Capitolo 27

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Osservo la stanza in cui June mi tiene prigioniera: sembra un ripostiglio. A differenza delle altre, questa non ha le pareti verniciate o tappezzate, ma ogni singolo pezzo di legno, qualcuno più vecchio rispetto agli altri, è ancora ben visibile. Sembra stretta perfino per due persone, ma, non so come, ce ne potrebbero entrare anche dieci. Forse ha lanciato qualche incantesimo; non mi sorprenderei se fosse sul serio così. Lei, ancora in piedi di fronte a me, mi fissa mentre strattono le mani per tentare di liberarle, ma produco solo un orribile rumore metallico.

- È inutile che continui a muovere le tue piccole manine. Sono catene speciali. - Le osservo bene: ci sono dei simboli sopra, gli stessi che caratterizzano la copertina dell'Enciclopedia dei Mostri. Ricordo perfettamente il significato di quei triangoli: quello diritto indica il fuoco; lo stesso ma con una linea che lo divide l'aria; quello capovolto l'acqua mentre l'ultimo, uguale ma con lo stesso segmento, la terra.

- Perché ci sono questi simboli? - Chiedo alzando lo sguardo verso di lei, confusa. Credo siano state costruite appositamente per un Elementale, ma spero davvero di sbagliarmi perché, se la mia ipotesi fosse corretta, non potrei usare i poteri e sarei davvero nei guai. June si appoggia al muro, accanto a me, tenendo lo sguardo fisso sullo schermo. Non mi ero per nulla accorta della telecamera sul muro quando sono entrata nella camera dove sono i ragazzi, ma d'altronde avevo altro a cui pensare.

Lancio un'occhiata al monitor: vedo lo Gnomo e il dampiro parlare, ma non riesco a sentire le loro voci. Assottiglio leggermente gli occhi per seguire meglio il loro discorso, provando a decifrare il labiale, ma non ci riesco. Inoltre, mi viene anche difficile distinguere i due poiché le immagini sono in bianco e nero e più oscurate, sebbene la stanza in cui si trovano sia ben illuminata.

- Inibiscono il controllo sugli elementi. - Mi spiega la strega mentre sul suo volto affiora un ghigno. Ora che mi è impossibile usarli mi sento troppo umana, piccola e impotente, e questo fa schifo. Non credevo che avrei potuto soffrire per la mancanza dei miei poteri, ma non pensavo possibili un sacco di cose, eppure stasera sembra che stia aprendo gli occhi di nuovo: aver aiutato Luke, aver preso in considerazione di uccidere Harry e ora June. Non riesco a rendermi conto che possa essere sul serio diventata così.

Rivolgo lo sguardo al monitor: vorrei far qualcosa per fermare tutto ciò, davvero, ma non mi è possibile. Mi fa arrabbiare che qualcuno si farà male per causa mia. Se non fosse stato per me, June non avrebbe ammaliato Jackson e Harry non sarebbe costretto a combattere contro il suo migliore amico. Non so cosa abbia contro di me, ma quest'odio si deve pur basare su qualcosa. Nel frattempo, dallo schermo vedo il riccio bloccare un pugno da parte di Jackson e, dopo che l'ha afferrato per la maglietta, lo lancia di forza sul letto. Sento un brivido corrermi lungo la spina dorsale: finirà male, me lo sento. Il biondo si rimette subito in piedi e si scaglia su Harry, che cerca di parlargli per fermarlo, ma inutilmente poiché viene bloccato contro il muro, sbattendo la testa. Sussulto, sperando che non si sia fatto nulla di grave.

- Falli smettere June! - Urlo furiosa mentre cerco di togliermi quelle stupide catene, strattonandomi i polsi, e continuo a seguire con lo sguardo quei due. Harry riesce a liberarsi dalla sua presa, gli tira un pugno sulla mascella, facendolo retrocedere, e lo butta a terra. Non attacca di nuovo, ma si limita a osservarlo dall'alto. Ho paura per Jackson. Il dampiro perde la calma molto facilmente e non vorrei che arrivasse a ferirlo in modo serio o, addirittura, ad ammazzarlo, dato che si vede bene che il riccio è abbastanza irritato, sebbene la qualità delle immagini non sia perfetta.

- È un peccato che il tuo amichetto non usi le sue abilità da mostro. Sarebbe stato più divertente capire dove sarebbe comparso. - Dice Imogen, riferendosi a Harry e facendo finta di non aver udito le mie parole. Quest'ultimo, infatti, non sta usando né la velocità né la forza, tantomeno l'invisibilità. Mi sento lievemente più tranquilla: non ha intenzione di fargli male sul serio, ma reagisce solo per difendersi, o almeno spero sia così. Non lo conosco abbastanza bene da affermare ciò, ma penso che sappia meglio di tutti cosa significhi vedere qualcuno di caro morire e non farebbe mai del male al suo migliore amico. Jackson si rialza e controlla la mascella, muovendola con una mano per assicurarsi che non sia rotta, dopodiché guarda l'amico e comincia a parlare, ma non posso udire le sue parole. Darei di tutto pur di sentire cosa stanno dicendo. Lui ghigna appena chiude bocca, per poi essere spinto a terra ed essere colpito con un calcio nello stomaco. Lo vedo gemere dal dolore mentre si porta le mani sull'addome. Muovo istintivamente le mani, volendo fare qualcosa, ma non posso. Devo calmarmi e cercare una soluzione a queste catene se voglio scappare e porre fine a tutto questo. L'unica cosa che posso fare è fidarmi di Harry e convincermi che non ucciderà Jackson, nonostante mi venga difficile a causa dei crampi per l'ansia, di nuovo.

Sharon: La Maledizione Dell'AlberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora