77°Capitolo-Scomparsa

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77°Capitolo

POV AIDAN

Buio. Fu quello in cui mi ritrovai non appena lei smise di respirare. Tutto attorno a me si fermò. I miei amici, che fino a poco prima stavano attaccando Sheiva, si bloccarono e mi guardarono con gli occhi spalancati, piedi di orrore.
Vedevo lei, tra le mie braccia, consapevole del fatto che non avrebbe mai più aperto gli occhi.
Davanti a me apparvero immagini che si susseguirono una ad una come un film. Un brivido percorse la mia schiena e la terra tremò improvvisamente sotto i miei piedi. Appoggiai delicatamente il suo corpo a terra, mentre mi circondai dalle fiamme.
-Cosa vuoi fare, figlio di Belzebù? Non sei neanche un vero demone, non potrai mai battermi. –rise di gusto la ragazza. Le sue parole non mi sfiorarono, la mia mente puntava ad un solo obiettivo, ucciderla, squartarla da parte a parte per cancellarla totalmente da questo mondo.
Il terremoto non accennava a diminuire e la mia mente si faceva sempre più scura e vuota. Sentivo il cuore dolere, erano vere e proprie fitte che tramortivano i muscoli del mio petto. Mi toglievano il respiro.
Mi alzai lentamente, tenendo lo sguardo basso, cercando di mantenere la mente lucida.
-Non sarò un vero demone, poiché nato da madre umana. –pronunciai con voce profonda e rauca. –Ma posso sempre diventarlo. –dissi, per poi sentire il calore delle mie fiamme farsi più potente.
I miei canini aumentarono di volume e di lunghezza nella mia bocca, sentii tra i capelli spuntare delle corna, gli artigli formarsi al posto delle unghie delle mie mani, la coda comparire e gli occhi colorarsi di nero. Tante macchie comparivano nel mio raggio visivo, come inchiostro, per poi scomparire.
La ragazza indietreggiò di qualche passo, spaventata, mentre io avanzai sorridendo sadicamente al solo pensiero di avere la sua testa decapitata tra le mie mani.
Potevo già sentire la sua carne sanguinante tra i miei artigli e la sua voce implorare pietà. Mi passai la lingua tra i denti, pronto ad assaporare il suo sangue, quando lei si fermò di colpo e si mise in posizione di difesa.
Come se servisse a qualcosa.
La presi per il collo e la scaraventai su una roccia, lontano dai miei amici.
Almeno dovevo salvare loro.
Con un leggero gesto della mano, un'enorme palla di fuoco colpì la ragazza e, dopo quello, nella mia mente si fece tutto improvvisamente scuro.

POV JACK

Io e Jennifer eravamo completamente pietrificati davanti a quella scena impensabile. Non riuscivo a mettere in ordine i pensieri da quando avevo visto Aidan trasformarsi in un demone completo subito dopo la morte di Julie.
Mi girai con quel pensiero e vidi il suo corpo senza vita. Un brivido passò lungo tutta la mia schiena e mi girò per qualche attimo la testa.
Jenny premette il suo corpo sul mio, cercando un punto d'appoggio, e io non potei negarglielo quando la sentii tremare. Cercava di soffocare i lamenti tenendo premuto il palmo della sua mano sulla bocca, ma dai suoi occhi non smettevano di scendere lacrime.
Mi tirò la manica della giacca e mi abbassai alla sua altezza. In quel momento mi guardò con gli occhi pieni di terrore, mentre con una mano si conficcava le dita nella carne cercando di fermare quel tremolio.
-J-Jack. –sussurrò. –Portami da lei. –indicò la ragazza e io, senza pensarci due volte, la accompagnai al suo fianco.
Posò una mano sul braccio della ragazza, lo ritrasse immediatamente soffiando sulla mano che sembrava presentare una bruciatura evidente. –Caldo. –sussurrò.
Stranito, allungai la mano pure io per controllare la temperatura ed ebbi la sua stessa reazione. Era calda, anzi, bollente. Pure da morta aveva ancora quella caratteristica di non poter essere toccata da persone normali.
Sentimmo delle nuove esplosioni provenire da fuori e una specie di ringhio rimbombò all'interno della grotta. Sembrava una bestia.
Mi affacciai e vidi Aidan quasi completamente trasformato in demone. La sua pelle era ricoperta da delle squame nere. Emetteva dei suoni non umani, ringhiava e mugugnava cose incomprensibili.
L'ennesimo brivido mi scosse il corpo.
Aveva perso Julie. Si era ripromesso in tutti i modi di non abbandonarla, di non lasciarla morire, si era ripromesso in quell'anno di allenamento che sarebbe ritornato più forte di prima solo per proteggere lei, la ragazza che lo aveva cambiato nel profondo. Eppure, non era bastato. Era successo in pochi attimi ed esattamente davanti ai suoi occhi e tra le sue braccia.
Non riuscivo neanche lontanamente a comprendere il suo stato d'animo e mentale in quell'esatto momento.
I suoi poteri da demone si erano risvegliati dovuti all'ondata d'ira e l'improvvisa perdita di lucidità.
Lo potevo vedere nei suoi occhi, completamente vuoti. Non c'era neanche un leggero segno di emozione o sentimento e questo non faceva altro che tormentarmi l'animo. Non poteva perdere contro Sheiva, lo sapevo. Lui, figlio di Belzebù, era tutt'altra categoria rispetto un falso demone.
-Julie! –urlò Jennifer, facendomi trasalire.
Mi girai di scatto e vidi la ragazza cercare di prendere il corpo di Julie, inutilmente.
Stava lentamente scomparendo e si stava trasformando in piccole particelle lucenti che si disperdevano pian piano nell'aria.
Il mio cuore si strinse in una morsa mentre mi avvicinai per cercare un modo di fermare il processo.
Aidan non poteva perdere anche il suo corpo.
Provammo in tutti i modi, ma alla fine scomparve sotto i nostri occhi senza lasciare alcuna traccia.
Era finita.

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