6 ~ Begin.

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Inizio Seconda Parte.

Capitolo Sei - Begin.

Delia's pov.

DA: Noel.

"Buona fortuna, amore. xx"

Sorrido nel leggere il messaggio da parte del mio ragazzo e, dopo aver riposto, riporto il cellulare nella tasca dei jeans e torno a osservare il paesaggio di Seattle; la nuova città dove vivrò. I miei genitori hanno deciso di trasferirsi qui, dopo una proposta di lavoro per mio padre; sarà l'insegnante di psicologia nel mio liceo. All'inizio ero impaurita dalla loro decisione -avrei dovuto fare nuove amicizie, integrarmi nella nuova scuola- perché tutti i miei amici e parenti vivono a Toronto, ma non mi sarei messa a discutere la loro decisione.

Perciò eccomi qua, seduta al posto del passeggero accanto a mio padre, che è concentrato sulla strada e non smette di sorridere un secondo. Quest'opportunità di lavoro ha proprio gli ha risollevato il morale. Sorrido nel guardarlo, ma sparisce subito quando l'auto si ferma.

Sussulto leggermente sul sedile e mi giro a guardare il liceo, mordendomi il labbro inferiore. È un enorme edificio bianco e grigio, con delle finestre dalle persiane verdi, un grande cortile lo circonda e tanti studenti entrano, oltrepassando l'enorme cancello nero.

Sospiro e abbasso lo sguardo sullo zaino ai miei piedi. Sono molto nervosa, non conosco nessuno e conoscere soltanto il nuovo professore di psicologia non mi fa sentire meglio.

Sento una mano poggiarsi su una mia spalla, alzo gli occhi e incontro lo sguardo rassicuratore di mio padre. «Sta tranquilla, tesoro. Andrà tutto bene» sorride dandomi un bacio tra i capelli.

Prendo un respiro profondo e, sforzando un sorriso, annuisco. Scendo dalla macchina mettendomi sulle spalle lo zaino e ritorno a guardare mio padre, che rimette in moto e va a parcheggiare l'auto nel parcheggio nel retro della scuola.

Mi volto verso l'enorme cancello e comincio a camminare verso l'entrata, sotto lo sguardo di tutti gli studenti curiosi. Sono quella nuova, resterò l'attrazione principale dell'istituto fino all'arrivo di qualcun altro -il che m'innervosisce-. Un brivido mi attraversa la schiena e abbasso gli occhi, mordendomi il labbro inferiore.

È così imbarazzante.

Respiro profondamente e continuo a camminare verso l'entrata ignorando gli sguardi su di me.

«Tu, fermati!» urla qualcuno alle mie spalle, facendomi sobbalzare. Non voltarti, Delia, continua a camminare, dice la mia coscienza ed io decido di darle ascolto, aumentando il passo.

Dai, sono un paio di metri.

«Ehi, sto parlando con te, nuova» dice una voce femminile alle mie spalle appoggiando una mano sulla mia spalla destra, fermandomi. Mi giro verso di lei -quasi spaventata- e vedo una ragazza dai capelli biondi, gli occhi azzurri, tante lentiggini sparse sul suo viso e con un enorme sorriso sulle labbra. è davvero bella, vista la poca presenza di trucco sul suo viso.

«Io sono Lisa Saywer, capo redattrice del giornale della scuola e presidente del comitato studentesco» sorride fiera delle sue parole e mi porge una mano.

«Piacere, i-io sono De-Delia-» le stringo la mano imbarazzato, sforzo un sorriso e quando sto per presentarmi, lei mi blocca.

«Sei Delia Young, nata il primo gennaio del 1994 a Toronto e sei la figlia del nuovo professore di psicologia. So perfettamente chi sei» ridacchia ed io dischiudo le labbra per la sorpresa. Mi conosce perfettamente... Come diavolo ha fatto?

Ricordati di noi. |H.S| Where stories live. Discover now