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L'altro giorno ho fatto una cosa che pensavo non avrei mai avuto il coraggio di fare. Dopo che Jason ha messo fine alla nostra amicizia senza darmi nemmeno una spiegazione, e dopo tutte le volte che è tornato per poi trattarmi male e sparire ancora, sono riuscita io stessa a mettere un punto. Ne sono contenta? No. Lo rifarei? No. Me ne sono pentita? Sì. È davvero un punto? No, direi più un punto e virgola.

Entro in stanza sorpresa di trovare Rachel seduta sul suo letto. Sì, questa è stanza mia quanto sua, solo che di solito, il mercoledì, finisce presto le lezioni e quindi passa il resto della giornata col suo ragazzo.

«Pensavo che non ci fosse nessuno, mi hai spaventata.» le dico, andando a mettere lo zaino sulla sedia e aprendolo.

«Scusami... dovrei essere... solo che...» mi giro a guardarla capendo subito che qualcosa non va, abbassa lo sguardo: «Mi ha tradita.»

Oddio.

Vado subito da lei consapevole del fatto che sono l'ultima persona in grado di confortare una ragazza che sta male per un ragazzo, visto che non ne ho mai avuto uno, ma non posso di certo starmene lì in piedi come se nulla fosse. Mi siedo accanto a lei e la abbraccio, pensando anche a quale sia la cosa migliore da dire, non mi viene in mente nulla, forse è meglio che io stia in silenzio.

I suoi genitori non hanno mai accettato che lei stesse con lui, lo hanno sempre definito un delinquente, uno da cui la loro figlia sarebbe dovuta stare lontano, ma lei era ed è innamorata, quando c'è di mezzo questo sentimento so per fino io che nessuno riesce a farti cambiare idea.

I ragazzi sanno essere davvero stronzi, a volte, soprattutto con le ragazze che tengono di più a loro, si rendono conto di ciò che hanno fatto soltanto quando ci hanno perse... ci sono passata in prima persona. Non c'entra se si sta parlando di fidanzati, di due persone sposate, di amicizia... spesso va a finire così. Anche le ragazze sbagliano, non voglio scaricare tutta la colpa sui ragazzi, ma nel mio caso, e nel caso di Rachel, la colpa è loro. Io... io proprio non capisco come una persona che sta con un'altra possa anche solo provare attrazione per un'altra, e soprattutto tradirla. Perché tradire? Non è più semplice lasciare l'altra persona che, anche se ci starà male, comunque non sarebbe così grave come essere tradita.

«So che fa male, ma presto ti renderai conto che non ne vale la pena.» le dico sistemandole i capelli che ha davanti al viso: «Là fuori esiste la persona che ti amerà, che terrà a te più di qualsiasi altra cosa, e che non ti ferirebbe mai. Meriti qualcuno che ti ami e che ti rispetti, non qualcuno che ti tratti così.»

«Lo so... esiste per entrambe quella persona, non soltanto per me.» mi dice.

Sorrido per quello che ha detto... già, là fuori esiste la persona giusta di chiunque. Mia, di Rachel, di Ebony, di Nicole, di chiunque altro, maschio o femmina che sia. C'è chi la trova presto, c'è chi invece deve aspettare un po', ma alla fine tutti saranno felici. Io pensavo di esserlo, sinceramente, poi anche io sono stata tradita, anche se non nello stesso modo di Rachel.

Continuo ad accarezzarle la schiena come se questo le servisse davvero... quello che le servirebbe è non avere mai conosciuto quel cretino che ha avuto il coraggio di tradirla e farle del male senza pensare ai suoi sentimenti.

«Credi che io sia brutta? Che non piaccia a nessuno?» mi chiede tra le lacrime.

«Cosa? Assolutamente no. Tu sei bellissima, non soltanto fuori, ma anche dentro, e non lo dico perché sono tua amica.» le rispondo.

«Allora perché lui è dovuto andare con le altre se aveva me?»

Nessuno merita un tradimento dalla persona che ama, nessuno. Che sia maschio o che sia femmina, qualsiasi età abbia, indipendentemente da quanto tempo stanno insieme, è la cosa più sbagliata che si possa fare. Io preferisco lasciare la persona con cui non sto più bene, che senso ha avere due persone? O di più? Serve soltanto a fare male ad una persona in cui, in un modo o nell'altro, abbiamo tenuto in passato.

Non mi sono mai trovata nella posizione di consolare qualcuno... Ebony non ha mai avuto bisogno di me per queste cose, probabilmente perché non si è mai affezionata a nessun ragazzo, Jason nemmeno, e non ho mai avuto altri amici. Quando Nicole e Alex si sono lasciati ero ancora una bambina in confronto a loro, figuriamoci se lei sarebbe venuta da me, quindi non so nemmeno se sto facendo e dicendo la cosa giusta.

«Perché è un cretino. Me lo stai davvero chiedendo? Il problema è lui, non sei tu, e ricordati sempre che certa gente è meglio perderla che trovarla.»

«Ellie... sei la persona migliore che conosca. Dico sul serio. Ho avuto tante amiche nella mia vita, ma tu... tu sei diversa. Migliore. Tu sei la mia migliore amica.» oh... wow.

Nessuna ragazza mi ha mai definita la sua migliore amica perché... perché siamo sempre stati io e Jason, sono molto sorpresa dalle sue parole, ma anche felice. Felice perché penso lo stesso di lei.

«Anche tu sei la mia migliore amica.» le dico facendola finalmente sorridere.

«Cavolo, certo che lo sono. Adesso, per quanto mi piaccia parlare con te, è meglio che io vada a farmi una doccia.»

«Certo.» le sorrido e lei mi fissa per un po', prima di sorridermi a sua volta e darmi di nuovo un abbraccio veloce.

«Grazie.» mi dice.

«Di che cosa? Non ho fatto niente.»

«Sì invece.» dice prima di saltellare fuori dalla stanza.

Sono stata fortuna a trovare una compagna di stanza come lei e non una con cui sarei potuta non andare d'accordo, magari quest'amicizia non si limiterà soltanto agli anni in cui staremo al college ma durerà. Lo spero. Diciamo che questa è una storia appena iniziata, non c'è ancora nessun segno di punteggiatura da aggiungere.

Parte di meWo Geschichten leben. Entdecke jetzt