32 ~ Library.

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Capitolo Trentadue - Library.

«Bene ragazzi, per oggi è tutto» dice il professore di letteratura sistemando i nostri riassunti all'interno della sua valigetta. «E lei, Styles, domani mi porti il suo compito o dovrò metterle un due» gli manda un'occhiataccia, facendo ridere l'intera classe.

«Lo farò, prof, non si preoccupi» alza il pollice nella sua direzione e gli fa l'occhiolino. Il professore sta per dire qualcosa, ma viene interrotto dal suono della campanella e i miei compagni si fiondano fuori dalla classe, come una mandria imbufalita.

Sistemo il portapenne e il quaderno all'interno dello zaino, mi alzo dalla sedia e mi avvicino ad Harry, che mi aspetta accanto alla porta. Afferro una sua mano intrecciando le nostre dita e camminiamo lungo il corridoio, sotto lo sguardo curioso di tutti.

«Devo raggiungere Lisa nello studio del giornale, vuoi venire?» mi chiede.

«Non posso. Devo andare in biblioteca per prendere dei libri di geografia per fare una ricerca» borbotto roteando gli occhi. Non mi è mancata per niente durante le vacanze la professoressa.

«Okay» ridacchia. Prende il mio viso tra le mani e posa le labbra sulle mie, lasciandoci un bacio a stampo. «Ci vediamo in mensa» dice, prima di allontanarsi.

Alzo lo sguardo e incontro gli occhi glaciali di mio padre, che mi sta guardando. Dischiudo le labbra per dire qualcosa e faccio un passo in avanti, ma il preside interrompe il nostro contatto visivo.

Sospiro e mi dirigo in biblioteca.

Un mese.

È passato un mese dall'ultima volta che ho parlato con i miei genitori e mi sono trasferita da Harry. Mi mancano: mi manca confidarmi con mamma, mi mancano i suoi abbracci, mi manca studiare con mio padre.

Ho telefonato a mia madre qualche volta, ma il cellulare squillava a vuoto, o si attivava la segreteria. Ho lasciato perdere.

Anne mi tratta come una figlia ed è rimasta molto felice quando Harry ed io le abbiamo detto di stare insieme. «Non vedevo l'ora!» ha esultato così, prima di abbracciarmi.

Sabato abbiamo festeggiato il compleanno di Harry a casa. Non abbiamo fatto niente di eclatante, eravamo Anne, Robin, Lisa, Zayn ed io. Pizza, birra, torta e partita di football in televisione. Dopo cena Des lo ha contattato su Skype per augurargli buon compleanno, insieme a Lara e Sullivan. Posso giurare di aver visto i suoi occhi inumidirsi, proprio come è successo a sua madre.

Il quadro per la mostra è quasi terminato, devo solo dipingerlo.  Sono andata a prenderlo quando i miei genitori non erano in casa ed ho lasciato le chiavi su un mobiletto.

Dopo scuola andrò a comprare i colori con Harry. Non vedo l'ora di finire il quadro e vederlo esposto alla mostra.

Entro nella biblioteca, mi avvicino al bancone, dove la bibliotecaria sta registrando qualcosa sul computer e le chiedo di indicarmi dove posso trovare dei libri di geografia.

La ringrazio gentilmente e raggiungo il reparto indicato. Prendo il blocchetto degli appunti, dove ho segnato i titoli dei libri indicati dalla professoressa e inizio a cercare. Non vuole che utilizziamo internet, perché facciamo copia e incolla e non impariamo niente.

Sbuffo e mi alzo sulle punte per raggiungere un libro, ma senza risultati. In momenti del genere vorrei essere alta come Harry.

Impreco mentalmente quando, per l'ennesima volta non ci arrivo, sento una presenza alle mie spalle e una mano afferra il libro. Inarco un sopracciglio, mi volto per vedere di chi si tratta e vedo Harry.

«Hai già finito con Lisa?» gli chiedo.

«In realtà... No. Stava discutendo con Zayn, per non so cosa, e sarebbe durata per molto. Perciò sono venuto da te» sorride e mi porge il libro.

«Immagino» ridacchio e prendo il libro.

«Devi prendere altri libri?» mi chiede ed io annuisco. Gli mostro la lista, memorizza i titoli e si volta verso lo scaffale, dandomi le spalle.

Appoggio lo zaino a terra e faccio lo stesso. Accarezzo le copertine con la punta delle dita, sento due mani poggiarsi sui miei fianchi, vengo girata, sollevata da terra e mi ritrovo con le labbra di Harry sulle mie.

Ridacchio, ricambio il bacio, circondo le sue spalle con le braccia e porto le gambe intorno alla sua vita. Diciamo che, in un certo senso, volevo che lo facesse.

Viviamo insieme si, ma non riusciamo a smettere di baciarci quando siamo vicini. Le nostre labbra sembrano delle calamite che non riescono a staccarsi l'una dell'altra.

Sento le sue mani stringere il mio fondoschiena e vengo poggiata su un ripiano, facendo cadere un libro. Rido contro le sue labbra e lui fa lo stesso.

«Harry» mi allontano di poco, giusto per riprendere fiato. «Dobbiamo fare piano, o la bibliotecaria verrà a cercarci» dico e lui annuisce, prima di baciarmi di nuovo.

Dischiudo le labbra, dandogli libero accesso alla mia bocca e sento la sua lingua sfiorare la mia. È liscia, morbida ed ha il sapore delle mentine. Le sue mani s'infilano sotto la mia felpa e cominciano a tracciare dei cerchi immaginari sulla mia pelle, lasciando una scia di brividi lungo il suo percorso.

***

Sospiro passandomi una mano sulla fronte imperlata di sudore e sorrido soddisfatta, ammirando il mio quadro. Finalmente è finito.

Mi stiracchio alzando le braccia al cielo, esco dalla stanza di Gemma -ormai diventato il mio studio- e scendo al piano di sotto. Entro in salotto, dove trovo Harry impegnato a fare il riassunto di letteratura.

Mi accomodo al suo fianco sul divano e appoggio la testa sulla sua spalla, stravolta.

«Hai finito?» chiede pizzicandomi la punta del naso con le dita.

Annuisco e porto una mano sul naso, massaggiandolo.

«Posso vederlo?»

«Certo» mi alzo dal divano, lui m'imita e saliamo le scale per tornare al piano di sopra. Apro la porta, accendo la luce e lo faccio accomodare.

«Wow» dischiude le labbra, guardandolo.

Devo ammetterlo, in questi mesi sono successe tante cose ed ero intenzionata ad abbandonare la mostra, ma Harry mi ha dato la forza di andare avanti e non arrendermi.

Raffigura me, in un bosco di notte, alla ricerca di una via di uscita per tornare a casa. L'arte è l'unico modo che ho per esprimere me stessa, tutte le mie emozioni. La paura, la tristezza, la rabbia ed, infine, la felicità e la gioia.

«Bravissima» mi dice Harry, prima di lasciare un bacio tra i miei capelli.

A/A
Buongiorno! Come state?

Questo è solo un capitolo di passaggio, dove ho voluto scrivere un po' di momenti felici tra gli Halia dopotutto ciò che è successo negli scorsi capitoli.

Che cosa ne pensate del comportamento dei suoi genitori? Riusciranno mai a fare pace?

Vi piace l'idea che ho avuto per il quadro di Delia? :)

Lasciate un commento per farmi sapere che cosa ne pensate e votate, votate, votate!
Il primo capitolo ha superato le 400 visualizzazioni! Vi ringrazio tanto, dalla prima all'ultima.
Alla prossima domenica.
needacurlyboy

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