80°Capitolo- C'è chi torna e chi resta

13K 967 133
                                    

80°Capitolo

POV JULIE

Tutti si girarono verso la voce che aveva appenachiamato Aidan e ci trovammo davanti il secondo Re dell'inferno, Bezebù.
Era impossibile solamente pensare o concepire il fatto che potesse avere deisentimenti e mostrarli davanti a dei semplici esseri umani, ma date lecircostanze aprì le braccia e accolse il corvino in un abbraccio.
Pur essendo demoni, pur essendo destinati all'inferno, anche loro avevano deisentimenti e non mancavano nel dimostrarlo. Lo avevo capito vivendo per un mesee mezzo nel castello e parlando con Sheiva, che aveva avuto la forza ditrapassare il petto della sua regina:
Scossi la testa per cancellare quell'immagine e guardai verso i miei amici chesi stavano avvicinando sempre più.
Jennifer allungò una mano verso di me e io, sorridendo, la presi senzascottarla. Appena lei realizzò, non ci volle un momento di più per farlascattare in avanti e farla catapultare tra le mie braccia.
-Julie... -disse tra le lacrime e i singhiozzi.
Sorrisi dolcemente e le passai una mano tra i capelli, accarezzandolidolcemente, mentre Jack e Light si avvicinavano lentamente a me.
Aprii il braccio libero e mi vennero ad abbracciare pure loro. I due ragazzi milasciarono un bacio sulla guancia e cominciarono a fare domande.
-Stai bene? Tutto a posto? –chiese Jack, seriamente preoccupato.
Lo guardai intimorita. Non sapevo che dirgli. Io ero morta, ma in quel momentosembravo viva. Potevo parlare, respirare e mi potevano perfino toccare, ma nonero viva. Non sapevo che rispondere.
-Ehi, che è successo? –chiese Light, alzandomi il mento per guardarlo negliocchi.
Spostai immediatamente lo sguardo verso Aidan, che stava parlando col padre. Sembravaa disagio. Anche io faticavo ancora a crederci.
-Niente, sono un po' scossa. –mentii. Se avessi detto loro come stesseroveramente le cose, sarebbero andati nel panico e sarebbe scoppiata una rivolta.
Li conoscevo.
All'improvviso sentii la terra tremare sotto i nostri piedi e ci guardammointorno.
-Il vostro tempo sta scadendo. –disse Lucifero, rivolgendosi principalmente adAidan. Il corvino lo guardò spaesato e la risposta al suo pensiero non tardò adarrivare.
-Voi, provenienti dal mondo umano, avete un limite di tempo per visitare l'inferno.Pure te figlio mio, nonostante tu sia il principe, dentro te è presente ancorala tua parte umana. Una volta finito il tuo compito nel mondo degli umani,scenderai all'inferno, tornando dalla tua vera famiglia. –disse Belzebù.
Un leggero sorriso tirato si formò sul mio viso, mentre sentii un dolore nelpetto in cui il mio cuore aveva smesso di battere. Lasciai i miei amici,esultanti sapendo di ritornare a casa, e mi avvicinai al principe a passolento.
-Sentito Julie? Torniamo a casa. –disse il ragazzo, voltandosi verso di mefelice, incontrando però il mio sguardo vuoto e spento.
-Che cosa c'è? –chiese, preoccupato.
Socchiusi gli occhi e guardai per terra. Non potevo piangere, dovevo resistere.Ero forte. Potevo farcela.
Presi un grande respiro e tornai a guardarlo in viso, scontrandomi coi suoiocchi rubino.
-Io non vengo. –dissi, risucchiando un leggero singhiozzo dentro di me. Ildolore mi stava invadendo il corpo e le lacrime erano impossibili datrattenere.
-Che stai dicendo? –mi prese per le spalle. –Ovvio che vieni, devi tornare connoi. –disse con voce tremante. –Sono venuto qui apposta. –sorrisi leggermente,mentre una lacrima solcò la mia guancia.
-Aidan, sono morta. –dissi. Avevo la voce spezzata e gli occhi eranocompletamente appannati dalle lacrime. –Non appartengo più al mondo degliumani. Sono un'anima intrappolata all'inferno per sempre, non capisci? -
Lui scosse la testa, mentre i suoi occhi sembravano spalancarsi sempre di più.
Non voleva credere alle mie parole.
-No, tu devi venire con noi. Non pensare neanche che io me ne vada senza di te.–ribatté, passandosi nervosamente una mano tra i capelli neri.
-Smettila! –alzai il tono di voce, azzittendolo completamente. Era inutilecontinuare così, era così che era andata e io non potevo tornare.
Nessuno poteva rimediare a questo, nessuno avrebbe potuto cancellare il passatoe la mia morte, ridandomi il mio corpo umano. Quando una persona moriva erafinita, non si tornava indietro come se nulla fosse successo.
-Io non posso. –disse, avvicinandosi a me e mettendomi una mano sulla schiena.
Io, con le lacrime agli occhi, mi aggrappai alla manica della sua camicia e mialzai in punta di piedi avvicinandomi al suo volto.
Potevo sentire il suo respiro irregolare premere sulle mie labbra.
-Aidan. –sussurrai.
Non mi lasciò tempo di muovermi, le sue labbra premevano sulle mie.
Quello fu il nostro vero primo bacio, e fu anche l'ultimo.
Ne avevamo passate talmente tante che pensare che tutto sarebbe finito in pochiminuti, mi straziava.
Cercò di avvicinarmi al suo corpo sempre di più, non intenzionato a scioglierequel bacio. Premette la mano sulla mia schiena mentre approfondì il bacio.
In quel momento sentivo solamente la sua presenza, le sue mani sul mio corpo eil suo respiro mischiarsi col mio.
Non seppi dire quanto durò quel bacio, ma tutt'ora posso dire che durò troppopoco.
Ad un certo punto, tutto svanì. I miei amici scomparvero nella luce dellacollana che Aidan portava al collo, insieme a lui stesso.
Non ci fu più niente, solo un grande silenzio e il suono dei miei singhiozzi elacrime che scendevano copiose sul mio volto.

║La Principessa Intoccabile║Where stories live. Discover now