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Gli occhi di Mrs Gray.

Quando le avevo preso le mani per chiederle di raccontarmi com'era andata a finire con Friedrich lei aveva sollevato il viso dall'impasto piantando lo sguardo nel mio, ma non avevo compreso subito, troppo concentrata sulla storia che avevo appena letto. Solo dopo avere fatto la mia domanda, e mentre un silenzio irreale calava nella cucina, vidi davvero ciò che avevo davanti.

Mrs Gray era furiosa, come difficilmente mi era capitato di vedere nella vita. Era arrabbiata con me.

A riprova di questo, con uno strappo sciolse le mani dalle mie e se le piantò sui fianchi senza preoccuparsi di pulirle dai residui dell'impasto.

"Dimmi un po', cheerleader". Come poteva una parola ordinaria suonare come il peggiore degli insulti? Deglutii senza fiatare, incerta su cosa sarebbe successo di lì a pochi minuti. "Cosa ci facevi ancora al campus?"

Fra tutte le cose che mi aspettavo di udire, quella era più o meno l'ultima, in un frangente del genere.

"Ma che razza di domanda è?" contrattaccai facendo spallucce. "Ci facevo quello che fanno gli studenti all'università, cioè mi preparo per il mio futuro studiando e approfondendo argomenti che potranno servirmi nel mondo del lavoro".

Mrs Gray scosse la testa con aria disgustata. "Sei rimasta lì come se niente fosse. Matthew se n'è andato da giorni e tu sei rimasta lì. Mi ero proprio sbagliata su di te, completamente sbagliata". Concluse lapidaria senza distogliere lo sguardo da me.

Dunque era quello il motivo della sua ira. Il fatto che non avessi mollato tutto per correre dietro a uno che aveva preferito fare da balia a una fantomatica ragazza problematica per onorare la promessa fatta a un amico morto piuttosto che provare a costruire qualcosa con me.

Mi arrabbiai anch'io e sbottai. "Cos'avrei dovuto fare, secondo lei? È venuto a dirmi che doveva mantenere una promessa fatta a un amico della cui morte si accusa e si accuserà sempre, e che per questo se ne doveva andare. Chi sono per farlo desistere, sapendo quanto per lui conta la parola data?" Stavo alzando la voce, ma non ero in grado di controllarmi. Se non avessi urlato mi sarei messa a piangere, e questo non volevo che capitasse, non di fronte a quella Mrs Gray.

La quale Mrs Gray, nell'udire le mie parole aveva inclinato la testa e mi stava osservando come se fossi un dinosauro redivivo e quindi di particolare interesse per la scienza. Era irritante, più della sera in cui l'avevo conosciuta.

"Te la sei bevuta sul serio", fu la sconcertante considerazione con cui se ne uscì dopo un minuto buono di analisi della cheerleader di fronte a lei.

Strabuzzai gli occhi e non riuscii a trattenere un'esclamazione sorpresa. Cosa significava?

"Non capisco cosa stia dicendo. Se è uno scherzo non è divertente", sussurrai. "Se sa qualcosa di cui non sono a conoscenza, per favore me lo dica. Ho bisogno di sapere, devo arrivare a capire cos'è successo."

Per tutta risposta Mrs Gray iniziò a camminare su e giù per la cucina, come se dovesse prendere una decisione molto difficile. Dopo un paio di giri intorno al tavolo si piantò davanti a me.

"Tu mi hai chiesto se Friedrich e io ci siamo ritrovati, alla fine della guerra. Lo vuoi sapere?"

Di palo in frasca. Cosa c'entrava questa antica storia con ciò di cui stavamo parlando? Ma cercare di capire i movimenti della mente di Mrs Gray era oltre le mie facoltà di quel momento, per cui risposi stancamente: "Certo, cos'è successo?" In effetti mi sarebbe piaciuto conoscere il seguito di quella storia... anche se non in quell'esatto momento. Ma era chiaro che non avevo facoltà di decidere, così mi misi comoda e mi apprestai ad ascoltare.

CheerleaderWhere stories live. Discover now