36 Livia

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Ti dedico le autostrade

che portano al mare.

PINGUINI TATTICI NUCLEARI


Non sono sempre stata così. Da piccola ero piena di insicurezze. Esse giacciono ancora nei fondali del mio corpo e a galla nella mia mente. Adesso gioco a dimenticarle. Ogni mattina mi nascondo meglio del giorno precedente, ma loro riescono sempre a trovarmi. Alla fine, tutti trovano il proprio modo per dimenticarsele e io ho trovato il mio.

C'è chi corre per lasciale indietro.

C'è chi balla o suona perché tra le note dimentica il suo nome.

C'è chi guarda serie tv o film perché immerso tra le scene non vede il proprio riflesso.

C'è chi scrive parole in punta di labbra perché dirle farebbe troppo male.

C'è chi legge perché tra quelle pagine ritrova spiragli di sé stesso.

C'è chi tira a pugni perché la rabbia che prova è così grande da scorticare le nocche e corrodere le ossa.

Io faccio parte dell'ultima categoria. Ho trovato pace solo con la box. Mi manca poter avere il sacco nella mia camera. La sensazione di leggerezza ogni volta che il tiro va a segno e il sacco oscilla. Adoro saltellare su me stessa prima di sferrare un attacco. Adoro gli attimi che precedono il colpo. L'adrenalina che scorre tra le vene e la soddisfazione dopo essermi liberata di tutto ciò che provo. Dade invece, appartiene alla penultima categoria. Ed è per questo che adesso mi trovo in libreria in sua compagnia.

Gli scaffali di legno sono decorati da libri tutti colorati. Selezionati in ordine cromatico e di altezza e suddivisi in base agli autori. La luce dei lampadari e delle lucine è accentuata da quella che filtra dai finestroni. La luce solare illumina la stanza con quel tocco di calore travolgente. Il marmo bianco mi ricorda le nuvole. Gli unici colori della stanza sono dati dagli scaffali in mogano, dalle piante e dai divanetti rossi posati in un angolo della libreria. Mi esterno per pochi secondi dal mondo. Mi sento lontano da tutto. Respiro e inspiro. Un senso di calma mi avvolge. La creatività nei colori e l'eleganza del luogo è indiscutibile. Mi sento come in una pagina di diario. Una pagina vuota che attende di essere accarezzata con cura e decorata con passione. L'odore di carta mi investe. I polmoni inalano profumi e strappi di vite non vissute, di luoghi lontani e dall'accesso impossibile. In un certo senso è rilassante. Poco distante da noi c'è un bar. Che figata il bar nella libreria. Se Dade non si muove penso che ordinerò qualcosa da mangiare e mi siederò su uno dei tavolini.

Davide si muove lentamente, leggendo con cura la trama di ogni libro. Come se ogni storia valesse la pena della sua attenzione. Svoltiamo lo scaffale per raggiungerne uno al centro della stanza. Sezione thriller. Leggo sul cartellino giallo esposto in grande con una citazione sotto scritta in rosso e con sfumature nere. "C'è un Mr Hyde per ogni faccia felice di Jekyll". Inclino la testa. Per caso fa riferimento a "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde"?

<È una citazione di Stephen King> spiega Dade intuendo le mie domande. Sorrido mentre lui sfoglia un libro studiando la trama. Stephen King...

"<Non vi muovete o il vostro caro fratellino si ritroverà con un buco in testa> garantisce Allen con la pistola fredda ancora puntata contro la tempia di Davide. <La curiosità uccise il gatto, ma la soddisfazione...> sussurra con tono sommerso.

<Lo riportò in vita> conclude Dade. Adesso capisco. La frase scritta sulla macchina del professor Murphy è collegata a quella scritta nell'orologio da taschino. <Stephen King> mormora infine con voce distante."

Un diavolo bussa alla portaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin