81.

4.3K 289 58
                                    

"Allora, Walker. Cosa facciamo? Una sua parola e le sbatto fuori." La voce spazientita di Mrs Davenport mi fece tornare con la mente su quello che stava succedendo. Solo il giorno prima, alla stessa ora, avrei pagato oro per udire quelle parole dalla Vecchia Megera.

Ora non sapevo quasi cosa volessero significare.

Era la mia vittoria più schiacciante, il trionfo su quelle tre sciacquette e sulla stessa Responsabile Disciplinare. Si era impegnata con Stefan a fare ciò che le avremmo chiesto, qualora avessimo portato le prove della mia innocenza, solo perché era convinta che tutto quel complotto fosse opera mia e che, quindi, non rischiava di dover mantenere la parola data. Invece ora si vedeva costretta ad attendere un mio verdetto. E a dovercisi attenere, essendosi impegnata con uno studente fra i più stimati e osannati del campus.

Il mio sguardo scivolò pigramente su tutte le cianfrusaglie di cui la stanza era piena, per infine andare a inchiodarsi sugli occhi della Davenport. Il malanimo che quella donna covava dentro era così evidente che dovetti fare uno sforzo estremo per non mettermi a riderle in faccia. Sapere di avere di fianco a me Travis, Stefan e Monica, e che nessuno di loro meritava di essere messo in mezzo alla faida in corso fra me e l'anziana insegnante, fu un ottimo deterrente. Feci un profondo respiro e sbattei le palpebre un paio di volte, mentre un mezzo sorriso distese appena le mie labbra.

"Non mi interessa che vengano espulse", dissi, ed era vero. Forse qualche tempo prima avrei voluto vederle fuori dal campus nel giro di una giornata, ora invece, nonostante quello che era successo con Matthew, non potevo non pensare anche alle conseguenze che l'espulsione avrebbe avuto nella loro vita. Sarebbero state rovinate e non volevo avere questo peso sulla coscienza, per quanto arrabbiata fossi e per quanto antipatiche mi fossero. "Ma ci hanno vendute. Qualsiasi sia stata la ragione, non c'è giustificazione per questo. Non le voglio più vedere fra le cheerleaders. Da ora."

Le mie parole galleggiarono nel silenzio della stanza e arrivarono alla Davenport più dirette di un pugno sullo stomaco. La vidi strabuzzare gli occhi e sollevare le sopracciglia dalla sorpresa mentre in sottofondo si udivano i sussurri stupiti dei miei amici. Non se lo aspettava, non da me, e questo mi diede un'enorme soddisfazione. Detestavo quando mi davano per scontata.

Lo smarrimento della Vecchia Megera durò qualche istante. Scosse la testa e sorrise acida. "Non c'è che dire, Walker. Sai essere stupefacente, a volte. Hai guadagnato qualche punto, devo ammetterlo. Va bene, le signorine se la caveranno solo con una reprimenda e l'espulsione immediata dal gruppo delle cheerleaders. A proposito, questa faccenda è andata un po' oltre. Ho avuto poco fa notizia che la squadra di Yale è stata squalificata per un anno, e che la gara della prossima settimana è stata rinviata a data da destinarsi per dare il tempo alla giuria di fare tutte le indagini del caso. Pare che ci siano altri casi analoghi al nostro e vogliono vederci chiaro. È possibile anche che il Campionato di quest'anno salti. Ciò è molto triste, ma spero in ogni modo che, alla fine, restino solo le squadre 'sane' e che si comportano sportivamente."

"Noi ci saremo sempre", affermai perentoria, senza distogliere lo sguardo dal suo. "Tolte quelle schegge impazzite, le altre ragazze sono serie e in gamba. Non ci saranno problemi, qualsiasi indagine vorranno fare. A proposito, visto che ci siamo e che qui c'è la mia vice, Monica Kowalski, le comunico che lascio a lei il mio ruolo in squadra, la caviglia non mi dà tregua e le altre cheerleaders hanno bisogno di un capo operativo, non a mezzo servizio. Sono sicura che Monica saprà sostituirmi egregiamente."

Il gelo calò sulla stanza non appena terminai il mio discorsetto. Nessuno se lo aspettava, non avendo io mai palesato l'idea di volere lasciare lo scettro. Del resto io stessa non avevo idea di averne l'intenzione, fino al momento in cui avevo udito la Davenport parlare delle indagini. Mi ero resa conto all'improvviso che non mi interessava più, che ero stanca di tutte quelle beghe. Che potevo essere Anna Walker anche senza la corona di capo cheerleader.

CheerleaderWhere stories live. Discover now