36. Che di fatato non ha proprio nulla

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Mentre correva insieme ai suoi compagni attraverso il labirinto, Harry si chiese chi poteva essere quella figura che li aveva superati, correndo dalla parte opposta, poco fa, saltellando da una parete all'altra del labirinto.

Era sicuro si trattasse di qualche membro della squadra avversaria, ma allora perché Kevin, pur avendolo visto, non aveva mosso un dito?

Decise di non fare domande.

Intanto Ciell, che mirava alla cattura dell'oggetto avversario, si era distaccato da loro ancora di più. Harry si chiese come facesse a correre così velocemente.

Improvvisamente una nube di fumo li avvolse e si fermarono, Ciell fece qualche passo indietro con prudenza. Quindi, Kevin, comprendendo la situazione, disse ad Harry: "Le figlie di Crudelia sono nascoste qui vicino, probabilmente non sono sole. Questo fumo è opera loro."

"Perché le figlie di Crudelia de Mon hanno un potere del genere?"

Kevin si guardò attorno: "Non tutti i discendenti hanno lo stesso potere o capacità del loro genitore. Dovete distrarle e tenerle occupate, se seguissero Ciell lo devierebbero con il fumo e sarebbe un problema raggiungere la difesa avversaria. Io, Doll ed Alois conosciamo meglio il labirinto, quindi lo faremo uscire in un modo o nell'altro e lo accompagneremo fino alla prossima seccatura. Tu e Calypso rimanete qui, combattete entrambi a distanza ravvicinata quindi la nebbia potrebbe essere un problema, ma siete entrambi abbastanza agili da resistere e trattenerli per un po'. Probabilmente hanno in mente qualcosa e si aspettano che lasciamo qui Doll e Alois che, con fuoco e ghiaccio, non avrebbero problemi a combattere alla ceca. Buona fortuna e ricorda che le gemelle possono riconoscere la tua posizione finchè sei all'interno del gas."

Si fece avanti insieme agli altri due, recuperarono il figlio di Ade e insieme uscirono fuori dal fumo.

Harry restò in guardia con la spada in entrambe le mani, schiena a schiena con una Calypso disarmata (ma che era sicuro se la sarebbe cavata meglio di lui).

Improvvisamente una figura si avvicinò a loro, un ragazzo castano dagli occhi verdi. Harry lo riconobbe come Cody, il figlio di Esmeralda.

Cody attaccò Calypso senza pensarci due volte, fortunatamente la ragazza aveva buoni riflessi, così riuscì a schivare il primo colpo. Non andò altrettanto bene con il secondo ma si riprese subito e passò al contrattacco.

Mentre i due se le davano [lol] Harry pensò che sarebbe stato intelligente cogliere Cody di sorpresa e colpirlo alla testa con l'elsa della spada per metterlo fuori gioco.

Così, lentamente, si avvicinò, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, la spada gli venne tolta dalle mani e portata in aria. Quando alzò la testa riconobbe Phelì, figlia di una delle fate della Bella Addormentata, che, con le sue ali, gli era volata sopra e aveva afferrato la sua spada.

Adesso Harry era a terra, disarmato, contro una creatura magica volante armata della sua spada. Questa non si fece attendere un secondo di troppo e con un calcio alla schiena, che di femminile e fatato non aveva proprio nulla, lo fece cadere a terra, per poi bloccarlo con la spada in modo da non lasciargli via di fuga. Harry cercò immediatamente di liberarsi, in vano.

Calypso e Cody stavano ancora combattendo. Lui era fermo a terra bloccato dalla forza di una fata di dimensioni umane.

Pregò che Shirley se la stesse cavando meglio.

Purtroppo, Shirley non se la stava affatto cavando bene.

Lacus aveva il loro anello di fuoco e si stava divertendo a prenderla in giro, con finte e inganni.

"Come fai a non bruciarti? Doll ha reso quell'anello toccabile solo alla nostra squadra!"

Lacus ridacchiò: "Io non so neanche cosa sia il dolore, mia cara micetta. Che ne dici ti va di giocare ancora un po'? Mi sto divertendo così tanto con te! Il tuo temperamento è uno spasso!"

Shirley quasi ringhiò "Smettila di giocare e inizia a fare le cose seriamente, dannazione!"

"Ai suoi ordini capitano!" e si gettò a capo fitto nel labirinto, superando Shirley come un lampo.

Shirley gli corse dietro, correndo più velocemente che poteva.

Non voleva lasciarlo vincere ad ogni costo, quel coniglio sbruffone aveva ferito il suo immenso orgoglio e se lui vince, la sua squadra perde. E Kevin aveva precisato che la sua squadra non perde.

Lacus saltellava tranquillamente da una parete ad un altra, conoscendo a memoria la strada per il centro del labirinto, dove lo aspettava la sua vittoria.

Consapevole della presenza della ragazza alle sue spalle, però, non si stava affatto trattenendo,e anche lui stava andando alla sua massima velocità.

Era quasi arrivato al centro, quando si accorse che non avvertiva più nessun passo alle sue spalle. Si voltò e dietro non aveva nessuno.

Si fermò sorridendo: l'aveva superata. Ritornò sui suoi passi, più tranquillo questa volta, pensando a come aveva sopravvalutato la sua avversaria, rimasta indietro chissà quanto tempo fa.

Svoltò l'angolo e vide la linea di arrivo, sul suo viso si dipinse un sorriso di vittoria.

Purtroppo per lui, la sua gloria non durò a lungo. Sentì un fruscio provenire dalla sua sinistra, così voltò lo sguardo. Non vide nessuno e tornò a guardare davanti a se, solo per vedere i capelli bicolori di Shriley piombare dall'alto e la ragazza, con gli artigli sfoderati, afferrare l'anello di fuoco per poi smaterializzarsi insieme a questo. Se la ritrovò alle spalle, sorridente.

"Grazie per avermi mostrato l'arrivo, adesso potrò smaterializzarmi qui molto più velocemente. Felice di essere riuscita a toglierti quel ghigno dalla faccia. Bye Bye!" e scomparve.

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