42

80 6 3
                                    

Dopo aver visto, di nuovo, Jason e gli altri confabulare come se mi stessero nascondendo qualcosa, il mio ragazzo, di cui mi dovrei fidare, ha deciso di avvicinarsi a quella ragazza, lo schianto, iniziando a discuterci e, sì, quando lei, stufa, ha deciso di andarsene, lui ha deciso di seguirla fuori.

Mi sento una completa stupida per essere venuta a questa stupida festa, stasera. Si può dire che io me le cerchi...

«Cos'è quel musone? Vieni a ballare!» una sconosciuta mi trascina in mezzo agli altri a ballare.

Non la conosco, sono sicura che nemmeno lei conosca me. È chiaramente ubriaca, non credo nemmeno che mi abbia confusa per qualcuno che conosce. Credo semplicemente che sia felice e le sia dispiaciuto vedermi triste.

Salta a ritmo di musica, tenendo le mie mani strette nelle sue, rido e inizio a saltare anche io rendendomi conto che non è giusto togliermi il sorriso a causa loro. La musica, poco dopo, si arresta: due ragazzi si stanno prendendo a pugni per chissà quale motivo, e il proprietario di casa l'ha spenta in modo che le sue urla si sentano, chiede di smetterla perché se dovessero spaccare qualcosa i suoi genitori lo ammazzerebbero, ma ovviamente non viene ascoltato. Mi giro e mi guardo intorno incontrando uno sguardo che è su di me, e no, non sto parlando di Jason, o di Sterling, o di qualcuno dei miei amici, sto parlando di Niall, che non sapevo nemmeno fosse qui. Invece di guardare quei due sta guardando me, e i suoi occhi sono... come ipnotizzati dalla mia vista. Da quando lo conosco non ha fatto altro che esserci per me, soprattutto nel momento del bisogno, ha anche cercato di farmi capire che non è giusto il modo in cui vengo trattata, e io sono stata solo capace di respingerlo... che stupida. Arrossisco sotto al suo sguardo e sorrido timidamente, sistemandomi i capelli dietro l'orecchio, per un attimo sono riuscita a smettere di pensare a tutto ciò che sta accadendo nella mia vita... mi guardo intorno velocemente, più che altro per capire se quei due hanno finito di picchiarsi, ma c'è qualcos'altro che attira la mia attenzione: Jason sta fissando Niall, il quale segue il mio sguardo fino a soffermarsi su di lui. I due si scrutano per un po', improvvisamente sembriamo esserci rimasti soltanto noi tre in questa casa... Jason è il primo a fare un passo, Niall invece se ne sta fermo, e mentre guardo Jason avvicinarsi sempre di più mi faccio coraggio e vado a mettermi in mezzo: sono schiacciata tra loro due, non che la cosa mi dispiaccia, ma se iniziassero anche loro a fare a botte io non ne uscirei vittoriosa. Per niente.

«È la mia ragazza.» gli dice Jason.

«Di chi stiamo parlando? Di lei o di quella che continui a scoparti a sua insaputa?» chiede Niall.

«Tu non sai un cazzo. Stalle lontano o ti uccido.»

«Continuo a non capire di chi tu stia parlando.» Niall vuole farlo arrabbiare... e non so quanto convenga ad entrambi.

«Jason smettila!» gli dico, cercando di spingerlo via.

Non so cosa si sia messo in testa, ma è assurdo che, dopo aver passato tutta la serata con lo schianto, abbia il coraggio di prendersela con Niall. Per cosa, poi? Per esserci scambiati uno sguardo?

Mi guarda, sorpreso da ciò che ho detto, non so perché mi stia guardando così. Mi afferra per trascinarmi via, ma Niall ferma entrambi.

«Non toccarla.»

«No no no, anche voi no eh... per favore, uscite, altrimenti sarò costretto a buttare tutti fuori.» dice il proprietario di casa, impaurito che possa scattare un'altra rissa.

«Faccio quello che voglio con la mia ragazza.» gli dice Jason, come se non avesse sentito ciò che ha detto quel ragazzo.

«Risposta sbagliata.»

Qual è il problema esattamente?

Tra di loro non credo nemmeno che si conoscano, Jason ha semplicemente visto che ci stavamo guardando e si è ricordato magicamente che stiamo insieme, si è ingelosito ed è andato tutto da Niall credendo che bastasse dire ad una persona "lei sta con me", per far sì che si scusasse e si allontanasse, ma lui non conosce Niall... gli dà semplicemente fastidio il modo in cui mi trattano Jason e tutti gli altri. Ci fossero più persone così a questo mondo...

Niall lo afferra per le spalle, mi giro a guardarlo con gli occhi lucidi.

«Ti prego, ti prego, non farlo. Va tutto bene, sto bene.» dico a Niall, facendogli posare lo sguardo su di me.

È qui, ormai sa chi sono mia sorella, le mie amiche e i fratelli di Jason, essendo qui anche lui avrà notato che cosa hanno fatto questa sera, quindi sa che anche io l'ho visto, eppure si starà chiedendo perché cavolo continuo ad accettarlo e, soprattutto, perché non lascio che dia una lezione a Jason. Me lo chiedo anche io.

Lascia in modo brusco Jason, che borbotta qualcosa, per poi andarsene via, uscendo proprio dalla casa, mentre io mi volto a guardare Ebony e gli altri, che hanno assistito alla scena in silenzio. La musica riparte, e tutti riniziano a divertirsi come se non fosse successo niente, visto che quei due hanno smesso di picchiarsi e il proprietario di casa ha potuto tirare un respiro di sollievo.

«Quello chi cazzo è?» mi chiede Jason, mettendosi di fronte a me: «Fai tanto la santarellina e poi ti scambi certi sguardi con un altro mentre io sono davanti a voi.»

A me sembra soltanto che lui voglia farmi sentire in colpa quando io sono la persona meno da incolpare, al momento.

«Smettila.» ci sentiamo così chiaramente perché lui mi sta faccia a faccia.

«Smettila tu di provarci con gli altri. Stai con me, ricordi?» non mi rendo conto di quello che sto facendo finché la mia mano non colpisce la sua guancia: gli ho appena tirato un ceffone.

È sconvolto quanto me da quanto è appena successo, ma sono stanca si venire sempre incolpata.

«Conoscere un ragazzo al di fuori di te e dei tuoi fratelli non significa provarci. Lasciami stare da sola, stanotte, per favore, ne ho abbastanza.» me ne vado e, né lui, né qualcuno degli altri, mi segue o prova a fermarmi.

Forse qualcuno pensa che voglia raggiungere Niall, chi ci ha visto in quella casa e non mi conosce forse spera che io raggiunga Niall, invece vado dritta a casa mia, anche se penso che dovrei raggiungerlo per parlare... ma non stasera.

Parte di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora