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Una settimana dopo
Se da una parte ci sono decine di ragazzi e ragazze che si divertono, comprese Nicole e Rachel, con le quali sono venuta a questa festa, dove sicuramente non pensavamo di incontrare Taylor, Sterling, Alex e Jason, dall'altra ci sono io, che sono sola a fissare tutti: Nicole e Rachel si scatenano a ritmo di musica, Taylor e Sterling ci provano con delle ragazze, Alex beve e ride con degli amici, Jason bacia la sua ragazza, che, come aveva detto Sterling, è davvero uno schianto, io invece sono davanti al bancone della cucina con le braccia conserte.

Seppur i ragazzi ci abbiano viste, nessuno di loro è ancora venuto a salutarci, beh, nemmeno noi siamo andate a salutare loro... è così triste... finalmente ho a pochi metri da me Jason e i suoi fratelli, eppure me ne sto qui immobile a fissarli senza riuscire ad andare a dire nemmeno un ciao... loro non sono da meno, comunque.

Da quando l'ho rivisto, la settimana scorsa, non ho fatto altro che pensare a lui, come sempre d'altronde, e a chiedermi come possa odiarmi così tanto. Io sto provando con tutta me stessa ad odiarlo, da mesi ormai, eppure non ci riesco perché il bene che provo per lui è ben maggiore.

Mi giro, appoggiandomi al bancone e dando le spalle a tutti, sempre con le braccia conserte, e guardo il pavimento come se ci fosse qualcosa di interessante.

«Era ora che smettessi di fissarlo. Lo sta facendo apposta.» guardo Sterling.

Sta parlando con me di Jason?

A quanto pare non ero l'unica che fissava qualcuno, perché se lui si è accorto che lo guardavo e ipotizza che stia baciando lo schianto della sua ragazza solo per farmi ingelosire, allora mi stava fissando.

«Non credo...» gli rispondo.

«Scommetto che tra trenta secondi si alzerà e verrà qui.»

Corruccio la fronte non capendo cosa intenda, mette le mani sul bancone, rispettivamente alla mia destra e alla mia sinistra, impedendomi di andare via, e si avvicina piegandosi leggermente.

Ma che fa?

Giuro che non ho idea di che cosa voglia, non si è mai comportato in questo modo: sono sicura che voglia solo aiutarmi con Jason, ma io non voglio, io vorrei soltanto andarmene e mettermi a dormire perché odio le feste ma ho voluto comunque accompagnare le mie amiche.

C'è stato un brevissimo periodo, anni fa, in cui ho creduto di avere una cotta per lui, è durata davvero pochissimo, e anche se si fosse avvicinato in questo modo a me in quel periodo, mi avrebbe comunque fatta sentire a disagio.

«Hai tre secondi per fare un passo indietro, prima che ti spacchi la faccia.» Jason lo spinge via.

Aveva ragione. Sterling aveva ragione. Jason ci ha messo meno di un minuto a correre qui, lui è corso qui.

«Sei geloso fratellino?» gli chiede Sterling sorridente, per poi affiancarmi e mettere un braccio sulle mie spalle: «Io ed Elle torniamo a casa, ci pensi tu ad avvertire gli altri?»

«Sterling piantala, sai che non mi dispiace prenderti a pugni, sul serio.» lo avvisa Jason.

Quindi si sono già presi a pugni?

Sterling è stato l'unico ad avvicinarsi a me e a rivolgermi la parola, e poi, anche se si è avvicinato un po' troppo a me, comunque non ha fatto nulla di male.

«Elle cosa vuoi fare? Rimanere qui oppure tornare a casa con me?» mi chiede Sterling.

«Mi... mi va bene tornare a casa.» sussurro.

«Ciao Jay-Jay.» gli dice Sterling, iniziando ad allontanarsi con me, visto che tiene il braccio sulle mie spalle.

Mi giro a guardare Jason, rimasto fermo lì, finché non giriamo l'angolo diretti all'uscita.

Che altro avrei potuto fare?

Se avessi deciso di rimanere, probabilmente Sterling se la sarebbe presa e non sarebbe rimasto lì a tenermi compagnia, Jason invece sarebbe tornato da quella ragazza o da qualsiasi altra fregandosene di me...

Usciamo di casa, facciamo qualche passo, e poi, improvvisamente, vengo afferrata per il polso da qualcuno. Mi fermo, costringendo anche Sterling a fermarsi, e mi giro vedendo che si tratta di Jason...

Ma che gli prende stasera?

Ha avuto tutto il tempo per venire da me e parlarmi, non l'ha fatto, non finché non l'ha fatto suo fratello, col quale, a quanto pare, non vuole che me ne vada.

«Penso che tu stia diventando abbastanza fastidioso.» gli dice Sterling.

«Io invece penso che a breve ti prenderò a calci.» Jason mi sembra un po' troppo aggressivo, stasera.

I due si guardano, non so nemmeno che cosa potrei dire, poi Sterling toglie il braccio dalle mie spalle e mi afferra per l'altro polso, tirandomi, solo che suo fratello non mi lascia, anzi, mi trattiene, mi stanno facendo abbastanza male.

«Ahia, ragazzi, mi state facendo male.» dico loro, che però non mi ascoltano.

Non avevano mai fatto così, né per me, né per qualunque altra persona... non so cosa prenda ad entrambi.

«Lasciala Sterling.» gli dice Jason.

«Lasciala tu.» insiste Sterling.

Qualunque cosa dicessi tanto non mi ascolterebbero, quindi resto in silenzio, chiedendomi quando la smetteranno, finché, finalmente, Jason mi lascia andare e io finisco addosso a Sterling.

E ora?

Il mio ex migliore amico mi fissa, forse spera che mi allontani da suo fratello e che corra tra le sue braccia, invece abbasso lo sguardo e resto vicina a Sterling...

Jason non può prima sparire, poi trattarmi male dopo mesi, poi incontrarmi, fingere che io non esista, afferrarmi in quel modo per evitare che io me ne vada con suo fratello e poi aspettarsi pure che scelga di andarmene con lui... è completamente fuori.

Mi allontano per prima io, questa volta, venendo affiancata praticamente subito da Sterling, non mi giro nemmeno a guardarlo come ho fatto prima.

«Non è più il Jason che conoscevi tu. Probabilmente domani mi prenderà davvero a calci.» mi dice mentre camminiamo verso casa.

«Perché si è tanto arrabbiato? Non mi ha calcolata per tutto il tempo.»

«Lascialo perdere, è uno stronzo.» mette di nuovo il braccio sulle mie spalle attirandomi a sé.

Lo so che è uno stronzo e che non è più il Jason che conoscevo io... mi chiedo solo come mai, dal nulla, ora Sterling sia così gentile.

Parte di meWhere stories live. Discover now