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Probabilmente sono più indecisa di quanto lo sia Jason, me ne rendo conto, ma non ne potevo più di stare in quella stanza come se nulla fosse... non so perché sono salita in macchina e ho guidato per cinque ore solo per venire da lui... non ci ho nemmeno riflettuto attentamente, sono semplicemente salita in macchina e non ho pensato a quello che stavo facendo fino ad ora, che sono davanti alla porta di casa sua.

È passato qualche giorno da quando l'ho visto, non l'ho trattato molto bene quella mattina, e non ho fatto altro che pensarci... d'altronde non smetto di pensare a lui da mesi, anzi, da anni.

Ad aprirmi è proprio lui, il che mi lascia senza fiato per qualche secondo, più che altro per il fatto che non indossi la maglietta. Dal suo sguardo non si aspettava proprio che fossi io, magari stava aspettando qualcun altro...

«Non c'è nessuno oltre a me, vattene.» mi dice.

Se fossimo a casa mia e fosse venuto lui a bussare alla mia porta gli avrei chiuso la porta in faccia, anche se lui sarebbe riuscito a bloccarla prima... lui invece mi ha detto di andarmene, ma mi fissa senza chiudere.

«Ci sei tu.»

«E allora?» sospiro.

Va bene... di solito è lui a comportarsi da stronzo e l'altro giorno davanti ai suoi fratelli, fuori da casa mia, sono stata io una stronza... non ho fatto altro che pensarci.

«Mi manchi tanto anche tu.» avrei dovuto dirglielo la sera, a quella festa, quando me lo ha detto anche lui.

«Smettila.»

«Lasciami finire.» alza il braccio e si appoggia alla porta aspettando che continui: «Mi manchi tanto anche tu e l'altra sera me la sono presa perché eri con quella tizia e sei sempre con lei ogni volta che ho bisogno di te.» non posso credere di averglielo detto.

È meglio essere sinceri invece che continuare a tenere alcune cose per noi, di qualsiasi cosa si tratti...

«Quindi io dovrei essere felice per te, nel caso avessi un ragazzo, e tu non lo sei per me?» mi chiede.

«Perché, state insieme?» gli chiedo invece io, sorpresa da quanto mi ha appena detto.

Lo so che l'altra volta, quando mi ha detto che non era felice per me quando pensava che stessi con Denver, gli ho detto che, con chiunque io stia, dovrebbe essere felice per me, e ora anche io sono un po' incoerente con quello che ho detto, però... non lo so, non mi capisco nemmeno io.

Mi guarda senza rispondermi, quindi sospiro e abbasso lo sguardo, riportandolo subito su di lui.

«Non ho detto questo...» sussurro.

«Allora cos'hai detto?» mi chiede.

«Che mi manchi.» meglio tornare a questo...

«Tutto qui?»

Tutto qui?

Mi sembra già qualcosa, invece per lui queste due parole messe insieme non significano niente, a quanto pare...

«Che altro dovrei dire?» forse se me lo facesse capire riusciremmo a chiarire più facilmente.

«Forse che ti dispiace per quello che hai detto l'altro giorno?»

«Mi dispiace per quello che ho detto l'altro giorno.»

«È troppo facile così.» scuote la testa.

«Mi hai spezzato il cuore, Jay, e anche io aspetto che tu mi porga delle scuse per essere sparito e per avermi trattata male ogni volta che ci siamo visti... e per una volta che l'ho fatto io te la prendi tanto.» si mette con le braccia conserte mentre mi ascolta.

Con nessuno intorno, e con "nessuno" intendo i suoi fratelli, che continuano a mettersi in mezzo cercando di aiutare ma non aiutano per niente, mia sorella e le mie amiche che cercano continuamente di allontanarmi da lui, stiamo riuscendo finalmente a parlarne, spero solo che non finisca con lui che mi sbatte la porta in faccia e con me che scappo via in lacrime...

«Tu l'hai spezzato a me il cuore.» niente, continua imperterrito a darmi la colpa.

«Ho sbagliato a venire qui.» sussurro.

Mi giro, consapevole del fatto che ora dovrò risalire in auto e guidare di nuovo per altre cinque ore.

Sono venuta qui con la speranza che riuscissimo a sistemare almeno in parte le cose, non è successo, però...

«Esci con me.» mi giro, sorpresa da quanto appena sentito.

«Cosa?»

«Esci con me.» ripete.

«Perché dovrei uscire con te?» gli chiedo confusa e curiosa allo stesso tempo.

«Perché non dovresti?»

Quindi non vuole ammettere di aver sbagliato, però vuole uscire con me, e me lo dice all'improvviso, proprio mentre me ne stavo andando perché stanca di farmi trattare in quel modo da lui.

«Probabilmente non ti presenterai neanche, oppure mi lascerai da sola a metà serata.» gli dico, perché è davvero ciò che penso.

«Non lo farò.»

«Non puoi saperlo.» perché a volte sa essere davvero imprevedibile...

«Scommettiamo.» viene verso di me porgendomi la mano: «Se ti lascio sola è finita per sempre, se invece passiamo una bella serata passi la notte con me.»

Non posso credere che arrivi al punto di chiedermi di passare la notte insieme...

«Non verrò mai a letto con te.» gli dico subito.

«Dammi la mano e basta.» sospiro e gli stringo la mano.

Bene... quindi usciremo insieme e scopriremo se dovrò passare la notte con lui, è tutto nelle sue mani, perché dipenderà da quello che lui deciderà di fare.

Faccio per lasciargliela, così da potermene andare come stavo già facendo, ma lui non me lo permette e mi avvicina ancora di più a sé, piegandosi leggermente e guardandomi negli occhi.

«Mi dispiace per non essermi presentato e per averti ignorato fino a quando non sei tornata per la festa di Billy.» sorrido, felice che l'abbia finalmente detto.

«A me dispiace averti detto quelle cose.» riesco a lasciargli la mano, resto comunque così vicina a lui e mi alzo sulle punte dei piedi dandogli un bacio sulla guancia.

Ci guardiamo per un po' gli occhi prima che anche lui mi dia un bacio sulla guancia, sorrido e, alla fine, faccio un passo indietro.

«Ci vediamo domani.» mi dice.

«Domani? Non stasera?» gli chiedo confusa.

Pensavo che saremmo usciti stasera, cioè, invece, a quanto pare, ho capito male.

«Stasera ho da fare... con i ragazzi, lo giuro. Ti vengo a prendere domani sera alle otto.» mi dice.

«Non puoi raggiungermi dopo?» gli chiedo.

Per carità, non ho intenzione di dirgli di non uscire con i suoi fratelli, non sono nessuno per imporglielo, solo che... speravo ci saremmo visti stasera.

«Non puoi aspettare domani?» è meglio che me ne vada prima che iniziamo a litigare come al solito...

«Ciao Jason.» sussurro, andandomene via di corsa.

Va bene, per ora va bene.

Parte di meWhere stories live. Discover now