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Tante volte ho immaginato questo momento. Sapevo che un giorno sarei tornata e l'avrei rivisto, sapevo che sarebbe stato difficile, ma non potevo dire di no e non presentarmi.

Mia sorella gemella è sempre stata tutto per me, siamo così uguali ma allo stesso tempo così diverse. Qualche mese fa abbiamo iniziato l'università. All'inizio non dovevamo frequentare la stessa, avevo in programma di andare a lavorare, e nel frattempo avrei studiato vicino a casa, ma Ebony, mia sorella, ha insistito perché vivessimo quest'esperienza insieme come sognavamo da piccole: io sto nel dormitorio, mentre lei fa parte di una confraternita, comunque ci vediamo tutti i giorni.

La settimana scorsa ho ricevuto una telefonata che mi aspettavo, comprendeva l'invito alla festa di compleanno del bambino che ho visto crescere e che mi reputa sua zia a tutti gli effetti, è per lui che sono qui. Sono arrivata a casa della sua mamma, Nicole, da un po', ormai, e di suo padre, dei suoi zii e dei suoi nonni non c'è ancora l'ombra.

«Come sono felice che tu sia qui, non li avrei sopportati tutti da sola.» mi dice Nicky, mentre sistema i cupcake su un piatto.

«Ti capisco...»

«Non avete ancora risolto?» scuoto la testa proprio quando il suono del campanello rimbomba nella casa.

Sbuffa e corre ad aprire, mentre io resto in piedi pronta a rivederli tutti... sembra passata una vita da quando li ho visti l'ultima volta, invece sono passati solo pochi mesi. Nicole torna in soggiorno facendo una faccia buffa, non va d'accordo con nessuno di loro... subito dopo di lei entrano i nonni del piccolo Billy, suo padre, Alex, e i suoi zii: Taylor, Sterling e... Jason.

Ho sognato per molto tempo il momento in cui lo avrei rivisto, ma in questo momento non riesco nemmeno a ragionare lucidamente, non so che fare.

Jason è... era, il mio migliore amico. Ci siamo conosciuti quando avevo sei anni, lui ne aveva otto, si era appena trasferito a vivere vicino a me, abbiamo stretto subito amicizia che negli anni, invece che dividerci, ci ha uniti sempre di più. Lui è stato l'unico amico che io abbia avuto per molto tempo, nessuno ha idea di quanto bene io gli abbia voluto. Il fatto che sia andato alle scuole medie e al liceo due anni prima di me, visto che è più grande, non ci ha allontanati per niente, anzi. Lui mi ha sempre detto che non avrebbe permesso a nessuno di farmi del male, infatti non l'ha permesso ad anima viva, fino a quando non è stato proprio lui a farmene, sparendo e non facendosi più vivo proprio nel momento in cui stavo per partire per il college. Non ha mai risposto alle mie chiamate e ai miei messaggi, e ora eccolo qui... probabilmente non si aspettava nemmeno di trovarmi qui. Ovviamente a Ebony non è mai piaciuto, in realtà non le è mai piaciuto nessuno della sua famiglia, che si trattasse di sua madre o anche del suo gatto... non li ha mai sopportati, sin da quando avevamo sei anni, e le cose non hanno fatto altro che peggiorare col tempo. È il più piccolo dei quattro fratelli, il primogenito è Alex, che ha un figlio, il festeggiato Billy, poi c'è Taylor, Sterling, e lui... mi hanno sempre trattata come una sorella minore, mi hanno vista crescere, mentre i loro genitori mi hanno sempre definita la figlia femmina che non hanno mai avuto, ci sono stati più loro, per me, che i miei veri genitori, troppo impegnati col lavoro e a farsi una battaglia legale per il divorzio... Ebony, invece, non ha mai voluto dare una possibilità a nessuno di loro.

Senza nulla togliere ai suoi fratelli, ma per me lui è sempre stato il più bello: è alto, leggermente muscoloso, ha i capelli castani con delle ciocche che gli cadono sulla fronte, e poi i suoi occhi... castani e bellissimi.

«La mia dolce Eleonor!» esclama la loro madre venendo subito ad abbracciarmi e a riempirmi di baci.

Lei e il padre li ho sentiti spesso, in questi mesi, sono i ragazzi ad essere spariti, ovviamente per stare dalla parte del loro fratello, anche se non ci dovrebbe essere nessuna parte, visto che non ho fatto niente di male.

Abbraccio prima lei e poi suo marito, chiedendomi, nel frattempo, se dovrei salutarli, visto il modo in cui si sono comportati con me, e, soprattutto, come: un semplice ciao, o un abbraccio, o che cosa?

«Come stai? Oh, guarda come sei magra... ti danno da mangiare al college?» mi chiede preoccupata.

«Sì, non preoccuparti, va tutto bene.» la rassicuro, anche se non sembra propensa a credermi.

Il marito la trascina dal loro nipotino, che sta giocando con le costruzioni, quindi resto da sola con i quattro, che mi fissano come fossi un mostro, nonostante sia io quella che ha provato a contattarli tutti, in ogni modo possibile.

«Ciao.» mi dice Alex.

«Ciao.» dico sorpresa, non aspettandomi nemmeno un saluto.

«Ciao.» dice anche Taylor.

«Ciao.» sussurro.

«Eleonor.» Sterling mi fa un cenno, forzo un sorriso.

Ho paura che se salutassi io Jason lui se ne andrebbe senza nemmeno rispondermi, quindi resto qui ferma a guardarlo, con gli occhi lucidi, le mani dietro alla schiena stringendo due forti pugni.

Tutti e tre si allontanano, Alex dà una pacca sulla spalla al fratello, come per spronarlo a fare un passo verso di me, ma non fa né dice niente, prende il cellulare per fingere di concentrarsi su altro, quindi guardo Nicole e scuoto la testa, facendole capire che questo scemo è irrecuperabile, ormai. Mi viene da piangere. Mi allontano come se nulla fosse andando verso la cucina.

«Allora?» mi chiede Nicole venendo di fronte a me e rendendosi conto che sto piangendo.

Non dovrei sprecare nemmeno una lacrima per uno come lui, ma non riesco a farne a meno... mi manca così tanto...

Mi abbraccia subito, così come io, anni fa, ho abbracciato lei nel momento in cui si è lasciata con Alex. La situazione non è esattamente la stessa, visto che io e Jason eravamo solo amici, ma fa malissimo comunque, forse più della fine di una relazione.

«Non piangere, Elle, è lui a non meritarti.» mi dice, provando a calmarmi.

Già...

Parte di meWhere stories live. Discover now