43 ~ Return To Normal.

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Capitolo QuarantatrèReturn To Normal.

Tornare alla normalità è stato triste, ma anche felice perché ho rivisto i miei amici, Anne e Robin, loro sono venuti a prenderci in aeroporto. Speravo ci fosse anche mia madre, ma appena atterrati ho ricevuto un suo messaggio in cui si scusava per non essere venuta perché era stata trattenuta al lavoro.

Ho portato una calamita di Parigi ad Anne da poter attaccare sul frigorifero. Avrei preferito qualcos'altro, ma Harry ha insistito per la calamita perché era stanco e non vedeva l'ora di uscire dal negozio di souvenir per tornare in hotel.

Ho restituito il denaro ad Anne -quello che aveva spesa per comprarmi il vestito per la mostra- o, per meglio dire, ci ho provato. Non ha voluto un centesimo,perciò mi sono offerta di farle la spesa.

La mia solita routine ha ripreso a girare: mi alzo, vado a scuola, frequento le lezioni, passo del tempo con gli amici e aiuto la signora Margaret nel suo negozio di fiori.

I mesi sono passati velocemente e gli esami dell'ultimo anno sono arrivati. Tutti abbiamo studiato duramente giorno e notte ed oggi sapremo come è andata. Harry è molto scettico sul risultato, ma sono sicura che è andata benissimo.

Stasera ci sarà una festa a casa di Gale, alla quale è stata invitata l'intero corpo studentesco. Non so ancora che cosa indosserò, per questo Lisa mi ha chiesto di andare a casa sua e prepararci insieme.

Il rapporto tra me ed Harry si fortifica ogni giorno, siamo sempre più legati. Abbiamo iniziato a guardare degli appartamenti a Cambridge, nelle vicinanze dell'Università, e suo padre vuole darci una mano.

È molo gentile da parte sua.

***

Harry parcheggia all'interno del cortile della scuola, accanto al pick-up di Lisa, dove i nostri amici ci stanno aspettando. È arrivata l'ora di conoscere i risultati dell'esame.

Sistemo la borsa su una spalla,  scendo dall'auto e mi avvicino a loro, seguita da Harry.

«Ecco i nostri fidanzatini!» esclama Katy con un sorriso.

«Scusate il ritardo, ma mi sono fermato a fare benzina» si scusa il riccio grattandosi il retro del collo.

«Il solito tonto» lo prende in giro Niall, prima di infilarsi una sigaretta tra le labbra e accenderla. Harry lo fulmina con lo sguardo.

«Beh, che vogliamo fare? Siamo qui per un motivo!» esclama Lisa prendendomi sotto braccio, per poi trascinarmi verso l'entrata della scuola. «Ho trovato un vestito perfetto per te. Stasera farai impazzire gli ormoni di quell'idiota del mio migliore amico» ridacchia maliziosa ed io sento le guance accaldarsi.

«In realtà... Vorrei indossare del semplici pantaloncini di jeans» scrollo le spalle, ricevendo un'occhiataccia da parte sua.

«Cosa!?» esclama spalancando gli occhi. «È l'ultima festa del liceo! Non puoi indossare dei semplici pantaloncini» fa una smorfia di disgusto.

«D'accordo, ma non deve essere troppo scollato, o corto» le punto un dito contro e lei alza le mani, annuendo.

Ci avviciniamo all'ingresso, dove ci sono dei fogli attaccati e iniziamo a cercare i nostri nomi.

Young, Young, Young.

Trovo il mio nome e guardo il risultato.

Ottantasei.

Trattengo un urletto ed alzo le braccia verso l'alto, saltando dalla gioia. Sposto lo sguardo sulla ragazza al mio fianco e la trovo a fare lo stesso.

Ricordati di noi. |H.S| Where stories live. Discover now