31. Traditore

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Dentro, la scuola, sembrava, se possibile, ancora più grande. I corridoi erano alti come minimo cinque metri e c'erano un casino di piani che al momento Shirley non ricordava.

Si sarebbe persa dopo cinque minuti.

Fortunatamente viaggiavano in gruppo, con Kevin come guida che sembrava conoscerlo a memoria.

Kevin mostrò loro l'intero castello.

A partire dal piano terra, dove si trovava la mensa e la sala in cui si tenevano le riunioni scolastiche. Shirley notò che non c'erano così tanti studenti.

Poi passò al primo piano, dove si trovavano le classi, sette in tutto. Di diverso dalle normali classi scolastiche avevano il nome con cui erano contrassegnate e le materie insegnate dai professori.

Passarono davanti alla prima aula vuota, sopra la porta vi era scritto "Acubens".

«Siccome non facciamo distinzioni di età, per la creazione delle classi, abbiamo deciso di dargli il nome che volevamo. A deciderlo sono il Capo Classe e i due Cercatori. Tutti i nomi si basano, però, sull'astronomia. Acubens, per esempio, è il nome di una stella.» spiegò Kevin.

«Cosa sono i Cercatori?»

«Vedi, inizialmente questo era solo un rifugio per Discendenti. Quando, poi, Malefica ha deciso di trasformarlo in una scuola i pochi studenti che ne facevano parte si sono divisi in sette piccoli gruppi di uno o due studenti e hanno deciso che avrebbero creato loro le classi, una per ciascun gruppo. Funzionava così: i Discendenti reclutati da una classe diventavano perte di essa. I due Cercatori si occupano di, appunto, cercare i Discendenti, mentre il Capo Classe coordina ogni cosa ed è il portavoce dei suoi compagni. È il caso di me e Ciell, con la piccola differenza che io sono anche il Capo Classe. Tutte le classi sono più o meno bilanciate, con lo stesso numero di Discendenti malvagi e buoni. Così funziona.»

«Quindi la scuola è divisa in Buoni e Cattivi?» chiese Harry.

Kevin annuì.

«E chi è che decide come dividerli?»

«Di questo parleremo dopo.» tagliò corto Kevin.

Continuavano a passare davanti alle classi, per ognuna Kevin ne elencava il nome, il significato e il numero di studenti. In ordine erano queste: la Phoenix, che aveva il nome di una costellazione; la Ganymede quello di un satellite; la Swan di una cometa; la Keplero di una Super Nova e la Trifida di una Nebulosa (nonchè la classe con meno studenti di tutte, a detta di Kevin, ne aveva solamente cinque, mentre tutte le altre dieci o undici.).

Infine arrivarono davanti alla loro classe, la Cygnus X-1, che aveva il nome di un Buco Nero. Kevin spiegò che anche loro fin'ora non avevano avuto molti componenti, solo sei, e che ora, grazie a loro tre, erano diventati nove.

«Se non vi dispiace, prima di proseguire vorrei farvi conoscere una persona: un insegnante che mi deve dei punti extra per questo reclutamento.» disse Kevin sorridendo a Shirley.

Poi si diresse verso la porta della loro classe e la spalancò, facendo entrare tutti.

Shirley non aveva tenuto di conto di una cosa a cui, con il tempo, si era abituata. Ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare questo incontro, senza potersi tirare indietro.

La stanza era vuota, l'unica cosa che dava il segnale di una presenza al suo inerno era la penna che scriveva su un quaderno, al centro della scrivania. Ma nessuno stava muovendo quella penna, Shirley ne era sicura.

Realizzó cosa stava succedendo con un leggero ritardo.

Kevin si schiarì la gola e l'ospite di quella stanza si rese visibile, senza smettere di scrivere. Quando, però, si voltò a guardare il gruppo, la penna gli scivolò dalle dita.

O dovrei dire zampe.

Shirley restò muta, immobile. Gli altri la imitarono.

Lo Stregatto la stava fissando negli occhi, e la cosa non la entusiasmava. Affatto.

Fortunatamente, Kevin parlò «Come promesso, ho portato qui tua figlia. Avevi ragione, si trovava a Sottomondo. Sbaglio o mi spetta qualcosa? Tipo il punteggio massimo nel compito di Magia Nera.»

Ciell ruotó gli occhi.

Lo Stregatto portò i suoi brillanti occhi verdi su Kevin e annuì «Bel lavoro ragazzo. E, si. Avrai il punteggio massimo, come promesso.»

Kevin sorrise soddisfatto.

Il primo a scongelarsi fu Harry, che puntò l'indice contro lo Stregatto e balbettò «T-tu. Tr-tradi-» ma fu interrotto da un occhiata fulminante da parte dello Stregatto. Lo stava chiaramente avvisando di non pronunciare altro.

A quel punto Shirley si riprese. Prese un grosso respiro e alzò il volto per guardare suo padre negli occhi. I suoi occhi verdi con una sottile striscia nera. I suoi occhi da gatto. I suoi stessi occhi. «Traditore.» sputò acida.

Chi vuole uccidermi per il mio ritardo? Io si.

Scusate. Ormai dovreste esserci abituati: mi scuso ogni volta.

Il capitolo non è neanche granchè.

È che manca poco al finale di questa storia e devo decidere come organizzare le ultime cose.

Comunque.

Andate a leggere la mia nuova One Shot? Si chiama "La Protettrice", la trovate sul mio profilo.

Un'altra cosa che ho notato è che, purtroppo, i voti, i commenti e le letture stanno diminuendo drasticamente.

Non vi interessa più la storia? Se è così ditemelo. Non vi trattenete. Se c'è qualcosa in particolare che non vi è piaciuto, riferitemelo. Vi prego.

Sono spiacente ma devo tornare a mettere dei traguardi, altrimenti questa storia si perderà.

Prossimo capitolo a 50 voti e 30 commenti, che erano più o meno quelli che raggiungevano i capitoli, una volta.

Bye bye, e al prossimo capitolo.

Academy of Stories - La figlia dello Stregatto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora