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Era ormai buio quando arrivammo davanti a casa di Matthew. Non avevo mai fatto visita ai miei in giornata ed era stato massacrante, sia fisicamente che emotivamente. Rivedere Mrs Gray, lo scontro con Nathan, i dubbi e le paure per ciò che di lì a qualche giorno avrebbe dovuto affrontare Matthew... quello soprattutto. La certezza che non sarebbe stata una passeggiata, anzi, mi stava corrodendo fegato e nervi.

Avevo provato più di una volta a scandagliare i suoi pensieri, a farmi dire ciò che realmente gli passava per la testa, se davvero era così tranquillo come voleva farmi credere. Ma non era servito a niente, aveva sempre ribadito di non temere spiacevoli sorprese dall'incontro con il fantomatico senatore Hawthorne. Nonostante questo le mie paure erano rimaste, tutte, dalla prima all'ultima. Tanto che, da un certo punto in poi, decisi di fare finta di dormire perché sennò avrei continuato ad assillarlo, anche se avevo capito che era meglio che tenessi per me tutti i dubbi e le paranoie che avevo su questo incontro.

Così l'ultima ora di viaggio era trascorsa in silenzio, interrotto solo dalle note in sottofondo delle canzoni che passavano alla radio. Quando l'auto si fermò fu quasi con sollievo che capii che eravamo arrivati, anche se questo significava che mi sarei dovuta separare da lui.

"Sveglia, bella addormentata" mi sussurrò Matthew dandomi un bacio sotto l'orecchio "Capolinea."

Aprii gli occhi e li appoggiai su di lui, ancora molto vicino a me. Non si era accorto che in realtà non avevo mai dormito. Meglio così, sennò me ne avrebbe chiesto il motivo e non avrei avuto spiegazioni plausibili da dargli.

Mi stiracchiai come una gatta che si crogiola al sole e mugolai un "Mmhh... di già?" da oscar.

"Di già, madama. Tu non te ne sei accorta perché eri nel mondo dei sogni, ma il viaggio è stato lunghino e il sottoscritto non vede l'ora di fiondarsi a dormire, visto che domani dovrà ripartire."

Aprii gli occhi del tutto mentre l'ennesimo brivido freddo mi faceva accapponare la pelle.

"Partirai già domani?" Non potei fare a meno di chiedere "Speravo che..." mi morsi la lingua, la dovevo smettere, ero ai limiti del patetico.

"Che?" disse lui con un sorriso e passò un dito sui contorni del mio viso. Mi fissò per alcuni secondi, la fronte aggrottata. "Sei ancora preoccupata, vero?"

Scrollai la testa soprattutto per distogliere gli occhi dai suoi, che erano fin troppo in grado di leggermi fino in fondo all'anima. "Ma no, se tu sei tranquillo non ne ho motivo." La peggiore balla di sempre. Speravo solo che non se ne accorgesse. "Il fatto è che mi sarebbe piaciuto passare la giornata con te, domani."

Seguì qualche istante di silenzio. Io guardavo dritto davanti a me e sentivo il suo sguardo bruciarmi la pelle. Mi credeva o no?

Senza rispondere, Matthew si allontanò da me e uscì dall'auto. Lo vidi passare davanti al cofano e arrivare davanti al mio finestrino. Un secondo dopo aveva aperto la mia portiera.

"Sei una pessima bugiarda" disse con un sorriso, facendomi l'occhiolino. "Vediamo cosa posso fare per farti passare le preoccupazioni che ti angosciano..." Mi sentii sollevare e mi trovai fra le sue braccia. Un istante dopo si stava dirigendo verso casa sua, chiudendo con un calcio la portiera.

"Cos'hai in mente?" chiesi mentre mettevo le mani dietro la sua nuca e lo fissavo perplessa. Ricambiò il mio sguardo, sornione. "Abbiamo un conto in sospeso, tu e io... Ho intenzione di riprendere da dove avevamo interrotto prima di arrivare da Mrs Gray... se sei d'accordo ovviamente."

Per tutta risposta affondai le dita fra i suoi capelli e sussurrai sulla sua bocca "Per fortuna che un minuto fa avevi detto che volevi fiondarti a dormire..."

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