Capitolo 14

581 131 156
                                    

Dopo numerosi litigi in macchina tra Harry e Delice, finalmente arriviamo in ospedale. Il parcheggio non è del tutto pieno e riusciamo a trovare posto facilmente. L'edificio è interamente bianco tranne che per la grossa insegna rossa con su scritto "Ospedale". Il mese scorso è stata anche cambiata: ora è luminosa. Appena entriamo una forte luce bianca ci investe. L'ingresso è molto silenzioso e, a parte un'infermiera alla reception, la sala è vuota. Prevedibile, dato che l'orario per le visite è ormai passato. Appena l'infermiera ci nota, interrompe la telefonata e ci viene incontro. Harry sembra nervoso, come se avesse paura di stare qui. Continua a pregarci di andar via e cerca di tirarci fuori dall'edificio in ogni modo. Se non avesse avuto un braccio quasi distrutto, forse ci sarebbe anche riuscito. L'infermiera ha dei corti capelli castani, a caschetto, e degli occhi celesti nascosti dietro gli occhiali dalla montatura marrone che sembrano più piccoli del normale a causa delle sue guance paffute. Indossa la tipica uniforme da infermiera, che le va leggermente stretta poiché abbastanza formosa, con quelle orrende scarpe bianche ai piedi. Immagino già la faccia di Delice solo a vederle, sapendo quanto sia fissata con la moda. La donna ci viene incontro con un sorriso accogliente, ma quando nota il braccio di Harry rimane un attimo scossa. Subito dopo si informa su cosa sia successo e, dopo varie scuse da parte di Delice alle quali non ha ovviamente creduto, ma comunque ha finto di accettare, chiama un medico che non tarda ad arrivare. È una donna sui trent'anni, molto slanciata, con capelli castani legati in uno chignon e occhi verdi. Cammina verso di noi sorridendo, senza mostrare i denti, e con le mani nelle tasche del camice aperto che fa intravedere la sua camicetta celeste e i jeans. Mi ricordo di lei: è la stessa donna che mi ha curato l'appendicite quando avevo otto anni.
Appena Harry la vede cerca di fare il duro, nonostante stia per svenire. Quando la dottoressa se ne accorge, dopo essersi presentata come Leanna Villegas, prende una sedia a rotelle dove farlo sedere. Lo aiuto a staccarsi da me in modo da facilitargli il movimento poiché lo sostenevo per non farlo cadere. Ci fa segno di seguirla mentre lo trasporta fino alla fine del corridoio, raggiungendo una porta blu con su scritto "Pronto Soccorso" che apre successivamente. La sala è abbastanza spaziosa e bianca. Sul lato sinistro sono presenti tre lettini, ora vuoti; sulla destra, accanto al muro, c'è un lungo tavolo con gli attrezzi indispensabili per un medico. Ci sono anche un defibrillatore e un dispenser d'acqua. Io e la dottoressa Villegas aiutiamo Harry ad alzarsi e a stendersi sul lettino. Appena lo muoviamo, geme dal dolore.

- Scusate se ve lo chiedo, ma dovete aspettare fuori. Potreste rimanere un po' scosse dalla sua condizione. -

- Gli ho fasciato la ferita e ho avuto un buco in una spalla una volta, questo taglietto posso sopportarlo. - Interrompo bruscamente la dottoressa, acquisendo un tono scontroso, simile a quello di Harry. Corruga la fronte alle mie parole e mi scuso subito dopo per le mie maniere. Delice è rimasta dietro di me a mangiucchiarsi le unghie, nervosa ma determinata a non lasciarmi sola. Leanna non insiste nel buttarci fuori e ci fa rimanere. Senza perdere altro tempo, prepara il necessario per curare Harry.

- Starà bene? - Mormora Delice, preoccupata. Annuisco, lanciandole un'occhiata per la domanda stupida che ha appena fatto. Harry è forte, questo graffietto non è niente per lui. E poi non ha subito una ferita davvero così grave. Fortunatamente non sta perdendo neanche tanto sangue. Delice prende il cellulare e si connette a internet mentre la dottoressa rimuove quelle specie di bende ormai colorate di rosso con cui gli avevo fasciato il braccio. Lui stringe con forza i denti e il lettino dal dolore. In un punto è riuscito anche a strapparlo, ma la dottoressa sembra non essersene accorta. Guardo curiosa la bionda, cercando di capire cosa stia facendo, mentre Harry si lamenta di nuovo. Mi giro a guardarlo per un attimo, poi riporto lo sguardo su Delice.

- Cosa stai facendo? -

- Sto cercando delle informazioni sui vampiri. -

- E perché? -

Sharon: La Maledizione Dell'AlberoWhere stories live. Discover now