Capitolo 15

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- Io penso che quel vestito ti stesse bene invece. -

- Non è il mio stile. - Mormoro mentre mando l'ennesimo messaggio a Harry. Delice spia lo schermo del cellulare, curiosa, e mi guarda.

- C'è qualcosa fra voi due? - Chiede mentre continua a fissarmi.

- No. Non lo vedo da qualche giorno e mi sto solo assicurando che stia bene. Mi ha salvato la vita. Prendermi cura di lui è il minimo che possa fare. - Le sorrido mentre attraversiamo la strada. Io e Delice siamo state tutto il giorno fuori a fare shopping. Alla fine è riuscita a trascinarmi per i negozi con lei. Ne abbiamo girati più di dieci per cercare dei vestiti per la festa di June. Dopo almeno cinquanta abiti, Delice ha optato per un vestito aderente nero e lungo, al di sopra del ginocchio e con le spalline; io, invece, ne ho comprato uno blu scuro, quasi notte, un po' ricamato sul corpetto e con le spalline trasparenti.

Delice è rimasta sorpresa quando le ho detto che saremo andate alla festa. Sono sorpresa anch'io, in realtà, ma farei di tutto pur di scoprire cosa sta macchinando June. Non mi convince per niente quella ragazza, specialmente in questi giorni. Ricevo un altro messaggio da Harry:

"Ci vediamo nella foresta vicino al parcheggio più tardi allora."

Blocco il cellulare e lo ripongo nella tasca del pantalone.

- Ancora non ho capito perché hai cambiato idea. - Dice mentre camminiamo nel mio quartiere. Sorrido non appena noto comparire casa mia in lontananza. Non vedo l'ora di gettarmi sul divano e levarmi le scarpe. Mi stanno sanguinando i piedi.

- Riguardo cosa? - La guardo mentre mi divido le buste in mano. Stanno cominciando a pesarmi e a formarsi dei segni sulle dita a causa loro.

- Riguardo alla festa. Tu odi le feste, e non hai neanche nessuno con cui andare. - Aggiunge in tono abbastanza fastidioso, ma al tempo stesso onesto.

- Hey! - Esclamo un po' offesa, ma lei ride e mi guarda.

- Sappiamo entrambe che è la verità. - La guardo male e poi roteo gli occhi al cielo. Lei nel frattempo caccia le chiavi della macchina dalla borsa e la apre da lontano.

- E tu con chi vai, allora? - Le chiedo, incrociando le braccia al petto. Delice alcune volte è insopportabile. Riesce a farmi sentire esclusa facilmente. Solo perché non ho un accompagnatore, non vuol dire che non posso partecipare. Non è mica il ballo della scuola.

- Non lo so... vorrei chiedere ad Albert Sanchez. Anche lui è stato invitato. - La guardo sorpresa per due ragioni. La prima: June non sa dell'esistenza di Albert ma è stato invitato; la seconda: Delice sa dell'esistenza di Albert. Potrei sembrare cattiva a dire così, ma è pur sempre la verità. Non l'ha mai preso in considerazione e lo definisce un vandalo solo per i murales che crea e che, per precisare, sono davvero stupendi.

- Albert? Non lo degni neanche di uno sguardo a scuola! - Esclamo, camminando verso la macchina di Delice. Lei ride e impedisce a una busta di cadere dalla sua mano. Ho perso il conto di quante ne abbia.

- Ieri ci siamo presi un caffè e ci siamo fatti quattro chiacchiere, tutto qui. È simpatico. E poi forse lui mi vuole invitare, quindi lascio a lui il primo passo. -

- Ah, bene. - Dico un po' irritata del fatto che mi abbia lasciata da sola anche questa volta. Quando si tratta di ragazzi non guarda in faccia a nessuno. Solo io preferisco metterla al primo posto in tutto. Delice non sembra accorgersi del mio evidente fastidio e poggia tutte le buste sui sedili posteriori quando raggiungiamo la sua auto. Apre lo sportello ed entra in macchina.

- Allora. - Si alza gli occhiali da sole in testa per reggere i capelli che le cadono davanti agli occhi. - Stasera serata film da me? - Mi mordo il labbro dopo aver preso le buste in un'unica mano per cercare le chiavi di casa nella piccola borsa a tracolla, abbassando lo sguardo su di essa per evitare i suoi occhi. Non le mento quasi mai, se non in casi di estrema riservatezza, come con il fatto dei mostri. È vero che la metterei al primo posto in tutto, ma mi tocca l'allenamento con Harry e questo davvero non posso saltarlo. È davvero gentile ad aiutarmi con gli elementi, anche se lui non può controllarli, e mi sembra brutto rimandare.

Sharon: La Maledizione Dell'AlberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora