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Apro la porta trovandomi davanti Jason: wow, sotto sotto ci speravo.

Stare in quel pub all'inizio mi è sembrato un modo per passare un po' di tempo tra ragazze, anche se mi stavo annoiando a morte, con l'arrivo dei ragazzi però hanno iniziato a dire tutti cose senza senso, per cui me ne sono andata, anche se tutti hanno provato a calmarmi.

«Possiamo parlare un attimo?» mi chiede.

Lo guardo mentre delle ragazze gli passano accanto, lui nemmeno le nota, o almeno così sembra.

«Tralasciamo per un secondo il modo in cui tra di noi è finita... io però tengo ancora a te, non hai idea quanto.» mi dice, facendomi riportare lo sguardo su di lui.

Lo so che cosa accadrà adesso: sarà gentile, poi succederà qualcosa che lo convincerà a dire che non parlava sul serio e che non è vero, quindi io starò ancora una volta male a causa sua e lui se ne fregherà.

Un'altra ragazza ci passa accanto, mi sorride e mi saluta, ricambio il saluto appena prima che Jason entri e chiudi la porta in modo brusco.

«Ei... ma che ti prende?» gli chiedo confusa, indietreggiando.

«Ti stavo parlando, e con gente del cazzo che continua a passare non ti concentri su di me.» si lamenta, lo guardo, visto che è quello che vuole: «L'altra volta... ero incazzato perché pensavo stessi con Ronan e mi faceva male sapere che eri riuscita ad andare avanti.»

Stiamo parlando. Stiamo finalmente parlando di quello che è successo, non credo di volerlo, anche se potrebbe farmi sentire meglio.

Quindi pensava che fosse il mio ragazzo e che quindi fossi riuscita ad andare avanti nonostante la fine della nostra amicizia... interessante...

Mi siedo sul letto con lo sguardo basso, riflettendo su ciò che ha detto.

«Anche se stessi con lui o con chiunque altro, dovresti essere felice per me... nonostante tutto.» lo guardo.

«Non ci riesco perché io non riesco ad andare avanti. Ci sto male, ed è tutto uno schifo.» viene a sedersi accanto a me.

Ha davvero detto che non riesce a superarla e che ci sta male?

Avremmo dovuto fare questo discorso il giorno della festa di Billy, sarebbe andato tutto diversamente, se l'avessimo fatto, invece siamo stati due scemi.

«Ma tu hai una ragazza.» gli ricordo.

«Me la faccio e basta, è una che la dà a tutti, non è la mia ragazza.» oh...

Faccio un piccolo sorriso, tornando subito seria, non so nemmeno io perché ho sorriso, forse per il semplice fatto che stiamo parlando.

«Ricordi quando da piccoli pensavamo al nostro futuro, che saremmo andati al college come Alex e che avremmo vissuto insieme?» mi chiede facendomi sorridere di nuovo.

Adoro pensare a quando eravamo bambini e il nostro unico problema era riuscire a vederci al parco dopo scuola o riuscire a convincere i nostri genitori a farci passare il weekend insieme.

«Pensavo che... sarebbe bello farlo. Tu non credi?»

Parla sul serio?

Siamo stati amici per dodici anni, senza darmi spiegazioni è sparito, le poche volte che ci siamo visti si è comportato da vero stronzo, e ora sta parlando di questo...

«Sarebbe bello, sì, se fossimo ancora amici, se la mia famiglia e i miei amici non ti odiassero, e se tu non fossi uno stronzo.»

«Il prossimo passo sarebbe stato chiederti di tornare a casa con me... possiamo ricominciare?» mi chiede lasciandomi di stucco.

«Ricominciare che cosa?» non lo sto seguendo.

«Il discorso.» ah, pensavo la nostra amicizia: «Cosa vuoi ricominciare? Tutto? D'accordo... io... ti difenderò dai cattivi, non abbiamo bisogno dei miei fratelli. Mi prenderò cura io di te.» sta cercando di imitare il Jason bambino che ho conosciuto al parco molti anni fa.

«Non posso fare a meno di chiedermi chi mi proteggerà da te.» gli confesso.

Voleva chiedermi, anzi, vuole chiedermi di tornare a casa con lui, nel senso... di lasciare il college e di vivere insieme. Non avrebbe molto senso, anche perché in quel caso starei lasciando tutto mentre lui non starebbe lasciando niente, nessuno mi assicura che andrà tutto bene, questa volta.

L'ultima cosa che ho detto avrei dovuto tenerla per me, sarebbe stato meglio.

I suoi occhi sono lucidi, li chiude e abbassa lo sguardo, alzandosi e iniziando a camminare avanti e indietro.

Che gli prende adesso?

Lo guardo, sembra molto agitato, non so che cosa dire, non so nemmeno se dire qualcosa sia la cosa migliore oppure lo sia tacere.

«Non sarei mai dovuto venire.» dice, dirigendosi verso la porta, mi alzo e mi ci fiondo davanti prima che ci arrivi, impedendoglielo.

«Hai fatto bene a venire. Resta, per favore.» non riesce nemmeno a guardarmi...

«No. L'hai detto poco fa. Tu hai paura di me, hai bisogno che qualcuno ti protegga da me.» le sue nocche sono bianche, visto quanto stringe le mani in due forti pugni.

«Ho solo paura che tu mi spezzi il cuore.»

«Cosa cazzo ti fa credere che lo farei?» sbotta, allontanandosi da me.

«Tu... l'hai già fatto.» gli rispondo con gli occhi lucidi, finalmente alza lo sguardo su di me.

Ci fissiamo senza riuscire a dire e a fare niente, vorrei dire qualcosa affinché si calmi, ma prima che possa farlo qualcuno inizia a prendere a pugni la porta.

«Jason ti muovi o no? Ci aspettano cinque cazzo di ore in auto per tornare a casa.» è Taylor, dietro alla porta.

Continua a fissarmi come se fossi un fantasma, non sembra intenzione né a parlare, né a muoversi di un solo millimetro.

«Jay...» faccio un passo verso di lui, che, a sua volta, fa un passo indietro, perché vuole che io gli resti lontana.

«Tu, tu hai spezzato il cuore a me. E io, nonostante questo, non riesco a toglierti dalla mia testa, mentre tu non fai altro che parlare di te, di te e soltanto di te.» sbotta, superandomi e aprendo la porta, davanti a cui ci sono i suoi tre fratelli.

Di chi altro dovrei parlare?

Io non ho fatto niente, non gli ho fatto niente, eppure lui continua ad incolparmi e a dirmi che gli ho spezzato il cuore... come? Non ho fatto niente.

«La prossima volta noi veniamo con una macchina e tu con la tua almeno non ci fai perdere tempo.» gli dice Alex, mentre lui se ne va senza più guardarsi indietro.

«Buonanotte Elle.» mi dice Sterling.

«Buonanotte.» mi dicono sia Alex che Taylor.

«Buonanotte ragazzi.» dico loro, prima di chiudere la porta.

Potrebbe andare peggio di così?

Parte di meWhere stories live. Discover now