37. La saggezza del gioco di squadra

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Ciell di fatto, era arrivato al suo traguardo. Aveva lasciato Kevin, Doll e Alois indietro a tenere occupati altri scocciatori della squadra avversaria. Aveva steso il figlio di Aladin, affidato alla difesa, in meno di cinque minuti, aveva afferrato il piccolo gargoyle e si era diretto verso il centro del labirinto. L'unica cosa di cui non aveva tenuto conto era la sua capacità di ingrandirsi a misura umana.

Quindi ora si trovava a metà strada, a spingere con tutte le sue forze un gargoyle alto come lui e, per di più, fatto di pietra. Secondo i suoi calcoli stava avanzando di dieci centimetri al minuto, il che gli avrebbe permesso di arrivare alla vittoria entro cena, ed erano le undici del mattino.

Dieci minuti prima aveva fatto sorgere uno scheletro e lo aveva mandato a chiedere aiuto ma non era ancora arrivato nessuno.

Sentì dei passi alle sue spalle e quando si girò si rese conto che il figlio di Aladin aveva ripreso i sensi e lo stava raggiungendo. Andò nel panico e cercò di avanzare più velocemente, con poco successo.

Intanto che quello si faceva più vicino sentì dei passi provenire dalla parte opposta e pensò di essere circondato.

Fortunatamente, si rivelò essere Shirley, di ritorno dal salvataggio dell'anello di fuoco, che si rigirava quest'ultimo tra gli artigli.

Entrambi rimasero stupiti di vedersi, ma durò solo pochi secondi. Shirley guardò il Gargoyle, il panico negli occhi di Ciell e il figlio di Aladin che ora era a solo una decina di metri da loro e comprese la situazione. Velocemente, si avvicinò al figlio di Ade e lo afferrò per un braccio, poi toccò il gargoyle con l'altra mano e tutti e tre si smaterializzarono.

Shirley li portò a pochi metri dalla linea di arrivo. Purtroppo, Lacus era sempre lì, che imprecava. appena li vede comparire si ricompose e sfoderò nuovamente il suo solito ghigno. Poi si diresse verso di loro per raggiungerli.

Shirley agì in fretta e, senza pensarci troppo, lanciò l'anello di fuoco in aria, nella direzione di Lacus, che portò tutta la sua attenzione su quest'ultimo. Essendo molto più vicino al traguardo di loro, appena l'avrebbe preso, con un unico salto avrebbe portato la vittoria alla sua squadra ancor prima che Shirley avesse avuto il tempo di prepararsi a smaterializzarsi insieme alla statua. [quanti tempi avrò azzeccato in questa frase?]

Purtroppo Shirley aveva dalla sua parte la saggezza del gioco di squadra, a differenza del figlio del Bianconiglio. Consapevole della mancata presenza di Ross (che, secondo i piani, doveva trovarsi proprio davanti all'arrivo), dedusse che, conoscendo la ragazza, doveva essersi nascosta da qualche parte dentro la siepe con il suo arco.

Shirley gridò il suo nome e un secondo dopo una sfreccia spuntò dalla siepe alla sua destra, diretta a tutta velocità verso l'anello che aveva lanciato. Con la precisione di un cecchino, Ross aveva scoccato una freccia che era entrata proprio al centro dell'anello e l'aveva portato dietro con se, dall'altra parte del labirinto.

Lacus, come ci si sarebbe aspettato, si era già preparato a saltare per recuperarlo mentre era ancora in volo, ma Shirley fu più svelta.

Prima che lui potesse saltare, lei si era già smaterializzata al centro del labirinto.

Un corno suonò. Lacus cadde a terra. Ross uscì dalla siepe. Tutti, all'interno del labirinto, alzarono lo sguardo. La classe Cygnus x-1 aveva vinto per l'ennesima volta. Shirley sorrise poi, sfinita per aver effettuato ben cinque smaterializzazioni nel giro di dieci minuti, perse i sensi e cadde a terra.

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