Ringraziamenti

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Eccomi qui, alla parte che meno volevo fare. Mettere un punto a questa storia significa mettere un punto alla mia. Ho tardato il più possibile, ho respirato a pieni polmoni.
Ho sempre letto i ringraziamenti di tutti i libri che leggevo, ma non mi sono mai soffermata a pensare a come sarebbero stati i miei.
Questo è stato un percorso di crescita, perché non credevo sarei potuta cambiare tanto ed essere felice come adesso. La felicità non è nella mancanza di tempesta, ma nel trovare la serenità in essa. Non è il sole in una giornata d'estate, le felicità è un sorriso solare mentre fuori piove.

Se siete arrivati qui, a leggere queste parole, è perché forse non ho fatto così schifo. Spero di avervi lasciato qualcosa così come voi lo avete fatto con le vostre letture o i vostri commenti. Vi ringrazio e non potete immaginare quanto. Chi sa che scrivo sa quanto io scleri per ogni commento che leggo.

Lasciare questa storia significa lasciare una parte di me, abbandonare tutti i miei personaggi anche se solo per un attimo. Spero vi siate rivisti in qualche personaggio e mi auguro con tutto il cuore di avervi strappato un sorriso.

Devo ringraziare i miei personaggi, perché mi hanno fatta maturare. Per la prima volta credo di non essere cambiata per gli altri, ma per me stessa. Ringrazio Ginny, perché la sua forza è la sua debolezza e il suo essere uno spirito libero mi ha insegnato che non bisogna schivare il vento. Ringrazio Aron, perché mi ha insegnato che il passato è passato solo quando non fa più male. Ringrazio Carlotta, perché quando le persone ti fanno sentire un bel vaso, non sanno che dentro si nasconde un giardino mille volte più bello e ricco di fiori e personalità che vive in una eterna primavera. Spesso le persone ti sminuiscono per come sei fisicamente. Se piaci a una persona spesso è per ciò che hai fuori e non dentro. Ti fanno sentire semplici oggetti fino a crederlo tu stessa. Ringrazio Alessandro per essere quel sorriso a volte forzato che mi impongo quando sembra andare tutto male. Lo ringrazio per essere stato sempre dato per scontato perché la sua importanza si imbatte nel mare quando si scontra con gli scogli. Ringrazio Davide per essere stato la mia timidezza e rappresentare la mia fragilità che schiva i colpi in maniera astuta. Ringrazio Josh perché dopotutto non ha mai smesso di cercare amici sinceri e alla fine li abbiamo trovati insieme.

Ringrazio la scrittura, perché nel cuore della notte, mentre i sentimenti non mi abbandonavano, c'era solo lei. La ringrazio per avermi permesso si sfogarmi attraverso la tastiera. Ringrazio i tasti del computer per aver retto la forza che imprimevo con le dita ogni volta che l'aria mancava e mi ritrovavo a piangere senza motivo.

La lista dei ringraziamenti è lunga ma c'è solo un'ultima persona che vorrei ringraziare ed è l'unica che conoscendola non leggerà mai queste parole. Lo ringrazio perché è l'unico che mi ha insegnato cosa si prova ad essere fratelli. I fratelli non sono quelli che si abbracciano sempre, ma sono quelli che crescono litigando e farebbero qualsiasi cosa l'uno per l'altro.
Forse non te l'ho mai detto, ma ti voglio bene.
A parole faccio pena, non le so esporre e sono pessima nell'esprimere ciò che provo, ma qui, con un foglio bianco e delle lettere nere, mi sento a mio agio. Continuerò a non sapermi esprimere e forse non ti dirò mai che appena i nostri genitori ci hanno diviso le stanze ero triste e non volevo rimanere sola. Ma se c'è una cosa di cui sono certa è che infondo, anche se litighiamo, anche se non capisci mai quando sto piangendo e non ci sei più tu nella mia stanza a spegnere la luce tutte le notti perché eri il più vicino all'interruttore, ti vorrò sempre bene.
Spero tu un giorno possa sfogliare le pagine di questo libro, arrivare a questa pagina e leggere queste parole.
Se c'è una persona a cui dedicherei questo libro, quello sei tu.
Tra i due, agli occhi degli altri sei sempre stato quello più grande, ma per me rimani sempre il mio fratellino.
Mi auguro che un giorno tu possa chiamarmi anche se abiteremo a chilometri di distanza per raccontarmi semplicemente qualcosa. Ti auguro di realizzare i tuoi sogni. Se vorrai potrò essere la spalla su cui potrai poggiarti quando i palazzi crollano. Forse non siamo cinque come i gemelli Davis e non siamo una mano, ma siamo una calamita. Due poli opposti, uno rosso e uno blu, legati dalla linea che li separa contemporaneamente. Saremo il più e il meno legati dai numeri o dallo zero.
Nel bene e nel male rimani il mio fratellino e anche se a volte credo che a te non freghi nulla di me, io continuo a guardarti durante gli allenamenti.
Ti ringrazio perché volente o nolente, mi hai insegnato che cosa significa dividere una camera e cosa significa aver paura del buio. Rimarrò sempre quella che accenderà le lucette per fare le ombre con le mani raccontandoti storie fino a che non ti addormenti e sarò sempre quella che vedrà con te i cartoni animati dopo un film che ti ha messo paura.
Perciò ti ringrazio, perché infondo non sono mai cresciuta da sola.

Un diavolo bussa alla portaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora