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Sto sdraiata sul mio letto e fisso il mio cellulare, convinta che ci sia qualcosa che non vada.

Ora che sono qui da sola praticamente per tutto il giorno non ho molto da fare e a cui pensare, a parte ciò che intendo fare in futuro, sia a livello lavorativo, sia in generale. È abbastanza noioso, per me.

«Ei.» Jason entra nella mia stanza e viene a sedersi sul letto, blocco il cellulare e lo appoggio sul materasso, dedicando a lui tutta la mia attenzione.

«Ciao.»

«Ho suonato per cinque minuti, non hai sentito?» mi chiede.

«Scusa...» sussurro.

«Se mi dai il permesso di entrare senza bisogno di suonare non ci sarebbe bisogno di scusarti.» mi dice sorridente, appoggiando la mano sulla mia gamba.

Ora stiamo insieme e lui vive ancora con i suoi, in teoria, in pratica viene da me dopo il lavoro, si ferma qui a dormire ed è così tutti i giorni. Sono felice, almeno non sono sempre sola.

«L'hai sempre fatto.» sin da quando eravamo piccoli, mi alzo mettendomi a sedere: «Tutto bene al lavoro?»

«Sì. Qui?»

«Ho sistemato un po' casa...»

«Perché mi sembri triste?» mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Non vorrei farlo preoccupare, solo che se non ne parlo con qualcuno rischio di impazzire.

«Mi ha chiamata tua madre stamattina, mi ha chiesto se volevo andare con lei al centro commerciale.»

«Ci sei andata?» mi chiede, annuisco, lui corruccia la fronte: «Qual è il problema allora?»

«Che quando siamo tornate c'erano Taylor e Sterling a casa vostra.»

«E?» sembra sempre più confuso.

«Appena mi hanno vista se ne sono andati con scuse stupide.» gli rispondo.

«Quali scuse?»

È stata una scelta mia quella di non tornare al campus per ora, ma è una scelta degli altri comportarsi in questo modo con me, e se si aspettavano che io non me ne accorgessi, beh, ho una notizia per loro: non sono stupida.

«Taylor che doveva tornare al lavoro e Sterling che doveva uscire con un suo amico.» detto così non sembra esserci nulla di male.

«Sarebbero stupide perché...?» poverino, non ci sta capendo niente...

«Perché Taylor è andato a chiudersi nella sua stanza e Sterling non ha amici.»

Senza offesa per suo fratello Sterling, ma ha problemi di alcol da quando era ragazzo e ciò l'ha portato a isolarsi dal resto del mondo. I suoi unici amici sono i suoi fratelli, lui sembra stare bene così, ma appunto per questo dico che sono scuse stupide. Era come se entrambi non volessero stare lì con me.

Scuote la testa e sorride, sembra quasi divertito dalle mie affermazioni.

«È tutto nella tua testa Elle...»

«Dici?» io non ne sono molto convinta... so che c'è qualcosa sotto.

«Magari Taylor è andato a cambiarsi o a prendere qualcosa in stanza prima di andare e Sterling si è finalmente trovato un amico. Vedi del marcio anche dove non c'è.» e lui sembra trovare sempre delle scuse, ogni volta...

Spero per Sterling che abbia davvero trovato un amico e che non stessero solo cercando di allontanarsi da me, ma io non credo che sia così. Io credo che non volessero stare in mia compagnia, solo che non ne so il motivo.

«Beh... quando sono uscita ho incontrato Alex e Nicole che stavano andando al parco con Billy. Billy ha chiesto se mi potevo aggiungere a loro, ma Nicole ha detto che avevo sicuramente altro da fare e l'ha trascinato via, mentre tuo fratello ha finto che gli squillasse il telefono.» continuo a spiegargli.

«Finto?» mi chiede confuso.

«Il cellulare gli è squillato subito dopo.»

Sospira, credo che sotto sotto anche lui sa che c'è qualcosa di strano sotto ma non vuole che io mi preoccupi di questo, quindi sta cercando di interpretare positivamente i loro gesti ed evitare che io pensi sempre male di tutti.

«Magari Nicole non voleva che perdessi tempo e Alex stava parlando al telefono, è caduta la linea e l'hanno richiamato.» prova a dire.

«Prima la suoneria non c'era e poi sì?» gli chiedo, così da fargli capire che qualcosa che non va c'è.

So che sembra che io mi stia arrampicando sugli specchi, ma se la suoneria poco prima non c'era, è assurdo che stesse parlando, come dice Jason, e dal nulla gli sia squillato il cellulare, perché anche se ipotizziamo che stesse parlando al telefono e sia davvero caduta la linea, la suoneria poco prima non c'era, quindi non sarebbe dovuta suonare.

«Elle secondo me dovresti rilassarti.» sbuffo e mi lascio cadere all'indietro, fissando il soffitto sopra di noi.

«Penso che Ebony e Rachel ce l'abbiano con me perché non torno al college.» sussurro.

«Dove sta il problema?» giusto... secondo lui è una cosa positiva, ma non per me: «Ascoltami, sei qui, con me, ti sembra che ti manchi qualcosa? O qualcuno?» mi chiede.

Ha ragione... insomma, se gli altri hanno deciso di avercela con me senza motivo è un problema loro, non mio. Io sto bene.

«No...» sorride sentendo la mia risposta.

«Trova qualcosa da fare per passare il tempo, e se vuoi passare un po' di tempo con loro organizzo io.»

«Davvero?» gli chiedo sorpresa.

È strano che voglia organizzarmi un'uscita con loro. Cioè, va bene i suoi fratelli, ma non pensavo che sarebbe stato disposto a contattare Ebony, Rachel e Nicole, con le quali non è mai andato d'accordo e non so nemmeno se ci andrà mai.

«Venerdì sera li obbligo a cenare con noi.»

«Grazie.» sussurro felice.

«Adesso vado a farmi una doccia. Vuoi venire con me?» mi chiede.

«No.» gli rispondo divertita.

«Non ho capito, puoi ripetere?» inizia a farmi solletico e io rido come una matta, chiedendo pietà.

Per fortuna ho lui, sono felice, ma questo non significa che mi faccia piacere essere trattata in quel modo dagli altri. Prima era diverso, avevo le mie amiche e non lui, non ero felice, ora sembra che sia il contrario, e anche se non sembra che mi manchi niente, vorrei comunque capire che cosa è successo.

Si abbassa a baciarmi facendomi dimenticare tutti i problemi, lo abbraccio.

Sono fortunata ad avere lui.

Parte di meWhere stories live. Discover now