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C'è qualcosa che non va. C'è sicuramente qualcosa che non va.

È venerdì, e, come Jason mi aveva promesso, è riuscito a riunire tutti per la cena. Io sono in perfetto orario, a quanto pare sono arrivati tutti in anticipo, compreso Jason, che aveva da fare con i suoi fratelli e mi ha detto che ci saremmo visti qui.

Non appena ho messo piede in questo pub li ho visti subito, seduti tutti, a parlare di qualcosa, zittendosi non appena si sono accorti di me.

Ma che cosa prende a tutti negli ultimi giorni?

«Ei.» dico a tutti sorridente.

Dovrei cercare di scoprire che cosa sta succedendo, ma non vogliono sembrare paranoica ai loro occhi, quindi è meglio fare finta di niente.

«Ciao Elle!» esclama Nicole, forse un po' troppo entusiasta, infatti riceve un'occhiataccia da tutti, ma non da me.

Taylor, sorprendendomi, si alza e mi abbraccia. Sì, negli anni è capitato che ci abbracciassimo, è successo molte volte, ma... non così. È strano.

«Di che stavate parlando?» chiedo, mentre mi siedo tra Jason e Sterling.

«Litigavano riguardo quello che dovremmo ordinare, li conosci.» mi dice Jay.

Allora perché zittirsi al mio arrivo?

Li conosco, sono io a conoscere ognuno di loro meglio di chiunque altro. Stiamo parlando del mio ragazzo, che è stato il mio migliore amico per dodici anni, dei suoi fratelli, che è come se fossero anche i miei fratelli, di mia sorella gemella, della mia migliore amica e di Nicole, la prima vera amica che io abbia avuto. Ronan non lo conosco poi così bene, è qui in quanto... non lo so, penso esca con Rachel, comunque è l'unico che ha il cellulare e non sembra interessato a ciò che gli accade intorno. Sono sicura che non vorrebbe nemmeno essere qui. So, quindi, che qualcosa non va.

Mi giro a guardare Sterling, che si avvicina leggermente a me, forse per fare in modo che nessun altro senta ciò che ha da dire a parte me.

«Scusa per le cose che ho detto quella sera in piscina.» ah, questo...

«Non preoccuparti, è tutto okay.» lo rassicuro, sorridendogli, per poi girarmi verso Nicole e Alex: «Pensavo ci fosse anche Billy.»

«È rimasto a tenere compagnia ai nonni. Più alcol per noi e meno rotture, per stasera.» dice Nicole, facendomi corrucciare la fronte.

Ma che sta dicendo?

Okay, posso capire che sia "felice" e sollevata di avere una serata libera, ma succede spesso, e Billy non è una "rottura", come lo ha definito lei.

«Quindi ora state insieme.» dice Rachel, cambiando completamente discorso.

«Sì.» rispondo, più felice che mai.

Devo dire la verità?

Mi aspettavo una battuta da parte di qualcuno, qualcosa di negativo detto soprattutto da Ebony, ma niente, assolutamente niente, anzi, mi sorridono tutti.

«Vado in bagno.» sussurro alzandomi.

Mi sento un pesce fuor d'acqua, di solito non è così quando stiamo tutti insieme, ma stasera... qualcosa è cambiato.

Mi giro a guardarli vedendo che mi stanno guardando tutti, sorrido loro, mi sorridono ancora, ed entro in bagno, per poi sporgermi e spiare. Sì, li sto spiando, ed è assurdo che non appena sono entrata si sono rimessi subito a confabulare come stavano facendo al mio arrivo.

«Direi che ti stanno nascondendo qualcosa.» sussulto e metto la mano davanti alla bocca trattenendo un urlo, mi giro e guardo Niall.

«Oh mio Dio! Cosa ci fai tu qui?» gli chiedo dopo aver chiuso la porta.

«È un paese libero.» lo guardo male.

Vado ad appoggiarmi al lavandino e sto con la testa piegata.

«Perché pensi che mi stiano nascondendo qualcosa?» gli chiedo, sperando che possa darmi una risposta, anche se non credo riesca, visto che nemmeno li conosce.

«È quello che pensi anche tu, vero?»

«Penso di essere pazza...» gli confesso, girandomi e appoggiandomi al lavandino con le braccia conserte.

«Ti stanno nascondendo qualcosa.» ne sembra più che convinto.

È come se me l'avesse detto per farmi sentire meglio, forse meno sola, e non è nemmeno obbligato a farlo, visto che l'ultima volta che ci siamo visti ha provato a baciarmi e io l'ho respinto scappando via.

«Non puoi esserne sicuro...» così come non posso esserlo io.

«Per caso manca poco al tuo compleanno?» mi chiede.

Il mio compleanno, che è anche quello di Ebony, è in piena estate, manca ancora qualche mese, visto che manca meno a Natale.

«No, perché?» gli chiedo curiosa.

«Allora non ti stanno organizzando una festa a sorpresa.» ah, me l'ha chiesto per questo.

«Cosa dovrei fare secondo te?»

Se tornassi a quel tavolo mi sentirei un pesce fuor d'acqua... so che tutti loro mi stanno nascondendo qualcosa, bella o brutta che sia non mi sento a mio agio, mi sento presa in giro da persone che, tra loro, non sono nemmeno amiche. È come se per questa ragione avessero finalmente trovato una cosa in comune che li fa andare d'accordo, solo che si tratta di prendere in giro la sottoscritta.

Mi lascio cadere a terra, fregandomene del fatto che il pavimento possa essere sporco.

«Sai quello che penso.» si siede accanto a me: «E tu continui a preferire lui.»

«Sotto sotto lo so che mi spezzerà di nuovo il cuore.» gli confesso.

«Ovvio che lo farà. Prima parlava al telefono con una ragazza, non sorprenderti se dopo la cena con una scusa se ne andrà.» lo guardo sorpresa.

«Dici davvero?»

«Senti non voglio fare la spia, ma non voglio nemmeno che si prendano gioco di te in questo modo. Guardaci... siamo seduti sul pavimento sporco di un bagno, mentre loro sono seduti a tavola a sparlare di te. Cosa ci trovi di bello in questo?» ha ragione...

«È che io... io ho soltanto loro, ed è brutto vederli evitarmi e passare per pazza quando cerco di parlarne.» scoppio a piangere.

«Non sei pazza, basta pensarlo.» mi ripete.

Mette il braccio sulle mie spalle e mi attira a sé facendomi sentire meno sola, perché è sola che mi sento negli ultimi giorni.

«Non voglio che qualcuno mi venga a cercare e che mi trovino qui con te.» sussurro.

«Giusto...» si alza e si sistema la felpa senza riuscire più a guardarmi.

«Dico solo... rovinerebbero tutto, come sempre.»

«Non c'è niente da rovinare, Eleonor, ed è ora che apri gli occhi. Cazzo, sei un'adulta, non puoi dipendere da loro per sempre, spero per te che un giorno lo capirai... sappi solo che, quando accadrà, sarà troppo tardi.» se ne va senza lasciarmi il tempo di rispondergli.

Mi ha praticamente detto che non mi aspetterà per sempre, che quando andrò a cercarlo sarà troppo tardi e non vorrà più saperne di me, ma io non so nemmeno se lo andrò mai a cercare.

Forse spera che io lo segua, invece non lo faccia, mi calmo e mi sistemo, faccio un respiro profondo e torno di là...

Parte di meWhere stories live. Discover now