5°Capitolo-Pomeriggio

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5°Capitolo

-Perché ridi? –mi chiese stringendo un occhio.
Scossi la testa e sfoggiai un sorriso sincero. Ero felice, molto felice. In quel momento avevo visto Aidan con altri occhi e probabilmente questo era il vero lui. Era impressionante cambiare opinione di una persona con una sola frase detta.
-Sono felice del fatto che tu me lo abbia detto –dissi semplicemente. Dovevo imparare a conoscerlo, aveva ragione Jack, in fondo, non era male.
-Perché? – mi chiese sorpreso.
-Vuol dire che ti fidi di me- dissi contenta mentre facevo dondolare le mie gambe. Era la pura verità. Se mi aveva detto una cosa così importante era perché in qualche modo si fidava di me, anche se poco prima ci eravamo dati addosso.
-Non pensare male, te l'ho detto solo perché tu lo sapessi –disse guardando da un'altra parte mettendo il broncio.
-Sì, sì –risposi anche se sapevo che quello che aveva detto era una bugia campata per aria.
Bussarono alla porta all'improvviso e tutti e due ci girammo verso la fonte del rumore.
-Avanti –dissi sporgendomi leggermente verso la porta. O era Luna o erano Jenny e Jack, anche se pensavo più gli ultimi due.
-Possiamo entrare? –chiesero i due ragazzi aprendo la porta ridacchiando.
-Sì, perché? –chiesi.
-Avevamo paura di disturbarvi –disse Jack con un ghigno malizioso in volto mentre Jennifer si nascondeva dietro di lui.
-Ehy, maledetto –disse Aidan avvicinandosi al mago di ghiaccio prendendolo per la testa. Rissa in arrivo.
-Sì? –chiese calmo con ancora quel ghigno stampato sulla faccia.
-Lo hai fatto apposta vero?! –ringhiò il mago.
-A fare che? –chiese con fare colpevole.
Jenny mi si avvicinò mentre loro due litigavano. Rivolsi il mio sguardo su di lei e sorrisi. Si leggeva nei sui occhi che voleva sapere tutto quello che fosse successo e del mio umore stranamente positivo e nessun armadio bruciato dopo essere stata in una stanza da sola con Aidan.
-Di che avete parlato? –mi chiese sedendosi vicino a me.
-Mah, niente –dissi. Non che non mi fidassi di lei, risposi quasi automaticamente, senza pensare. Non volevo far presente anche a lei dei problemi di Aidan. Ci era voluta una fatica sovraumana a dirmi quella cosa e non volevo renderla pubblica al mondo.
-Eh? Proprio niente? –aveva il tono deluso. Avevano fatto qualcosa loro due, mi insospettivano troppo.
-Mi ha solo raccontato come stanno le cose, niente di che –risposi facendo le spallucce. Mi guardò storto per un po', poi guardò i due ragazzi che si stavano ancora azzuffando.
-Ragazzi! Su –disse avvicinandosi a loro provando a dividerli prima che distruggessero tutta la stanza.
Non avrebbe dovuto farlo.
Ricevette subito un calcio nello stomaco da parte di Jack che la scaraventò dall'altra parte della stanza. Sgranai gli occhi quando sentii il tonfo.
I due ragazzi si fermarono di colpo, come ghiacciati.
-Jenny –sussurrò Jack spaventato, guardando Jenny che cercava di rialzarsi dolorante.
Un'aura malefica mi avvolse mentre avanzavo verso di loro priva di buone intenzioni. Avrei strozzato quel ragazzo a tutti i costi.
-Ehm, Julie? –disse Jack spostando lo sguardo su di me. Non doveva aver paura di cosa aveva fatto a Jennifer, doveva avere paura di cosa gli avrei fatto io.
Il fuoco mi circondò.
-Vuoi per caso morire, Jack? –chiesi con tono basso.
-No, scusa, non l'avevo vista –disse tremolante balbettando spaventato, indietreggiando finendo con le spalle al muro.
Aidan intanto stava cercando di andarsene. No, non sarebbe andato da nessuna parte. Non c'entrava niente ma per non scatenare la mia ira doveva rimanere immobile.
-Tu dove vai? –tuonai.
-Non c'entro niente –disse guardandomi negli occhi.
Dovevo ancora abituarmi a quella cosa.
-Tu invece rimani qua -
-Se no? –
Strinsi la mano in un pugno che circondai col fuoco.
-Vuoi bruciare? –
Si alzò con un ghigno stampato sul volto e si circondò col suo fuoco nero.
-Vuoi la guerra principessa? –chiese.
-Non vedo l'ora –risposi.
Volevo combattere. Il mio sangue ribolliva nelle vene. Non avevo mai provato una sensazione del genere, era dannatamente bello.
Incominciammo a ringhiarci contro come due cani arrabbiati fino a quando qualcuno non intervenne.
-La smettete di litigare? –urlò Jenny avvicinandosi a noi.
-Che vuoi te?! –urlammo in coro. Non avevo pensato, stavo agendo di istinto e in quel momento volevo solo combattere.
Una ondata d'acqua ci travolse facendo bruciare la nostra pelle. Eravamo maghi di fuoco, però di solito l'acqua non ci faceva quell'effetto.
-Cazzo, che dolore! –disse Aidan con la pelle arrossata dalla testa ai piedi.
-Ti odio Jenny –dissi soffiando su una bruciatura. Faceva dannatamente male, mi sembrava di bruciare viva e che la mia pelle stesse corrodendo.
-Così imparate –disse fiera del suo operato.
-Mi dispiace di averti colpito Jenny- disse Jack veramente dispiaciuto.
-Fa niente, so che non lo hai fatto di proposito –rispose sorridendo. Era sempre troppo dolce, io mi sarei arrabbiata e non poco.
Cacciai un urlo.
Tutti mi guardarono spaventati mentre io mi tenevo la spalla destra. All'inizio aveva fatto male, certo, ma il dolore si era moltiplicato per 10 e la mia schiena sembrava che si stesse corrodendo. Era un dolore disumano.
-Che hai? –mi chiese Jennifer preoccupata avvicinandosi a me.
-La schiena, brucia –dissi incominciando a tremare. Non riuscivo neanche a mettere insieme una frase sensata, il dolore annebbiava la mente.
Aidan si avvicinò e mi guardò. La sua espressione passò da calma a spaventata e si girò di scatto verso la mia migliore amica. –Che magia hai usato? –chiese evidentemente preoccupato.
-Water Side, perché ? – era in totale panico, volevo dire di stare calma, che me la sarei cavata ma le parole non uscivano.
-Ottimo, proprio quella dovevi usare? –
-Perché? –chiese con le lacrime agli occhi.
-È una magia che corrode la nostra pelle se usata molte volte –disse posando nuovamente lo sguardo su di me.
-Non lo sapevo – la voce le tremava e le lacrime le scendevano sulle guance.
Come faceva a sapere quelle cose non lo sapeva nessuno. Aidan sbuffò e fece apparire del fuoco nero sul palmo della sua mano.
-Attento a non toccarmi –dissi trattenendo dal cacciare un urlo stringendo i denti più forte che potevo.
-Lo so, anche se questo ti farà male –disse mentre avvicinava la sua fiamma alla mia schiena. I suoi occhi diventarono color topazio. Erano veramente belli.
Sentii la mia pelle bruciare ulteriormente tra le sue fiamme. Faceva male, molto male.
-Finito –disse togliendo la mano. Sentii un sollievo improvviso quando si allontanò leggermente da me.
-Mi dispiace Julie –sussurrò Jenny. Aveva ancora il viso rigato dalle lacrime. Era orribile vedere lei, sempre solare, piangere.
-Fa niente, non lo sapevi -
Notai solo in quel momento che la pelle non stava più bruciando. Era tornata normale, sembrava che non fosse successo niente.
-Grazie Aidan –dissi girandomi verso di lui sorridendo. Era stato veramente gentile ad aiutarmi.
-Di niente – sospirò alzandosi da terra –Va meglio? –chiese.
Annuii. Volevo sapere come aveva fatto, era stato fantastico.
-Come hai fatto? -
-Ho "riparato" la tua pelle col fuoco, niente di più –rispose alzando le spalle.
-Capisco –
-Beh, che facciamo ora? –chiese Jack guardandosi attorno cercando qualcosa che attirasse la sua attenzione.
-Che ne dite di un giretto in paese? –chiesi. Non ero mai stata giù in paese e quello era il momento perfetto per uscire e scoprire cosa c'era al di là delle mura di casa.
-Va bene –dissero in coro Jenny e Jack.
Aidan alzò le spalle, per lui andava bene tutto.
-Allora andiamo –dissi esaltata aprendo la porta saltellando felice.
-Luna! Noi usciamo! –dissi aprendo il portone.
-Torni presto! -
Attraversammo tutto il giardino per poi salire in macchina.
-Dove si va? –chiese Julius. Speravo solo che non avesse niente da ridire.
-In paese –
-Non ci è mai andata, ne è sicura? -
-Sicurissima -
Mentre la macchina partiva, tutti mi saltarono addosso chiedendomi il perché non fossi mai andata in paese.
-Non mi facevano mai uscire –dissi innocentemente. Non era colpa mia.
-E adesso come facciamo? –chiese Jack abbandonandosi sullo schienale. Visto che loro erano di questa parte del regno, neanche loro sapevano come era il paese. Eravamo fregati.
-Andiamo a sentimento –disse la Jenny ridacchiando.
-Esatto –intervenni. Prima o poi saremo riusciti ad uscirne, no?
Arrivammo in paese e Julius ci fece scendere. Aveva uno sguardo abbastanza preoccupato.
-Sicura che non vuole una guida? –mi chiese. Sapevo che non volesse lasciarmi, ma volevo divertirmi da sola con i miei amici.
-Certo, se avrò problemi ti manderò a chiamare –dissi sorridendo. Il suo volto si rilassò e annuì piano.
-Ok, faccia attenzione –disse per poi andarsene.
-Bene, da che parte iniziamo –chiesi guardandomi intorno. Era pieno di persone, mercanti e mercatini da tutte le parti. C'era un gran trambusto, era magnifico.
-Julie, ci stanno guardando tutti –disse Jennifer.
-Lo so –risposi. Era normale, d'altronde eravamo i principi del regno, cosa si aspettava? Che ci ignorassero?
Mentre passeggiavamo per le stradine, si alzarono dei gran vocii su di noi e la gente incominciava a guardarci male.
Andammo a vedere il centro del paese, obbligammo i ragazzi ad entrare nei negozi più prestigiosi, mangiammo e ritornammo al castello quando si fece buio.
Quando tornammo, trovammo le madri di Jack e Jenny che gli aspettavano per tornare a casa e, una volta salutati, rimanemmo solo io e Aidan.
C'era un silenzio alquanto imbarazzante in camera mia. Io ero seduta sul letto, mentre lui era sdraiato. Eravamo rimasti soli già da qualche mezz'oretta e nessuno aveva spiccicato parola. Lui perché era fatto così, mentre io perché non trovavo un argomento convincente e che non lo facesse seccare. Forse era meglio così, a lui non piacevano le persone che parlavano troppo. Qualcuno in quel momento bussò alla porta spezzando quel fastidioso silenzio.
-Avanti! –dissi per l'ennesima volta quel giorno.
-Signorino Aidan? -
Lui si tirò a sedere e la guardò interrogativo mugugnando qualcosa di incomprensibile, per farle capire che la stesse ascoltando.
-C'è un problema -

║La Principessa Intoccabile║Where stories live. Discover now