14 ~ Cinema.

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Capitolo Quattordici - Cinema.

Stringo il cappotto rosso intorno al mio corpo quando il vento freddo colpisce la mia pelle scoperta e mi guardo intorno impazziente. Lisa mi ha mandato un messaggio con i programmi per la serata: alle sette dovevamo essere tutti qui davanti all'entrata del cinema, ma nessuno è qui e sono passati venti minuti.

Oggi era l'ultimo giorno di tirocinio e, quando ho salutato le infermiere del reparto, Cherry mi ha stretto in un abbraccio con le lacrime agli occhi. Le ho promesso che sarei sicuramente tornata a trovarla.

Mi mancherà quella vetrina ds cui riuscivo a vedere i neonati ma non lavorerei mai in un ospedale, non mi piace l'aria che si respira al suo interno. Mio padre ha iniziato a parlarmi delle università, sono molto indecisa: preferirei andare a Washington, così non sarei molto lontano dai miei genitori, ma vorrei andare ad Harvard, dove hanno dei corsi specializzati per la giurisprudenza.

Lisa ha fatto domanda all'università di Washington insieme a Zayn e Maira, Sean andrà a Stanford -se verrà accettato-, Katy e Niall non andranno all'università. Lui vuole trascorrere del tempo in Irlanda dalla sua famiglia e lei lo seguirà -le cose si stanno facendo serie tra di loro-. Harry... Non ha fatto domanda in nessun college. L'officina in cui ha svolto il tirocinio lo ha assunto a tempo pieno a causa del suo buon lavoro.

Non abbiamo parlato più di suo padre ed ho deciso di lasciargli del tempo per decidere che cosa fare. Nei suoi occhi leggo che vuole chiamarlo, ma la rabbia ea delusione accumolata in questi anni nei suoi confronti prendono sono più forti.

Quando sarà pronto lo chiamerà.

Controllo l'ora sull'orologio che ho al polso e noto che sono passati altri dieci minuti. Mi stringo nel cappotto e giro i tacchi per tornarmene a casa, ma proprio quando sto per farlo sento qualcuno urlare il mio nome.

Mi volto verso la voce e vedo Harry correre verso di me, facendosi spazio tra le persone in fila per il biglietto. Sorrido appena lo riconosco: indossa un lungo cappotto nero -stile Edward Cullen-, una sciarpa bianca per ripararsi dal freddo, dei pantaloni neri e ai piedi degli stivaletti color senape.

Mi avvicino a lui per accorciare le distanze e, una volta vicini, si piega sulle ginocchia per riprendere fiato. «E-Ehi» sospira alzando lo sguardo su di me ed io ricambio il saluto.

«Mi d-dispiace essere arrivato tardi, ma ho finito il turno alle sette e ho dovuto aspettare che mia madre finisse di fare la doccia. Che, approposito, ti saluta» ormai è diventata un abitudine sapere che Anne mi saluta, è davvero gentile.

«Non preoccuparti. E saluta tua madre quando torni a casa» sorrido e lui raddrizza la schiena, guardandosi intorno alla ricerca di qualcuno. «Chi cerchi?» gli chiedo ridacchiando e inarcando un sopracciglio.

«Gli altri...?» mi chiede ovvio. «Non dovevamo incontrarci qui alle sette?»

Alzo le spalle.

«Mando un messaggio sul gruppo su whatsapp» estrae il cellulare dalla tasca del cappotto, digita alcuni tasti e aspetta, senza distogliere lo sguardo dallo schermo. Dopo qualche minuto lo sento vibrare e Harry aggrotta le sopracciglia. «Sean non sta bene, Lisa è con lui. Katy e Niall sono bloccati a casa di quest'ultimo perché la sua auto non parte. Maira è in punizione» borbotta riportando il cellulare al suo posto, prima di tornare a guardarmi.

«Beh, che si fa?» gli chiedo facendo una smorfia, dondolandomi sui talloni.

«Siamo qui. Guardiamo quali film ci sono» alza le spalle e mi rivolge un sorriso.

Ci avviciniamo alle locandine ed è qui che comincia la vera guerra: Harry vuole costringermi a vedere un film horror, Non aprite quella porta: l'inizio mentre io vorrei guardare Dear John. Ma non riesco a resistere alla sua faccia da cucciolo e controvoglia accetto. L'unica cosa che mi rallegra è che ci sarà il ragazzo moro della locandina da guardare.

Ricordati di noi. |H.S| Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt