8 ~ Fall.

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Capitolo Otto - Fall.

Sono le due del sabato pomeriggio ed io e i ragazzi siamo a scuola per allestire i corridoi e la palestra per il ballo d'autunno, che si terrà il prossimo fine settimana. Lisa ha dato i ruoli: io, Harry e Zayn ci occuperemo dei corridoi, Katy e Niall costruiranno il tunnel degli orrori mentre lei e Maira si occuperanno della palestra. Sean non è potuto venire ad aiutarci perché ha gli allenamenti con la squadra di football mentre Sydney è andata al centro commerciale con le cheerleader per decidere che cosa indossare per il ballo, così ci ha detto Harry.

In questa settimana mi sono integrata sempre di più e sento che tra me e Lisa sta nascendo una solida amicizia, ma ancora non riesco a confidarmi del tutto con nessuno di loro. I miei pensieri su Harry, invece, non si sono, anzi è sempre nella mia mente. Una volta mi è capitato anche di sognarlo e il giorno dopo a scuola non sono riuscita a guardarlo in faccia. È stato così imbarazzante e non capisco perché sia successo!

Noel ed io ci sentiamo ogni giorno. È sempre dolce, mi racconta la sua giornata ed io faccio lo stesso, ma non gli ho detto niente di Harry e del sogno che ho fatto su di lui. Mi lascerebbe all'istante ed io non voglio perderlo: lo amo.

Mia madre è migliorata ulteriormente e riesce a fare a meno della pillola anti-depressione. Non sarà facile dimenticare quei mesi terribile, ma piano piano ci sta riuscendo ed io ne sono felicissima. Papà continua a lavorare come insegnante nel mio liceo e, in questi giorni, mi è sembrato diverso -siamo andati addirittura a comprare n nuovo cellulare, non diceva che ci rovinavano?- ma forse è solo l'aria di Seattle a fargli questo effetto.

«Delia, mi stai ascoltando?» sobbalzo quando la voce di Harry mi riporta alla realtà e abbasso lo sguardo su di lui, che si trova ai piedi della scala. Con Zayn sto cercando di appendere degli striscioni fatti da lui e Lisa qualche giorno fa; sono bellissimi, clorati e con delle scritte "spaventose".

«Alzalo di più, è questo il nomignolo con cui mi chiama. D, semplicemente D.

Sono in cima alla scala, non posso andare più in alto. Sono alta un metro e sessanta, dannazione!

Mi alzo sulle punte cercando di arrivare al punto richiesto, ma perdo l'equilibrio e scivolo. Serro gli occhi, dalle mie labbra esce un urlo e poco a poco mi ritrovo contro il pavimento... stranamente morbido.

«Stai... Stai bene?» chiede qualcuno con voce roca sotto di me. Spalanco gli occhi, mi tiro su a sedere e mi volto verso di lui, appena riconosco la voce. È Harry.

Osservo il ragazzo sotto di me con le labbra dischiuse e con il cuore a mille, mentre stringo il tessuto della sua maglietta in un pugno.

«Allora, vuoi alzarti o no?» chiede ridendo facendomi sussultare. Mi tiro su a sedere velocemente risistemandomi la maglietta, mentre un rossore si fa spazio sulle mie guance.

Si alza anche lui pulendosi i pantaloni e mi guarda divertito. «Stai bene?» mi chiede passandosi una mano tra i capelli, per spostarsi delle ciocche dagli occhi.

«S-Si, grazie» dico abbassando lo sguardo e stringendo tra le dita l'orlo della maglietta.

«Porca troia! Hai fatto un volo di due metri!» esclama Zayn scendendo dalla scala, per poi avvicinarsi a me. «Per fortuna c'eri tu, amico» m'ispeziona attentamente da capo a piedi.

«Se ti fossi fatta male Lisa ci avrebbe castrato, D, sei il suo tesorino» mi prende in giro scompigliandomi i capelli. Metto il broncio e incrocio le braccia sotto il seno. Si prende sempre gioco di me. «Finiamo di sistemare questo striscione e poi andiamo in palestra dagli altri» dice afferrando lo striscione, sale sulle scale e Zayn fa lo stesso. Do loro le indicazioni per appenderlo, una volta fatto riportiamo le attrezzature nel magazzino del bidello e raggiungiamo gli altri.

Ricordati di noi. |H.S| Where stories live. Discover now