29. La Terza Porta

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Alice, pietrificata dalla scena a cui aveva appena assistito, lasció andare la casella su cui stava Shirley, la quale tornò al suo posto - fortunatamente lentamente.

Shirley non perse tempo e si mise al fianco di Harry, notando quanto stesse soffrendo il ragazzo per quella freccia. Si diede un occhiata in giro: i due sconosciuti ancora impugnavano la loro spade.

Poi Alice scoppiò: «Prendeteli! Li voglio vivi! Ma prendeteli! Avanti!» gridò, fumante di rabbia.

Nel momento di confusione generale Kevin sorrise e «Capisco che sia un vero spreco uccidere un essere tanto bello come me, ma, sai, non ho nessuna intenzione di-»

«Quei due invece, non ho idea di chi siano. Uccideteli pure. Ma lasciate vivi i due ragazzi e il Cappellaio!» lo interruppe Alice.

Kevin smise di sorridere «Va bene, biondina. Vediamo se sei brava a combattere tanto quanto lo sei a impartire ordini.» un secondo dopo caricò contro Alice. Lei lo schivò e contrattaccò «Purtroppo per te, forse sono anche più brava.»

Mentre Alice e Kevin combattevano, Ciell faceva sterminio di Carte con l'aiuto della sua spada nera.

Shirley li osservò: da una parte partivano fulmini verdi e esplosioni del medesimo colore, dall'altro si aprivano voragini che inghiottivano intere dozzine di Carte. Sembrava che Zeus e Ade - due dei principaliDei Greci - avessero improvvisamente deciso di allearsi.

Fece per avvicinarsi per aiutare Ciell ma questo parlò: «No, stai da parte! Ci penso io! Porta in salvo il tuo amico, ti raggiungo subito. Non sei alla nostra altezza.»

Shirley si bloccò «Non ci penso neanche a starmene con le mani in mano. Questa è la mia battaglia!» e si tuffò nella mischia. Come primo bersaglio scelse la Carta che stava combattendo contro Ciell: sfoderò gli artigli e la disintegrò. Guardò Ciell, che se ne stava a bocca aperta a fissarla. «Forse dovresti farti da parte. Sai, non sei alla mia altezza.»

Ciell alzò un sopracciglio e sollevò un angolo delle labbra «Te lo concedo.» poi attaccarono insieme.

Nel frattempo il Cappellaio si allontanò con Harry.

L'entusiasmo di Ciell e Shirley durò ben poco. Le Carte andavano riformandosi e sembravano infinite. Erano entrambi stanchi morti, Shirley soprattutto, dato che aveva già combattuto.

Kevin non riusciva proprio a sopraffare Alice.

Ad interrompere il tutto fu Ross, la quale, dopo essere uscita dal suo nascondiglio - senza nessun danno - stava puntando una freccia alla testa di Tremotino, il quale era spuntato dal nulla, come sembrava piacer fare a tutti. «Alice!» chiamò.

Shirley la vide e si distrasse, una Carta la buttò a terra. Alice scaraventò Kevin lontano da lei e si voltò verso la rossa. «Cosa credi di fare?» chiese allarmata.

«Che ne pensi se faccio fuori la fonte dei tuoi poteri?» rispose sarcastica Ross, sorridendo in modo inquietante.

Alice fece un gesto e le Carte si fermarono. Questo diede tempo a Shirley di alzarsi da terra e puntare gli occhi sull'amica.

«Sta ferma ragazzina, intesi?» disse Alice, come fosse un ordine.

Ross rise «Oh, ma guarda. Ti interessa l'argomento?»

Shirley la guardò sorridere con due occhi folli. Forse la capiva, forse. Era stata vergognosamente battuta da Dilan in fatto di tempismo, non si era potuta mostrare durante la battaglia, si era procurata un enorme ferita sulla guancia e Alice ancora non era stata sconfitta. Ross faceva sul serio.

Gli tornò in mente un verso della profezia: la seconda non si fermerà, finchè la Bionda sul trono cadere non vedrà. E niente avrebbe fermato Ross, a questo punto.

Academy of Stories - La figlia dello Stregatto Where stories live. Discover now