- So che è un vampiro! - Esclama in un sussurro per non farsi sentire sia da lui sia da Leanna. - Guarda come stringe il lettino... potrebbe scaraventarlo dall'altro lato della strada. Poi è pallido e... -

- ... e non è un vampiro. - La guardo facendole abbassare ulteriormente il tono di voce. - È un dampiro. - Sussurro per impedire a Leanna di sentire. Beh, Delice ormai è dentro questa storia, meglio informarla su quello che chiede. Mi guarda confusa, ma non perde tempo e cambia la sua ricerca su Wikipedia. Roteo gli occhi al cielo: chissà quante sciocchezze troverà lì sopra. Tutti possono cambiare una pagina su quel sito.

- Figlio di un vampiro e un umano? - Chiede per cercare conferma dopo che si è limitata a leggere la prima frase su Wikipedia. Annuisco mentre lei mi guarda ancora con la stessa espressione, confusa. - E che fa, esattamente? -

- È umano, ma è anche veloce, forte... può diventare invisibile... - Cerco di ricordarmi cos'altro ha detto Jackson riguardo alle abilità speciali del riccio, ma ho un vuoto. Con tutte quelle informazioni con cui mi ha riempito la testa, è normale che mi sfugga un particolare riguardo ai dampiri.

- Ne hai mancata una. - S'intromette Harry, poi guarda male la dottoressa appena mette i punti in modo più determinato per chiudere la ferita. - Vacci piano, dolcezza. Non sono un animale da macello. - Lei ride alle sue parole, continuando inflessibile. Sicuramente non è la prima volta che sente qualcosa del genere. Lui muove le labbra senza effettivamente parlare, come se stesse imprecando in silenzio o architettando diversi modi per ucciderla. - Guardami. - Comanda Harry a Leanna con tono profondo. Ha una voce strana, più bella e virile, quasi seducente. Mi viene voglia di diventare sua schiava. Anche Delice sembra ammaliata. La donna alza lo sguardo negli occhi del ragazzo e interrompe il suo lavoro. - Tappati le orecchie adesso, è una conversazione privata. Cantati qualche canzoncina in mente, ma continua pure ad armeggiare con i miei tendini. - La bionda sembra completamente in trance. Io, non so in che modo, riesco a riprendermi da quello stesso stato in cui stavo cadendo e schiocco le dita davanti alla mia amica, che si riprende quasi subito. Poi, per lei è come se non fosse successo nulla. Leanna invece annuisce in modo meccanico, poi comincia a muovere lievemente la testa a ritmo di musica mentre riprende ciò che aveva lasciato incompleto.

- Ipnosi. - Mormoro meravigliata, lui annuisce. Ne avevo sentito parlare così tanto, ma non l'avevo mai provata (o quasi) personalmente. È una sensazione strana, affascinante. Più o meno la stessa cosa che si prova quando ci si trova tra la veglia e il sonno: non sai se stai già sognando e hai perso il controllo sul tuo corpo o meno.

Leanna gli fascia il braccio dopo avergli messo abbastanza punti da chiudere la ferita, per poi occuparsi dell'occhio. Fortunatamente non ha dovuto mettere un gesso. Una volta che glielo ha curato, passa al labbro, per poi andare a lavarsi le mani appena finito. Io mi avvicino al lettino di Harry, Delice invece corre fuori per rispondere al cellulare che ha appena cominciato a squillare.

- Grazie. - Dice a bassa voce per non farsi sentire se non da me, come se non fosse abituato a dirlo.

- Ho fatto quello che era giusto. - Gli sorrido. Lui ricambia e raddrizza la schiena, tirando su il braccio per poggiarlo sulla gamba, e geme dal dolore a quel movimento. Mi dà una lieve gomitata, seppur il suo braccio sia a pezzi, per attirare la mia attenzione.

- Guarda qua. - Accenna un sorriso divertito. - Fa caldo in questa stanza, non è vero dottoressa? - Le chiede con la stessa voce seducente di prima. Lei si gira. Nonostante stia guardando Harry, il suo sguardo è perso nel vuoto. Si porta le dita ai primi bottoni della camicetta, sotto il camice, e inizia a sbottonarli. La guardo allarmata dopo aver capito le intenzioni di Harry.

- Smettila. - Mi affretto a dire prima che Leanna si spogli. Lui ride e parla di nuovo con quella voce sensuale di prima per bloccarla. La dottoressa si ferma ed esce, sempre su ordine di Harry, mentre si riabbottona. Mi siedo sul letto di fronte a lui. - Con quella lingua potresti combinare un sacco di guai. -

Sharon: La Maledizione Dell'AlberoWhere stories live. Discover now