43°Capitolo-Reunion

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43°Capitolo

POV JENNY

La città era stata attaccata, di nuovo.
Le armate infernali avevano attaccato per due giorni consecutivi e non ci eravamo preparati e curati a dovere. Mi ero divisa da Jack e in quel momento stavo correndo per cercare i feriti e portarli in salvo, mentre ogni tanto mi capitava di avere un rapido combattimento contro qualche soldato.

Le armate avevano incominciato ad attaccare subito dopo la partenza di Julie e Aidan. Da un anno intero, una volta al mese, uscivano dal loro nascondiglio e attaccavano il paese mirando sempre alla scuola e al palazzo principale: Casa di Julie. Era stata talmente tanto una coincidenza che nessuno credette realmente che lo fosse.
Molti maghi di livello superiore erano sempre di supporto al castello proteggendo il re e la regina dai demoni più pericolosi, mentre noi ci occupavamo dei soldati più deboli. Oramai mi ero abituata a questo scenario. Al primo attacco erano morte molte persone, ma nei successivi ci eravamo preparati a dovere e i morti si contavano sulle dita di una mano, i più erano i feriti.
Jack era stato ferito ad un fianco, mentre io ad una gamba, ma nonostante tutto continuavamo a combattere. Speravamo in qualche modo che il ritorno dei due principi avrebbe risolto la situazione.

-Tutto a posto Jenny? –mi chiese Light, vedendomi pensierosa, mi aveva raggiunto senza che io me ne accorgessi. Annuii e gli dissi di andare a cercare Jack e che io me la sarei cavata da sola, per me i soldati erano molto deboli, niente di che.
Mi feci strada in mezzo ad una massa di soldati circondandomi con la mia acqua, fino a quando non mi ritrovai davanti un demone.
Mi irrigidii automaticamente. Non erano soliti andare in giro per le strade, di solito miravano agli edifici importanti presentandosi ai più forti.
Non feci praticamente in tempo a notare quando mi lanciò una palla infuocata addosso, facendomi schiantare su un masso cadendo a terra. 
La testa mi girò per un secondo e guardai verso quella sottospecie di mostro. Aveva squame in tutto il corpo, una coda e aveva delle ciocche di pelo in alcune parti del corpo. Era disgustoso. Mi fissava con quelle sue iridi nere come la pece, segno distintivo dei demoni.
Alzò un braccio, pronto a scagliarmi un suo ennesimo attacco, ma solo all'ultimo momento mi accorsi che non ero in grado di muovermi.
Il più completo panico mi assalì improvvisamente. Non potevo muovermi, quel colpo mi sarebbe stato fatale e Jack era lontano chilometri insieme a Light. Nessuno poteva fermarlo.
Chiusi gli occhi pronta al colpo, sperando solamente di uscirne viva in tutto quello, ma sentii solo uno spostamento d'aria molto forte.
-Oh, così lento? -
Spalancai gli occhi, riconoscendo tra mille quella voce.
Alzai lo sguardo, sapendo già chi avrei incontrato. Una coda bianca volteggiava in aria come se avesse vita propria mentre col corpo la ragazza mi proteggeva da quel colpo mortale. 
-Julie. –sussurrai.
Aveva bloccato il colpo con un solo braccio, senza alcun tipo di armatura o protezione. In più, sembrava non subire alcun tipo di pressione o di sforzo. Sembrava semplicemente stare lì, giusto per il piacere di farlo.
POV JULIE
Appena arrivata mi ritrovai davanti ad uno scenario molto simile ad uno post apocalittico, con delle armate di uomini che giravano tranquillamente per tutte le strade del paese come se fosse normale.
Sbucai per pura fortuna in un vicolo nei pressi di Jennifer e, quando la vidi estremamente in difficoltà, mi interposi tra lei e il nemico, bloccando il colpo con una facilità estrema.
-Oh, così lento? -osai pronunciare, sapendo che lo avrei provocato. Era sicuramente più debole di me e non ci avrei messo molto a sconfiggerlo.
-Julie. –sentii sussurrare da Jenny dietro di me. 
Avevo immaginato il nostro incontro sicuramente in modo diverso rispetto a quello, ma dovetti adattarmi e rimandare i saluti e i pianti disperati a più tardi.
Con un veloce gesto riuscii a piazzarli un calcio dritto nello stomaco, spedendolo metri e metri lontano da me.
Lo vidi per un attimo cadere, poi si ricompose ma lo vidi particolarmente preoccupato, come se non si aspettasse di vedermi lì, come se non dovessi essere lì.
Lo squadrai e sbattei i miei due pugni l'uno contro l'altro, dandogli fuoco.
-Che aspetti? –chiesi, con un ghigno stampato in volto.
Il demone spalancò gli occhi e indietreggiò di qualche passo, poi si girò verso la sua armata e incominciò a urlare "Ritirata".
Ci rimasi quasi male, ma in poche falcate mi ritrovai in piedi sulla spalla e con una spada in mano, con la lama puntata sul suo collo.
-Dove pensi di andare? -la mia voce uscì fin troppo rauca.
Lo sentii tremare sotto di me.
-Principessa Julie, mi scusi per averla disturbata, mi scusi davvero. - era entrato in panico completo. -Ritirata! La principessa è tornata! –urlò, per poi scomparire sotto i miei piedi. Non ebbi neanche il tempo di rendermene conto, che si era volatilizzato nel nulla. 
Sospirai sconsolata, facendo sparire quella spada di fuoco e di cenere dalle mie mani, per poi avvicinarmi alla ragazza, che si era appoggiata delicatamente con la schiena alla roccia.
-Uffa, e io che pensavo finalmente di scatenarmi. –borbottai, continuando a guardarmi alle spalle mentre facevo passi sempre più vicini a lei.
-Julie! –urlò, alzandosi in piedi come se non fosse successo assolutamente nulla, e correndo ad abbracciarmi. Sentii immediatamente del fresco e notai che la sua pelle era interamente ricoperta del suo potere, l'acqua.
Tirai un sospiro di sollievo, capendo che non poteva ferirsi, e le sfiorai leggermente i capelli.
-Da quanto tempo eh, Jenny? –dissi sorridendo, mentre lei si staccava leggermente per guardarmi in faccia, con le lacrime agli occhi.
-Mi sei mancata. –sprofondò il viso tra i miei vestiti e sorrisi divertita, sentendo dei passi veloci dietro di me. Era Jack, lo riconoscevo. 
Scostai leggermente Jenny per guardare il ragazzo in volto, era completamente scioccato.
-Neanche un ben tornata? –gonfiai le guance, facendo la finta offesa. Un anno che ero stata via e neanche si degnava di aprire bocca per salutarmi.
-Piccoletta, ben tornata! –sorrise.
Ero contenta, veramente molto contenta eppure non mi sembrava vero. Ero finalmente tornata, li avevo davanti a me, li potevo sentire, nonostante ciò però non capivo tutta questa confusione nel rivederli.
Jack aveva tagliato i suoi capelli e li aveva fissati col gel in modo da formare una specie di cresta, mentre Jenny se li era tagliati giusto un po' sotto le spalle.  Per il resto erano completamente uguali a prima.
Prima di qualsiasi altra cosa, decidemmo di andare a far rapporto al preside come avevano detto loro e, nel percorso per tornare a scuola, mi cominciarono a fare una raffica di domande e dovetti rispondere a tutte il più veloce che potevo. Mi sembrava di essere in un programma televisivo.
Mi chiesero com'era stato , se mi fossero mancati, cosa avessi imparato e cosa fosse successo per tutto quel tempo. Dopo un po', però, decisi di farne un po' anche io.
Feci finta di tapparmi la bocca con una mano e feci quella fatidica domanda. -Ma voi due allora siete fidanzati? -feci una risatina divertita e le loro reazioni furono inappagabili.
I due si fermarono sul posto e avvamparono di colpo. Li guardai divertita mentre cercavano di formulare una frase di senso compiuto in mezzo a tutto quell'imbarazzo.
-Dai su, stavo scherzando. -incrociai le mani dietro la testa per poi avanzare da sola verso l'edificio scolastico, con loro che per un momento rimasero fermi a guardarmi.
-Ehi! Jack. –si sentì improvvisamente una voce provenire dalle nostre spalle. Non mi girai, non lo feci, o almeno non subito, perché l'avevo già riconosciuta dalla prima sillaba che scappò dalle sue labbra.
Il mio cuore sobbalzò nel petto, come se avessi preso una gran paura, e trattenni il fiato per qualche momento.
Sentii il ragazzo preso in causa spostarsi leggermente, girandosi verso la provenienza di quella voce, rimanendo successivamente in silenzio. 
Il mio cuore batteva all'impazzata, non accennando a voler calmarsi, e i miei occhi pizzicavano come se ci avessi messo del peperoncino in essi. 
Quella sensazione era nuova, mai sentita. Era un misto di ansia, tristezza e felicità.
-Aidan! -lo chiamò Jenny, sorpresa di vederlo lì.
Sentivo i suoi passi, sentivo che si stava avvicinando ogni secondo di più a me. Tutti quei chilometri che ci avevano diviso per un anno intero si stavano azzerando in pochissimi attimi.
Era tutto ciò che mi importava.
Sembrava non essersi accorto di me fino a quando non mi girai di scatto, lacrime agli occhi e completamente distrutta. Lo guardai in viso, dritto nei suoi occhi che tanto adoravo, e lì si fermò di colpo spalancando gli occhi e trattenendo il respiro.
Non riuscivo a muovere un muscolo. Volevo corrergli incontro ma non ce la facevo, volevo abbracciarlo ma le articolazioni non ordinavano di avanzare.
Volevo, ma non ce la facevo. 
Le lacrime mi offuscarono la vista, non riuscii più a vederlo nitidamente e mi spaventai. Mi spaventai che tutto quello potesse scomparire.
Potevo vedere però i suoi capelli leggermente più corti, aveva l'aria stanca, estremamente stanca, ma nonostante tutto era il solido Aidan. 
-Julie. -fu come un richiamo che aspettavo da una vita. Le mie gambe reagirono e in poche falcate gli fui addosso. Il suo profumo mi entrò nelle narici come se fosse la prima volta, ma quella volta mi ricordò casa mia.
Mi poggiò una mano sulla testa, premendomi sempre più verso di sé. 
Le ero mancata quanto era mancato a me, lo potevo sentire dalla intensità con cui mi stringeva.
Le mie lacrime bagnarono la sua giacca e il silenzio che si era creato tra noi venne interrotto dai miei singhiozzi. 
Tutto quello stresso, tutta quella disperazione, tutti quei problemi che avevo dovuto affrontare da sola, si liberarono nelle sue braccia.
-Aidan. -sussurrai, tra i singhiozzi.
-Mi sei mancata, piccola. -mi posò un bacio sulla testa. E finalmente mi sentii nuovamente principessa.

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