26°Capitolo-Sangue

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26°Capitolo

Arrivato a pochi centimetri da me, iniziò un applauso collettivo facendolo sobbalzare. Mi portò a terra delicatamente ma il più velocemente possibile.
Le mie guance s'infiammarono, mentre Aidan guardò da un'altra parte, visibilmente imbarazzato.
Ci eravamo completamente scordati che, a guardarci, c'era l'intera classe e la prof.
-Non mi sarei mai aspettata di avere dei Simul Manere in classe. Farò delle spille apposite, è un evento così raro che va ricordato. -
Io e Aidan ci guardammo confusi.
-Cosa sono i Simul Manere? -
-Sono la coppia di due persone che, quando uniscono il loro potere, diventano una cosa sola. Questo è molto molto raro. -sorrise.
Ci scambiammo un'occhiata stupefatta. Sotto sotto era però qualcosa di naturale, io e lui avevamo lo stesso elemento, dovevamo aspettarcelo.
Ricambiai il sorriso e lei si girò, chiamando altri per ballare e provare.
Mi avviai verso la panchina, ma qualcuno si piazzò davanti a me improvvisamente.
Jennifer.
La squadrai per un momento ma, quando vidi i suoi occhioni verde acqua brillare, pensai subito al peggio.
Terzo grado in arrivo.
Indietreggiai istintivamente di un passo, ma lei avanzò a sua volta. Non mi avrebbe lasciato andare così facilmente.
Sospirai, per colpa sua mi sarei dovuta sorbire il fiume di domande della ragazza. 
Mi girai incuriosita, per vedere se avesse Jack appresso e, come mi aspettavo, era proprio di fianco a lui con una espressione maliziosa tale e quale a quella di Jennifer.
Aidan ricambiò il mio sguardo, come per chiedermi aiuto. Eppure io ero nella sua stessa situazione, ed era solamente colpa sua.
-Non è successo niente. -dissi, tornando a guardare la ragazza davanti a me.
Mi guardò annoiata, come se non volesse perder tempo con queste sciocchezze, e incrociò le braccia al petto.
-Questo lo so, ma voleva fare qualcosa. -era indispettita.
Era meglio far finta di niente, sapevo che mi avrebbe sorpresa subito, ma tanto valeva provare.
Pov Aidan
Stetti per raggiungere Julie, quando mi fermò quel pazzo del mio migliore amico per chiedermi, ovviamente, una spiegazione.
Cercai immediatamente una via di fuga, ma non la trovai. Era tutta colpa mia, perché avevo avuto quel maledetto impulso? Perché avevo dovuto ballare con lei per poi cercare di..
-Aidan! Ammettilo ci hai provato. - il suo sguardo era pura malizia e io ero in completo imbarazzo.
Guardai Julie per vedere se anche lei fosse stata placcata e, naturalmente, Jennifer l'aveva messa all'angolo. Qualche secondo dopo, si voltò anche lei e i nostri sguardi si incrociarono.
Si vedeva lontano un miglio che mi stava dando la colpa e io non potevo fare altro che darle ragione. Volevo sprofondare lentamente nel pavimento.
Sospirai demoralizzato e guardai gli occhi neri di Jack.
Tanto valeva dire la verità, mi avrebbe scoperto immediatamente. 
Se fossi andato dritto al punto non mi avrebbe fatto domande successivamente, forse.
-Sì, mi ero dimenticato che eravamo in classe. -sospirai, grattandomi la nuca.
Assottigliò gli occhi. Avevo attirato la sua attenzione. Sembrava che avesse capito qualcosa di estremamente profondo e oscuro da quella frase, eppure era una semplice affermazione, non avevo nascosto nulla.
-Quindi se foste stati da soli... -la lasciò in sospeso, come per farmi completare la frase.
Avevo capito dove voleva andare a parare, era fatto così. Era meglio fermarlo subito prima che questo flusso di idee straripasse nella più completa immaginazione.
-Non cominciare Jack, non è successo nulla punto e basta. -ero scocciato, infastidito da quell'argomento e sicuramente avere il soggetto principale di quell'argomento proprio a due metri di distanza e con un udito da far invidia ad un gatto, non era proprio la situazione e il luogo migliore in cui parlarne.
-Te per quest'ultimo tempo dormirai da lei, no? -
Sospirai e annuii con la testa. Non mi stava per fare quella domanda, non poteva farlo davvero.
-Ci proverai? -
Lo guardai accigliato e roteai gli occhi infastidito.
Non volevo e non potevo rispondere. Che discorsi erano? Ovvio che no. Feci le spallucce e sorpassai Julie e Jenny, che ancora parlavano di quello successo prima.
Mai più una cosa del genere. Mai più
Pov Julie
Finalmente la campanella dell'ultima ora suonò per tutta la scuola, indicando la tanto attesa fine delle lezioni.
-Hai intenzione di scappare pure oggi? -chiese Aidan, con una punta di ironia.
Non era mia intenzione scappare quella volta, ma dovevo fare una cosa, non che fosse molto importante.
-No, però devo prima fare una cosa. -non volevo entrare nei dettagli, quindi decisi di tagliare corto. Feci per andare, ma lui prese parola.
-Non credi di essere un po' scoperta dietro? -chiese.
Era preoccupato?
In effetti, la mia schiena con quell'abito era quasi completamente scoperta.
-No, fa caldo. Mi cambierò domani. -ridacchiai.
-Allora ci vediamo a casa. -alzò una mano per salutarmi e accennai un sorriso.
Girai l'angolo che mi avrebbe portato nel retro della scuola. Avevo bisogno di stare in tranquillità per leggere un libro molto importante.
Parlava in modo approfondito dei miei poteri e quelli di Aidan, non ne avevo mai visti di così aggiornati.
Dietro la scuola c'era un piccolo campetto, dove potevo sedermi sull'erba e rilassarmi al sole.
Appena trovai il posto perfetto dove mettermi, mi sedetti e cominciai a sfogliare il libro, non curandomi di chi ci fosse alle mie spalle. Non potevo essere toccata.
O almeno, quello fu il mio primo pensiero quando sentii dei ragazzi avvicinarsi da dietro.
Appena decisi dove mettermi, mi sedetti e incominciai a sfogliare il libro non curandomi di chi ci fosse alle mie spalle. Tanto non potevo essere toccata.
O almeno quello fu il mio primo pensiero quando sentii dei ragazzi avvicinarsi da dietro. Non li conoscevo, non li avevo visti in faccia ma la loro presenza era estranea.
Quando sfogliai la medesima pagina, il mio istinto diede una specie di allarme, pericolo. Mi girai di scatto per vedere cosa avessero intenzione di fare, ma non feci in tempo a vederli in faccia che venni presa dal collo e tirata su fino a non farmi toccare terra.
-Quindi te sei la principessa intoccabile –disse uno dei due ragazzi. Uno dei capelli marroni e uno dai capelli platino. Erano abbastanza bassi, ma erano forti abbastanza da tirarmi su di peso con una sola mano. Proprio in quel momento pensai a quello.
Cercai di vedere con cosa mi aveva presa per il collo. Vidi che la sua mano era protetta da un guanto anti-fiamme, molto probabilmente procurato dalla infermeria.
-Cosa volete? –chiesi a fatica. La mano era salda sul mio collo ma si vedeva che non voleva ammazzarmi, riuscivo ancora a respirare decentemente.
Quei due, alla mia domanda, sghignazzarono e mi guardarono negli occhi.
-Forse non ti ricordi di noi...siamo nel gruppetto dei briganti che il tuo amichetto ha massacrato qualche settimana fa, non ricordi? –Spalancai gli occhi e li guardai bene. Non m ricordavo di loro, ma ricordavo cosa avevo cercato di fare e cosa aveva fatto Aidan.
Il ragazzo di dietro mi scostò cautamente i capelli dalla schiena e mi diede una frustata. Trasalii e cercai di liberarmi, ma la presa al collo divenne più stretta e le frustate sempre più potenti e frequenti. Perdevo sangue, questo lo sapevo, più che saperlo in effetti lo sentivo. Le gocce che piano piano scorrevano sulla mia schiena, la vista che piano piano si offuscava sempre di più e le forze che, ad ogni nuova frustata, mi abbandonavano.
Oramai, dal tanto che andavano avanti non sentivo più il dolore. Per puro caso, passò di lì una bambina. Era piccola, avrà avuto sì e no cinque anni, aveva i capelli viola e gli occhi blu.
-Occupati della bambina –disse il ragazzo che mi teneva per il collo all'altro. Quelle parole rimbombarono nella mia testa. Non potevano osare, non avrebbero mai toccato quella bambina. Presi di colpo il polso della mano che mi teneva il collo e lo bruciai letteralmente con le mie fiamme facendo urlare il tizio.
La mano mi lasciò e mi ritrovai in ginocchio, per terra. Il ragazzo che si stava dirigendo verso la bambina si fermò, attirato dalle urla. Presi forza e appoggiai una mano sull'erba. In un attimo il suo corpo prese fuoco, provocando delle urla strazianti da quest'ultimo.
La bambina era già scappata, questo mi sollevò molto. Il ragazzo, che prima mi teneva per il collo prese il compagno e scappò via, allontanandosi dal posto.
Incominciai ad ansimare pesantemente. Avevo perso tanto sangue e la vista non era più nitida. Dovevo trovare un modo per tornare a casa come se non fosse successo niente.

║La Principessa Intoccabile║Where stories live. Discover now