30. Ovunque e da nessuna parte

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Shirley attraversò la porta, e, senza neanche rendersene conto, si ritrovó in un posto compleatamente differente.

I suoi piedi poggiavano sull'erba, un prato che si estendeva senza avere una fine. Era su una piccola collina. Davanti a lei si trovava un castello enorme.

Non aveva mai visto un castello da vicino, ma era sicura che quello dovesse essere molto piú grande di tutti quelli che facevano vedere in televisione.

Aveva un che di fiabesco, ma allo stesso tempo era veramente tetro. Così immenso e sinistro. Senza dubbio, aveva l'aria di una scuola.

Oltretutto, senza contare le decine di torri, l'enorme entrata e il prato immenso, constatò che dietro di lei si trovava un cancello alto almeno tre metri. Oltre il cancello continuavano ad estendersi prati. Non c'era nient'altro, una staccionata, una ringhiera, anche una semplice siepe, niente. Un solo cancello piazzato in mezzo al nulla e davanti ad un castello gigantesco.

Ebbe come l'impressione di non poter andare oltre quell'ammasso di ferro, il prato dietro a quest'ultimo, se possibile, le incuteva più timore del castello.

Tornò a guardare davanti a se. Una decina di ragazzi passeggiavano sul prato, senza divise. Notò anche un piccolo parco giochi, composto unicamente da un paio di altalene, un'asta e delle parallele.

Un ragazzo rosso e una ragazza dai capelli corvini chiacchieravano animatamente davanti alle parallele. Un ragazzo con delle orecchie da lupo ascoltava la musica con delle cuffiette, seduto su una panchina azzurra. Tre ragazze con delle ali da fata volteggiavano attorno all'ast. Due bionde discutevano, puntandosi minacciosamente addosso pettini e specchi mentre una terza si pettinava seduta su una delle due altalene.

Sembrava tutto abbastanza traquillo.

Kevin le poggiò una mano sulla spalla: «Benvenuti all'Academy of Stories. Dove tutti si fanno gli affari degli altri, e i professori sono più fuori di testa degli studenti. Voi vivrete qui, a partire da questo momento siete ufficialmente degli studenti!» sorrise.

La prima cosa che Shirley chiese fu: «Dove si trova questo posto?»

Kevin sorrise ancora di più, come se avesse atteso solo quel momento «Questo, mia cara ragazza, è il castello di mia madre, Malefica, che lei stessa ha ristrutturato e trasformato in una scuola. Si trova ovunque e da nessuna parte.»

Ciell alzò gli occhi al cielo.

«Che significa?» chiese Harry.

«Ci sono centinaia di porte, in tutto il mondo, che portano qua. Alcune non le conosce persino Malefica in persona. Oh, approposito, qui è lei la Preside. Adesso vi condurrò a fare un giro di perlustrazione ed infine vi porterò da una persona, mi spettano dei punti bonus per questo reclutamento particolare.»

Nessuno fece realmente caso a Kevin, impegnati come erano a guardarsi attorno.

«Ma prima...» disse sempre Kevin «Seguitemi, vi faccio conoscere una persona.» e si avviò verso le parallele. Lo seguirono tutti.

Quando arrivarono davanti ai due ragazzi che chiacchieravano, Kevin alzò una mano in aria, per attirare la loro attenzione, e chiamò «Cassandra!»

La ragazza coi capelli neri che Shirley aveva notato prima si voltò, scocciata. Probabilmente aveva riconosciuto la voce.

Arrivarono davanti ai due. Il ragazzo coi capelli rossi guardò storto Kevin.

Kevin fece un gesto verso quella che doveva essere Cassandra e si girò verso di loro «Lei è Cassandra, mia sorella.»

Solo in quel momento Shirley fece caso a quanto, effettivamente, si assomigliassero. Avevano gli stessi occhi verdi e gli stessi capelli scurissimi.

Cassandra rispose con un cenno del capo. Kevin continuava a sorridere.

L'altro ragazzo si schiarì la voce. Kevin si riscosse «E lui è Doll, il figlio di Mangiafuoco.»

Che razza di nome è Doll, per un ragazzo poi? pensò Shirley, ma decise di salutare semplicemente, senza fare domande.

«Sono nuovi?» chiese Doll.

«Già. Lui è Harry, figlio del Cappellaio matto; lei Ross, figlia della Regina di Cuori e lei Shirley, discendente dello Stregatto.»

Cassandra storse la bocca al sentire nominare lo Stregatto. Che sia a conoscenza del patto?

«Oh, e abbiamo addirittura una celebrità: il Cappellaio Matto in persona.» proseguí Kevin.

Il sopracitato fece un mezzo inchino.

«Vengono da Sottomondo.» concluse.

Entrambi scattarono sull'attenti.

Doll fece una smorfia «Da Sottomondo?»

Aveva pronunciato Sottomondo come se fosse un tipo di epidemia molto fastidiosa.

Cassandra guardò il fratello «Non saranno mica come quell'altro, vero? Ti avviso che la scuola non può andare avanti a ricomprare vasi e sedie per sempre. Mentre voi due eravate via, ha fatto a pezzi uno dei quadri di nostra madre.»

«Di chi state parlando?» chiese Ross.

Kevin si grattò il retro del collo «Un discendente un po' problematico. Si è unito a noi da poco. È simpatico, ma a volte è incontenibile.» sforzò un piccolo sorriso «Ma non è quello che interessa a voi adesso. Vi devo portare dalla Preside, come prima cosa.»

Salutarono Doll e Cassandra ed entrarono nel Castello di Malefica, nonchè loro futura dimora.

È corto, lo so. È che devo organizzare un sacco di cose.

E già. Sappiate che, anche se non sembra, io ho fatto una lista immensa di discendenti, anche quelli che probabilmente non verranno mai nominati. Ho organizzato le divisioni, il loro aspetto e carattere e li ho divisi in classe e in stanze doppie. Tutto questo con 80 studenti. E molto probabilmente dovrò fare un orario o che so io.

Quindi abbiate pazienza.

In più sto facendo una cosuccia che per ora non vi posso dire e ne sto organizzando un'altra che molto probabilmente vi piacerà.

Sono inpegnata, insomma.

Anche se non lo direste.

Rammento i posti liberi nel gruppo whatsapp perchè non se li fila nessuno ew

Steven

Kevin

Ciell

E si aggiungono anche

Cassandra

Doll

(Anche se adesso sembrano comparse, saranno abbastanza presenti nella storia, fidatevi.)

Correggerò gli errori un'altra volta, quindi se avete trovato sfondoni grandi come un mammut, non fateci caso.

Cia'

Mirta

Academy of Stories - La figlia dello Stregatto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora