32°Capitolo-Adam

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32°Capitolo

Abbassai lo sguardo per riflettere sulla domanda che mi aveva appena posto Aidan.
Non avevo mai dato un bacio, quello sarebbe stato il mio primissimo e non ne ero completamente sicura. Volevo che il primo bacio fosse speciale, non che fosse una cosa veloce senza tanta importanza.
Non avrei avuto le forze per respingerlo, non fisiche, intendo psichiche. Se non ci fosse stato Aidan, avrei rovinato il mio primo bacio. In fondo, le ero debitrice.
-No –sussurrai.
Lui sospirò e si voltò leggermente per guardarmi da sopra la spalla.
-Sarebbe stato il tuo primo bacio, vero? –mi chiese senza tanti scrupoli.
Avvampai all'improvviso e cercai in tutti i modi di formulare una frase sensata senza balbettare come una deficiente.
-Sì, ma come mai questa domanda? – chiesi cercando di non incatenare lo sguardo al suo.
Lui ridacchiò leggermente e rivolse il suo davanti a sé, per poi alzare le spalle e inclinare la testa leggermente a destra.
-Così, volevo saperlo –disse semplicemente –ero curioso –aggiunse.
Aidan curioso? Non fatemi ridere vi prego. La cosa più assurda che io avessi mai sentito dopo aver visto il portale dell'infermo.
-Ora prendimi pure in giro –dissi incrociando le braccia. Di sicuro lui aveva già baciato qualcuno, almeno lui poteva. Era un bel ragazzo e tutte le ragazze le cadevano ai piedi.
Mi tornò a guardare da sopra la spalla.
-Perché ti dovrei prendere in giro? –chiese sorpreso dalla mia affermazione.
-Perché non ho mai baciato nessuno –risposi.
Lui sorrise e tornò a guardare avanti mentre mi parlò.
-Non sei l'unica -
Spalancai gli occhi sorpresa e aumentai il passo per affiancarmi a lui e vedere la sua espressione.
-Non hai mai baciato? -
Guardò da un'altra parte mentre le sue guance si tingevano leggermente di rosso.
-Perché queste domande...- disse più a sé che a me.
-Dai! Voglio saperlo! –dissi delusa.
Mi guardò infastidito poi sospirò e scosse la testa. Ci rimasi abbastanza di merda. E io che pensavo che avesse baciato mezzo mondo.
-Perché mi guardi così? –mi chiese schifato dalla mia espressione scioccata.
-Pensavo avessi baciato mezzo mondo –risposi semplicemente tornando normale e alzando le spalle.
-Non sono un pappone -
-Beh...-
-Julie! –mi riprese facendomi ridere.
Ci bloccammo davanti alla porta del preside.
-Oh, Cruz sei tu –disse il preside aprendo di scatto la porta, facendo trasalire leggermente Aidan.
-Ah Evans, benissimo entrate –disse facendo spazio ed entrando nuovamente nel suo ufficio. Guardai di sfuggita Aidan che stava entrando nella stanza e lo seguii pure io, chiudendo poi la porta.
L'ufficio era abbastanza grande, era composto principalmente da una scrivania, due sedie per gli studenti e una sedia per il preside, più computer e diversi plichi di fogli sulla scrivania.
-Avete presente quell'uomo che avete incontrato quando vi ho incaricato di andare al Grand Chasm? -
Io e Aidan ci guardammo e annuimmo insieme.
Aveva notizie, lo sapevo, sapevo che ci potevamo fidare di quel tizio. Il ragazzo qui non se lo aspettava.
Speravo solo che fossero belle.
-Bene, ha delle notizie importanti per voi e vi vuole là dentro entro mezzogiorno –disse lanciando alcune occhiate verso il computer. Guardai di sfuggita l'orologio, 10:12. Bene, avevamo abbastanza tempo se ci sbrigavamo.
Mi alzai e diedi una pacca ad Aidan per farlo alzare mentre mi avviai verso la porta.
-Grazie mille per avercelo detto, noi ora andiamo –dissi aprendo la porta per poi sparire nel corridoio. Ero proprio curiosa di sapere cosa avesse scoperto, era anni che non capivo il perché di questo mio potere e per il fatto che non potessi essere toccata da nessuno, a parte Aidan. Purtroppo lui ne era rimasto all'oscuro di questo fatto.
Sentii i passi veloci di Aidan starmi dietro mentre io, con decisione, avanzavo verso il cancello della scuola pronta per prendere la strada verso il Grand Chasm.

Sentivo lo sguardo fisso di Aidan su di me. Rabbrividii e mi girai verso di lui.
Ho capito che era dietro di me, però non capivo il motivo di fissarmi così intensamente da farmi rabbrividire, era abbastanza inquietante.
-Perché mi fissi? –chiesi.
Alzò le spalle chiudendo gli occhi per poi tornare a guardarmi.
-Sei inquietante –sussurrai rigirandomi per guardare la strada.
Oramai eravamo in cima, la casetta di legno di vedeva quasi tutta. Il profumo che i fiori emanavano ci aveva raggiunti, dandoci una ventata fresca.
I miei capelli bianchi danzarono in quell'aria obbligandomi a tenere fermo il ciuffo per vederci qualcosa.
Era una bella sensazione, mi dava una certa tranquillità e spensieratezza. Non feci in tempo a bussare che l'uomo aprì la porta. Ci squadrò per un attimo, poi ci sorrise.
-Oh, siete qui! Prego, entrate –disse facendoci spazio per poi farci sedere su un vecchio divano.
Si sedette davanti a noi su una poltrona e si mise comodo pronto per raccontarci tutto quello che aveva scoperto.
-Ah, prima di tutto non mi sono ancora presentato, mi chiamo Adam -
Un brivido percorse la mia schiena. Avevo una strana sensazione.

@/R1]N

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