☩ QUATTORDICI ☩

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-Non vuoi davvero fare quello che sto pensando, vero? Vero? – domanda, sempre più agitato.
-Tu non vuoi farti mai i cazzi tuoi invece, ah? Solo quando pare e piace a te?
-Ne abbiamo già parlato di questa cosa, non andare al piano-
-Chi sei? Il mio padrone? Mi hai comprata al mercato nero? – lo fulmina lei con lo sguardo, facendolo indietreggiare. -Faccio quello che voglio in questo cazzo di grattacielo, vengano a prendermi con la sicurezza se si azzardano. – arrivano al primo piano e delle persone provano ad avvicinarsi, avendo già ricevuto le chiamate di emergenza, ma Michelle lascia il polso di Trevor, andando diretta all'ufficio di Pamela Catcher, bussando con tutte e due le mani.

-Apri Catcher, adesso!
-Michelle, Michelle la smetti? – domanda Terence vicino a lei, sbiancando. -Vedi che questi ti rinchiudono nel secondo grattacielo se continui così.
-Ci provassero, sto semplicemente difendendo i diritti di un uomo, per una volta che gli mancano. – finalmente Pamela apre, trovandosi Michelle davanti.
-Oh, Michelle, che sorpresa. – la accoglie, confusa.
-Risparmiati i convenevoli, Pamela, - inizia quella, rivolgendole un sorriso falso. -Ti faccio solo un avvertimento: non vi conviene giocare con Ward, né entrargli in casa a fissargli analisi o quant'altro, e organizzarle in assenza dell'allenatore.
-Non capisco dove vuoi arrivare.
-Lo sappiamo bene dove voglio arrivare. – si impunta quella, guardandola dritta negli occhi. -Non sfruttate il fatto che non sappia nulla, potrebbe diventare un irrecuperabile da un momento all'altro, e voi pensate solo a spillargli informazioni da valori fisici e mentali, non ti conviene prendermi per il culo perché so cosa fate. Quindi organizzagli delle visite con Law, e fine della questione.
-Signor Ward, ha avuto problemi con Nixon per le analisi? – si rivolge subito al diretto interessato, ignorando le parole della stripper che si scalda ancora di più. Trevor alza le spalle.
-In realtà, non credo. – Michelle si volta a guardarlo furiosa, e lui si zittisce subito.
-Vedi, Michelle? Perché vieni qui, a rovinare gli equilibri di tutti? – le domanda, con quella cordialità ora velenosa. -Non ti sei stancata di rovinare tutto, come sempre? – conclude, compassionevole, sotto il tremore di furia che investe Michelle solo a sentire quelle parole. Trevor ascolta bene le parole di Pamela, e anche se ne resta confuso, non accetta che Michelle venga trattata in quel modo: si fa spazio vicino a lei, guardando fisso Pamela, risucchiando tutte le sue paure.

-In realtà, Signora Catcher, sono rimasto molto turbato da Nixon... è particolarmente simile a una persona che conosco. – inizia, lo sguardo che s'incupisce, il sorrisetto freddo che si fa spazio sulle sue labbra. -Ammetto che lo spavento mi ha molto turbato. E inoltre, conosco Michelle per sapere sia una persona assennata: non sarebbe arrivata fin qui se non fosse stato per un valido motivo; quindi vorrei che i controlli mi fossero fatti in presenza di Michael Law, se possibile.
-Certo, assolutamente, avremmo accordato in maniera diversa se avessi saputo prima... - inizia in difficoltà l'impiegata, guardandosi attorno.
-Certo, avremmo accordato in maniera diversa se avessi saputo prima. – corregge Trevor, sorridendole. -Spero che questo piccolo malinteso si risolva, posso fare i controlli alla prossima data utile se possibile, e contattate anche Michael per accertarvi che la data per lui vada bene.
-Certo, signor Ward, ci dispiace infinitamente per l'inconveniente. Se potesse firmare queste carte per attestare che oggi non si eseguirà nessun test, prego. – gli fa spazio nel suo ufficio, chiudendo la porta in faccia a Michelle che deve fare appello a quel poco di autocontrollo rimastole per non spaccarla. Si volta a guardare la sicurezza che sta aspettando qualche sua mossa falsa per portarla via, e si fa avanti di un passo con sguardo minaccioso.

-Che volete? Il teatrino è finito, se vi interessa. Andate a lavorare, che anch'io ho del lavoro da fare stasera, non ho tempo da spendere per intrattenervi in quel grattacielo di merda. – e quelli indietreggiano, borbottando tra loro e guardandola di sbieco, per tenerla sempre d'occhio. Trevor finisce di firmare quei fogli, rileggendoli più volte: è tutto chiaro, comprensibile, non c'è nulla che non vada – allora perché Michelle sta facendo così? Cosa nascondono quei grattacieli?

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