38. Una fiaba in particolare

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Qualche ora dopo, quando Shirley si risvegliò in infermeria, fu informata da Harry della loro vittoria e di come i suoi compagni di classe l'avessero celebrata, nonostante la sua assenza.

Adesso era pronta a lasciare l'infermeria insieme a Harry, il Cappellaio armeggiava ancora con una bottiglietta di pasticche per il mal di testa, ignaro di cosa potessero essere o a che scopo dovessero essere ingerite.

La preside gli aveva momentaneamente affidato l'infermeria, dato che Biancaneve, la vecchia infermiera, sembrava essere indaffarata più del dovuto. Non aveva, forse, tenuto di conto che il Cappellaio Matto era sempre vissuto a Sottomondo, dove le uniche cure conosciute erano qualche erba magica, una benda e sperare per il meglio.

I due lasciarono l'uomo da alla sua esplorazione delle cure terrene e si avviarono verso la loro classe.

Durante il tragitto incrociarono Mark e Steven, il primo lì salutò allegro come al solito, il secondo cercò di far finta di non averli visti. Purtroppo per lui, Mark aveva intenzioni diverse: si fermò per congratularsi con i due per la vittoria.

"Shirley, sei stata veramente brava stamattina! Ti muovi davvero velocemente e sei molto furtiva. In più quella tua capacita di smaterializzarti è davvero utile. Non avevo mai visto qualcuno tenere testa a Lacus in quel modo!"

" "Visto"? Mi hai vista? Come?"

Mark si puntò un dito alla tempia: "Io e Lacus condividiamo lo stesso corpo, e quindi anche gli stessi ricordi, è come se stessimo guardando entrambi con gli stessi occhi, ascoltando con le stesse orecchie e parlando con la stessa bocca contemporaneamente. Ma è la personalità che in quel momento è visibile dall'esterno che comanda le azioni. Per la maggior parte del tempo quel ruolo appartiene a me, do libero sfogo a Lacus solo quando si parla di combattere o in situazione in cui è necessaria forza o resistenza. sembra strano, ma nonostante il corpo sia lo stesso, io non riesco ad accedere a caratteristiche come forza muscolare, aggressività e temperamento. E' come se fossimo due facce della stessa medaglia, completamente opposti." e sorrise.

Non gli aveva chiesto i dettaglio ma okay.

"Come fa tutto ciò ad essere anche solo possibile?" chiese Shirley.

"Di cosa ti stupisci? Non sei più sulla terra, questo mondo è magico al 95%. Non c'è da stupirsi che una cosa del genere sia possibile o addirittura comune."

"Come darti torto." disse Shirley "Ad ogni modo, questo significa che Lacus sta osservando e origliando la nostra conversazione?"

"Proprio così."

Shirley fece una smorfia: "Inquietante."

Gli occhi di Mark cambiarono colore per un secondo, schiarendosi: "Chi avresti chiamato inquietante, micetta?" chiese Lacus, la voce era identica a quella di Mark, ma il tono strafottente lo rendeva riconoscibile all'istante "Il prossimo giovedì avrò la mia rivincita e ti farò a pezzi. Aspetta e ve- Lacus!" improvvisamente Mark riprese il comando delle sue corde e scacciò Lacus.

Shirley e Harry rimasero un attimo senza parole. Neanche Steven era più tranquillo come prima.

"Da quando riesce a fare una cosa del genere?" chiese il ragazzo con gli occhiali, nascondendo una smorfia.

Mark, che si era tappato la bocca, abbassò le mani: "Non lo so, devo aver abbassato la guardia e lui ne ha approfittato. Non ci pensare. Comunque buona fortuna a entrambi per la vostra permanenza, spero che vi ambienterete presto, come me. Ci vediamo!"

Li salutarono, poi si voltarono e ripresero la loro strada.

Arrivarono davanti alla porta dell'aula dove teneva le lezioni la Cygnus x-1 ed entrarono. Quasi tutta la loro classe si trovava lì.

Academy of Stories - La figlia dello Stregatto Where stories live. Discover now