Capitolo 20

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Sposto nuovamente le tende dalla finestra per guardare la strada. L'attesa mi sta uccidendo. Dove diamine si è cacciato Harry? Aveva detto che sarebbe stato qui entro qualche minuto, invece si è fatto buio. Lo abbiamo aspettato per più di due ore. A questo punto, saremmo potuti benissimo entrare nella casa abbandonata, indagare quanto volevamo (beh, volevo) e poi tornare. Però non ci siamo mosse, sapendo che da un momento all'altro sarebbe arrivato. Delice continua a far avanti e dietro per il salotto, nervosa, dopo aver passato la maggior parte del tempo a far zapping e aver letto un po' quel documento che ho studiato questa mattina. Ora si mordicchia le unghie colorate di verde, tirando con i denti qualche pellicina intorno. Alla fine si decide ad alzare lo sguardo su di me, impaziente ma allo stesso tempo agitata. Non vedendolo arrivare, abbiamo anche preso in considerazione l'idea di andare fuori a cercarlo, pensando al peggio, ma alla fine ci siamo limitate a rimanere sedute ad aspettare il suo arrivo. Non sappiamo dove sia, quindi è inutile uscire.

- È arrivato? - Chiede con tono preoccupato. Porto lo sguardo su di lei e scuoto la testa, poi scruto di nuovo fuori dalla finestra. Delice sospira e si siede sul divano, abbattuta. - Siamo sicure che davvero verrà? -

- È un tipo affidabile. - Mormoro mentre vado ad accomodarmi sulla poltrona. Porto le gambe al petto, poggiandoci la testa sopra. - Forse sta ancora dietro quella strega. - Sbuffo, stanca di aspettare. È vero che se ne dovrebbe occupare lui, ma sono curiosa di sapere chi sia. Sono stata ore con lui per tentare di scoprire la sua identità e non abbiamo mai trovato nulla. Ora non può tenermi sulle spine in questo modo. Credo anche che gli serva una mano date le condizioni in cui la strega l'ha ridotto la scorsa volta. Non può affrontarla di nuovo senza l'aiuto di nessuno. Non sono sicura di essergli davvero utile, non essendo brava quanto lui, ma meglio di star del tutto da solo. Mi dispiace anche di averlo congedato così velocemente al telefono prima, ma quando voglio delle risposte divento troppo egoista e agisco senza pensare alle conseguenze. Se avessi riflettuto meglio prima di costringere Jackson a dirmi la verità, non sarei caduta in una specie di stato di angoscia ad esempio.

Smetto di pensare ai possibili posti in cui possa essersi disperso quando sento il rumore di una macchina che si fa man mano più vicina. Non è la prima volta che ne passa una e non vorrei alzarmi inutilmente per poi scoprire che qualcuno ha sbagliato strada e sta solo facendo inversione di marcia. Solo quando sento la portiera dell'auto essere sbattuta in quel modo così familiare mi alzo e scatto verso la finestra, spostando le tende. Un piccolo sorriso spunta sul mio volto quando noto il dampiro con i suoi soliti abiti neri (una maglietta a maniche corte, gli skinny strappati sul ginocchio e gli anfibi) camminare velocemente verso casa mia dopo aver chiuso la Range Rover.

- È lui? - Chiede Delice, che si è messa in piedi e sta camminando verso la porta per farlo entrare, mentre io annuisco in risposta. Harry non le dà il tempo di aprirla del tutto che la spalanca e in un nanosecondo è già in casa. Osserva prima lei freddamente, poi me, ancora con sguardo duro.

- Anche lei deve stare qui? - Chiede abbastanza infastidito. Lancia un'altra occhiata di disprezzo alla bionda. Non gli sta davvero antipatica, ma gli dà fastidio il fatto che abbia comunque voluto cercar di capire quello che noi affrontiamo quando, in fondo, non ci riuscirà mai completamente. E poi credo che ce l'abbia ancora con lei per aver guidato la sua macchina quando dovevamo portarlo in ospedale.

Lei si mordicchia il labbro, sentendosi forse fuori luogo o un po' mortificata, oppure intimidita da Harry, ma escludo subito quest'ultima opzione dato che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, mai. Muove lo sguardo su di me, forse aspettando che dica qualcosa a suo favore per farla rimanere, ma la guardo dispiaciuta mentre le mimo un "mi dispiace" con le labbra. Se avessimo discusso riguardo alla casa abbandonata, sarebbe rimasta di certo, ma la voglio tenere fuori dalla faccenda della strega. È vero, sa che Harry le sta dando la caccia da quando si è tolto i punti (da solo) e sta programmando la sua vendetta già dal pronto soccorso, ma non è al corrente di tutte le altre cose che le ho tenuto nascoste. Ad esempio, la nostra nottata all'ufficio anagrafe. Sicuramente mi rinfaccerà di averla esclusa per l'ennesima volta.

Sharon: La Maledizione Dell'AlberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora