Capitolo 85

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Bedford, New Hampshire
Pov. Triple H
"Ciao...". Spingo dolcemente la porta di casa, la luce del soggiorno è accesa e Stephanie dovrebbe essere qui ad aspettarmi. Poso le chiavi e il cellulare all'ingresso sul tavolino, la sua borsa è qui su una delle poltrone e deve essere per forza in casa, mi aveva detto che mi aspettava... "Amore, sono arrivato" affermo ad alta voce per farmi sentire, in cucina sul tavolo trovo delle buste del supermercato vuote lasciate a sè stesse e mi prendo un attimo per metterle a posto nell'attesa che scenda. "Steph, dove sei?" Sento dei rumori al piano di sopra, non so cosa stia combinando ma probabilmente ha preparato qualcosa... "Va bene, arrivo!" Esclamo, afferrando la valigia per portarla al piano di sopra. Salgo le scale a fatica, il mio bagaglio pesa tantissimo e lo lascio alla fine delle scale. "Amore!" Esclamo ad alta voce per farmi sentiere, ma subito noto che la porta del bagno è socchiusa e la luce è accesa. Entro subito in bagno togliendomi le scarpe fuori dalla porta, Stephanie ha preparato un bagno caldo e sta bevendo del vino mentre si rilassa nella vasca, dallo strato spesso di schiuma le spuntano solo la testa e le mani e porta i capelli legati con una molletta che sembra costare più di tutto il mio bagno. "Buonasera, qualcuno ha fatto tardi...". Posa il bicchiere su un tavolino accanto alla vasca e si alza in piedi nella vasca per baciarmi, un velo di schiuma copre appena il suo corpo nudo mentre mi sfiora i capelli con le mani bagnate. "Credevo di dover finire tutti questi formaggi francesi da sola... mi sono ricordata che le fragole non ti piacciono proprio!" Sul mobile accanto al lavello noto un piatto pieno di stuzzichini e un secondo calice vuoto, la bottiglia è già a metà e sento il profumo di una candela accesa sul bordo della vasca. "Scusa... mi sono fermato a cena con i bambini. Adesso però sono qui... ". "Avevo preparato una serata romantica..." mi sussurra mentre sento le sue mani sotto alla maglietta. Normalmente sarei corso in vasca con lei, mi dispiace che abbia preparato una sorpresa proprio oggi. "Hey... ma cos'hai? Non sei felice di vedermi?" "Sì..." rispondo distrattamente, non riesco proprio a non pensare a quello che mi ha detto Lynn. Vince si prenderebbe un infarto se ci vedesse in questo momento, mio cognato è cardiopatico e mia sorella mi nasconde le cose... "Allora perché questa faccia? Non ti piacciono queste cose?" Domanda delusa mentre si siede di nuovo in vasca. "Sì, mi piacciono. È che non è la serata giusta". "È successo qualcosa? Vieni, ti farà bene un bagno caldo".
Ascolto il suo consiglio e mi spoglio lasciando tutto a terra per raggiungerla, mi fa spazio accanto a lei ma dopo essermi seduto a fatica decido di prenderla in braccio. L'acqua calda mi fa bene, il vapore e il profumo delicato della schiuma mi aiutano a rilassarmi mentre la stringo forte a me. "Brutta giornata?" Domanda di nuovo, posando la nuca sul mio petto e cercando di guardarsi indietro per guardarmi in faccia. "Mia sorella sa di noi". "Ma che... chi le ha detto di noi? Sei stato tu?" "No! Cioè... ha visto il tuo SMS, mi ha rubato il cellulare mentre stavo rispondendo. Mi dispiace Steph, non lo dirà a nessuno. Non preoccuparti ". "Allora perché sei così teso? Se non ti preoccupa la cosa... che le hai detto?" "Amore..." la invito a posare di nuovo la schiena su di me, non voglio che si agiti per niente. "Le ho detto la verità. Che sono innamorato di te ma che tuo padre è un problema e che conviene rimanere nascosti finché non trovo un modo di lasciare Jo. Lei non parlerà con nessuno, Steph, è come una madre per me e non lo dirà nemmeno a suo marito. Sapendo di Vince poi...". "Che cosa sa di mio padre?". Domanda irritata mentre gioca con la schiuma. "Le ho detto che è il mio capo e che non vorrebbe vedere sua figlia con me. Questo sa di lui. Anche tu lo dici sempre... comunque è tutto sotto controllo,non lo dirà a Jo. Ho fatto tardi per un'altra cosa. Sono andato da lei perché mio cognato non sta affatto bene. Gli hanno dato pochi anni di vita. Non voglio parlarne adesso". "Amore... mi dispiace tanto. Come sta lei? E tu?". "Male". Mi sento il suo sguardo addosso ma non riesco a sollevare la testa, sto cercando di non piangere più ma le sue mani mi accarezzano dolcemente i capelli dopo che si è girata apposta verso di me per consolarmi, qualche lacrima mi sfugge bucando lo strato di schiuma. "Amore io... vorrei poterti aiutare". Mi abbraccia improvvisamente stringendosi forte al mio collo, mi dispiace che per stare con me stia attraversando tutto questo, Lynn ha ragione... se dovessero scoprirlo in giro le rovinerei la vita. "Ti amo" le dico in un orecchio mentre la abbraccio, io la amo veramente... "Se dovessero scoprirci insieme la tua vita sarebbe rovinata, Steph". "Anche la tua. Ma non importa, adesso nessuno ci vede. Mi mancavi. Mio padre non sa niente, è andato a farsi gli affari suoi in Texas con una certa persona e non gli mancherò per niente in questi giorni". "Vuoi dirmi chi è questo tipo? Per caso lo conosco?" Le domando mentre mi guarda negli occhi, mi sdraio comodo nella vasca posando la testa e lei fa lo stesso su di me,continuando a fissare le mie labbra desiderosa di baciarmi. "Se te lo dicessi che gusto ci sarebbe? Pensa a chi conosci e trai le tue conclusioni ". "Ma dai...". "Sì, lo conosci" risponde irritata, non capisco perché non le piaccia parlarne ma vedo dal suo sguardo che vorrebbe... " Puoi dirmi tutto,so che ti fa stare male. Stamattina ho visto la tua faccia, stavi piangendo". "Mi fanno solo schifo". Afferma, per poi posare la testa su di me. Amo quando mi chiede di proteggerla, vederla fingere di essere una dura mi fa quasi sorridere. "Amore mio, posso solo immaginare quanto sia difficile dover far finta di niente". "No, non puoi. Non puoi sapere cosa significa trovarsi una persona che odi in casa tua. Mia madre è quello che è, ma almeno aveva diritto di vivere sotto il mio stesso tetto. Lui no. Davanti a mio padre ha sempre detto che ero come una figlia per lui, diceva tantissime stronzate. Non lo volevo nella mia vita, io volevo solo che mio padre stesse con me. Invece dovevo dividere il nostro tempo insieme anche con lui. Vorrebbe che io gli volessi bene, ma è inutile che continui a farmi regali e a dirmi che mi vuole bene, soprattutto dal momento in cui posso comprarmi pure sua nonna se volessi. Mio padre gli ha comprato migliaia di cose: tre case, una macchina,un paio di Rolex, non so quante vacanze insieme o cene fuori e lui lo ha solo fatto soffrire. Litigano continuamente, si è pure permesso di dire a mio padre che doveva fare qualcosa perché il mio ex del liceo non gli piaceva. Soltanto perché almeno lui mi credeva quando dicevo che aveva secondi fini con me, mi ha sempre guardata in quel modo...". "Che cosa?" Domando disorientato, forse ho capito male. "Niente. Neanche a me va di parlarne". Mi versa del vino e bevo un sorso prima di mettermi comodo e rilassarci insieme nell'acqua calda: "Quando sono con te mi dimentico sempre di tutto il resto". "Anche io", rispondo, guardandola dritta negli occhi mentre mi sorride complice. La bacio, sfiorandole appena le labbra, chiudendo gli occhi per riuscire a sentire meglio le sue mani che mi stringono a sè sempre più forte: ad ogni carezza la sento sempre più mia, mi bacia sempre più intensamente fino a stringermi i capelli tra le sue dita, la sue labbra cercano le mie sempre con maggiore avidità per poi separarsi piano piano . Lascio che si posi di nuovo su di me, ogni volta che sono con lei è come se stessi di nuovo bene, e chiudo gli occhi stimolato dalle sue carezze sul mio petto. Si allontana un secondo per spegnere la luce,ora l'atmosfera è molto più rilassante e a illuminare la stanza c'è solo la debole luce della candela. "Amore...". Sussurra piano, quasi imbarazzata, approfittando del buio per non dovermi guardare in faccia. "Che c'è?" Le domando a mia volta, vorrei solo dormire... "Mio fratello ha scoperto che ci frequentiamo". "Shane? E come lo ha saputo?". E se lo avesse già detto a Vince? "Non è come credi, non sa che sei tu. Ma ha capito che esco con qualcuno. L'altro giorno mi ha chiesto se avessi smesso di vedere il tipo del partito perché si sono incontrati ad un evento di beneficienza e lui gli ha chiesto di farsi richiamare da me. Sono stata un po' stronza con lui, però questo è proprio un sottone... Di solito racconto tutto a mio fratello, ma non mi sembrava il caso di parlare di noi. Avevo detto che mi vedevo ancora con quello per farmi coprire davanti a papà, ho dovuto dirgli che esco con un altro altrimenti non mi avrebbe mai retto il gioco per oggi. So che a lui non interessa della mia vita amorosa, ma so anche che fa spesso domande a Shane sulle mie cose quando vuole sapere qualcosa. Mi ha solo chiesto se fosse una persona che non potevo vedere e gli ho risposto vagamente... non potrei vedere nessuno se fosse per mio padre, la relazione con Richard è stata l'unica storia seria che ho avuto ultimamente. Credo che tu capisca perché non gli presento nessuno... un po' perché non avevo voglia di impegnarmi, un po' perché mio padre traumatizza le persone. A volte mi chiede come va la mia vita sentimentale, io gli dico che non ho nessuno da presentargli e torna a farsi i cazzi suoi. La realtà è che non gli importa delle mie avventure,credo che sia venuto a sapere di qualche persona ma l'unica cosa che mi ha detto è stata solo di farlo protetto. L'importante è che non sia un wrestler,questa è l'unica regola. Me lo dice da quando ero all'asilo: -Mi raccomando Stephanie, so che hai una fila di ragazzi dietro di te ma i lottatori lasciali perdere-". Riprendo a baciarle la fronte, Steph sorride mentre la abbraccio ma sembra ancora turbata. "Ma perché questa regola? È stupida! Che cosa abbiamo noi wrestler di sbagliato?" "Niente... è che lui sostiene che amore e affari debbano restare separati. Sapeva che avrei lavorato con lui da grande, non mi è mai importato della politica e mi piaceva accompagnare papà agli show. Probabilmente già si immaginava cosa sarebbe successo,è così che ho conosciuto colui che mi ha messa incinta. L'ho visto per un po' di nascosto, chiedevo a mio padre di andare con lui in tour per vederlo nel backstage dove mi dava appuntamento,  mi mandava dei bigliettini tramite la segretaria di papà oppure mi chiamava quando lui non c'era per chiedermi di andare a casa sua o dirmi a che ora vederci nei camerini. Sapevo della regola, per questo scappavo dalla finestra quando tutti dormivano. A ripensarci non so come ho preteso che avrebbe funzionato... un giorno papà era tornato prima del previsto per farmi una sorpresa, io ero a casa del mio ex e quando ha aperto la porta per salutarmi io non ero a letto. Si è spaventato tantissimo, la segretaria ha parlato e mi è venuto a prendere fino a casa sua. Da allora sono più potuta andarci, doveva venire lui da me e passare dalla porta principale. Dopo un po' mio padre ci aveva pure perdonati, si stava quasi rassegnando all'idea che noi ci saremmo sposati finché non ha saputo della gravidanza. È rimasto traumatizzato da questi episodi, inizialmente la regola non era poi così rigida perché lui mi ha permesso di fidanzarmi nonostante fosse un wrestler perché pensava che peggio che farmi scappare di casa non potesse fare... Mi ha fatto del male, da quel giorno la regola è diventata un divieto assoluto".  "Hai paura che ti stia controllando?" Le domando serio, l'ultima cosa che voglio è far si che Vince mi tagli la testa. "Ora no... ma potrebbe iniziare se dovesse insospettirsi. Non dovremmo più usare il cellulare, come è successo a te che te lo hanno controllato potrebbe farlo anche lui! Amore, con il mio ex facevamo una cosa molto stupida ma efficace... non mi ha mai beccata una volta, quando volevamo vederci in pace da soli per evitare di dirmelo per telefono mi inviava delle lettere ad un indirizzo vicino casa. Mi scriveva tutto quello che non potevamo dirci in presenza dei miei, so che è stupido ma in questo modo potremmo sentirci senza pericolo. Mi manchi tanto, doverti vedere da lontano in palestra è una tortura!"
"Mandami qui le tue lettere amore mio... anche a me manchi". La bacio mentre mi accarezza il petto con le dita e ricordo finalmente di aver voglia di lei, lasciandomi alle spalle tutto per un lungo istante solo nostro dopo tanto tempo. "Devo confessarti una cosa" affermo, sussurrandole sulle labbra: "quando posso ti guardo il culo di nascosto". "Beh, anche io devo dirti una cosa: quando ti vedo tutto sudato nel ring mi eccito". "Anche tu non eri niente male con quella maglietta aderente l'altra sera...". Riprendiamo a baciarci, il suo corpo perfetto mi distrae da ogni altro pensiero mentre esce dall'acqua per sedersi su di me. Inizia a toccarmi, sorridendo compiaciuta mentre mi dice di rilassarmi, cospargendomi il corpo con dei petali che aveva preparato in un cestino sul bordo della vasca. "Che cosa sono questi?" Le domando togliendomi di dosso i fiori che mi ha lanciato, sembra di stare dentro la scena di un film e cerco di trattenermi dal ridere per godermi il momento. "Sono petali di rosa... ma è possibile che non ti piace niente?" Domanda irritata per poi afferrarlo con più forza, chiudo gli occhi e mi lascio finalmente andare all'eccitazione quando lei afferma: "Così è meglio? Pensavo volessi rilassarti ma a quanto pare non vuoi proprio...". Inizia a mordermi il collo fino a farmi male, di solito non voglio che mi lasci il segno ma non riesco a fermarla, l'acqua calda della vasca mi rilassa a tal punto da non permettermi di oppormi e il dolore dei suoi morsi rende la masturbazione violenta ancora più piacevole. Le stringo i glutei con entrambe le mani, si sdraia sul mio petto per continuare a lasciarmi lividi sul collo e ne approfitto della posizione per massaggiarla con due dita e renderle indietro il piacere che sto ricevendo. Smette di mordermi sorpresa dal mio tocco e un piccolo gemito mi sfugge mentre il suo respiro aumenta col mio, Steph sembra divertirsi a controllare i segni rossi che mi ha lasciato e sorride all'idea di vincere su di me: "Facciamo a gara per chi viene per primo?" Mi domanda, toccandomi in modo più delicato come sto facendo io con lei. "Perderesti" rispondo per provocarla, infilando le dita un po' più a fondo e costringendola a trattenere il fiato. Riprende il suo lavoro dove lo aveva lasciato e mi sento di nuovo in paradiso, il suo profumo si mescola a quello della schiuma inebriandomi mentre la sento ansimare sul mio petto. Mi chiede di andare più forte, io cerco di accontentarla mentre mi concentro a non venire subito e mi viene in mente un'idea: afferro il doccino e apro l'acqua su di lei per darle più piacere, la sento stringermi più forte mentre mi graffia una spalla con le unghie e rallenta un po' il ritmo. Ne approfitto per rilassarmi e concentrarmi su di lei, ho paura che sarà proprio lei a perdere... "Non avrei dovuto dirti che lo faccio". Sospira al mio orecchio mentre faccio ciò che mi ha detto: "Non avresti dovuto dirmi come lo fai quando pensi a me" rispondo sorridendo, la sento trattenersi dal gemere e tutto ciò non fa altro che spingermi al limite. Mi concentro su di lei,non voglio che tutto finisca subito ma sentirla urlare mentre spingo più a fondo le dita mi eccita ancora di più. "Lo faccio ogni sera in doccia, mi fai arrapare così tanto al lavoro con quei capelli bagnati che...". Inizio a gemere con lei, sento di essere vicino alla fine ma non voglio farlo prima di lei... "Che? Lo so che quando nessuno ti vede diventi porca in quel bagno". Apro più forte l'acqua e cerco di centrare il punto giusto, sento la mia mano inumidirsi con qualcosa di più caldo dell'acqua e provo a distrarmi mordendole il collo, non posso immaginarla ora nel suo bagno mentre urla di piacere... "Io so invece che da quando te l'ho detto anche tu lo fai sotto la doccia pensando a me nella mia vasca". Improvvisamente non mi sento più a mio agio, Stephanie ha scoperto la mia fantasia più segreta... "E come lo sai?" La sua mano si allontana lentamente dal mio pene per godersi il momento, Stephanie sta urlando di piacere e probabilmente pensa a me sotto la doccia... "Amore,chi ti ha detto questo?" Se Jo mi avesse visto in bagno mentre mi... nessuno lo fa con la sua ragazza in casa! "Tu!" Esclama in preda a un orgasmo. "Quando?". "L'altra notte". Mi interrompo improvvisamente,  probabilmente sta mentendo perché io non le ho detto niente! "Ma dai! Non avevo finito" afferma arrabbiata, mettendosi di nuovo seduta. "Nemmeno io" rispondo, indicandole la mia erezione. "Senti, che c'è di male se pensi a me mentre ti masturbi? È normale!" "Lo so che è normale! Ma... solo tu lo sai? Io non ricordo di avertelo detto...". Stephanie mi sta guardando contrariata e riesco a intravedere la delusione nei suoi occhi tramite la debole luce della candela per averle interrotto il godimento: "Amore, quando ti ho passato quella pillola da prendere mentre avevi la febbre eri molto stanco... probabilmente ti ha fatto un effetto strano, hai iniziato a parlare nel sonno! Stavo dormendo accanto a te, quando all'improvviso mi sono svegliata con un tuo calcio: stavi sognando me in vasca da bagno, lo hai detto chiaramente. Ho riso per un po' e ti ho accarezzato la fronte finché non ti sei girato". Quel messicano che cavolo di pastiglie si prende? Spero che non siano droghe, io non ricordo nulla. "Amore... scusami ". "E perché? Perché mi trovi sexy? Tutti facciamo sogni erotici, e poi c'ero solo io... sapessi quante fantasie ho su di te". "Tipo riempirmi di questi petali mentre lo facciamo nella mia vasca da bagno?" Le sorrido con complicità, mi ha appena confessato una sua fantasia... Annuisce con la testa, per poi aggiungere: "non vedevo l'ora di provarla". Le chiedo di avvicinarsi a me e la bacio con delicatezza, mi è piaciuto troppo farlo con lei qui dentro... "Ti amo" afferma per poi avvicinarsi di nuovo a me. "Anche io" rispondo sussurrando al suo orecchio, la sua pelle è piuttosto fredda adesso... "L'acqua si sta raffreddando" mi dice, avvinghiandosi a me per farsi riscaldare. Esco dalla vasca cercando di tenerla in braccio e la copro con un asciugamano, non le fa bene stare bagnata e la porto in camera sdraiandola a letto davanti al caminetto. "Amore aspettami qui... ho una sorpresa per te". Mi allontano da lei sotto il suo sguardo curioso e corro ad aprire la mia valigia per prendere il pacchettino del sexy shop che ho preso per lei questa mattina: "Amore, ma cos'è?" Domanda ridendo mentre apre il sacchettino fucsia togliendo la velina dall'oggetto. "Ti piacciono i giochi di ruolo?" Le domando provocandola, Steph è persa a fissare le manette che le ho regalato e sembra non capire: "Sì... dovrei dominarti?" "Beh, non sei il mio capo?" "Sì..." risponde confusa mentre le afferro un polso per ammanettarla. "I capi danno gli ordini ai dipendenti di solito... e se fossi io a comandare il mio capo super sexy?" Faccio passare l'altro capo delle manette dietro la sua schiena per poi chiuderle anche l'altra mano, appendendole la chiave attorno al collo come se fosse una collana. "Paul Levesque vuole dare ordini a me?" "Sì" rispondo spingendole la testa per farmi fare sesso orale.  "Altrimenti?" Domanda guardandomi negli occhi mentre inizia a leccarlo in modo seducente. "Se ti rifiutassi sarei costretto a licenziarti". "No, ti prego... ho bisogno del mio lavoro. Farò tutto quello che vuoi" afferma reggendomi il gioco, non credevo le piacesse ma già ha iniziato a stimolarmi con la lingua chiedendomi di sostenerlo mentre mi abbandono alla sensazione piacevole. Vederla sotto di me mi fa sempre eccitare... la lascio fare per un po', mi mancava vederla sottomessa e sento subito qualche scossa di piacere mentre mi guarda gemere di nascosto da lei. Chiudo gli occhi per lasciarmi andare ma subito ne approfitta per separarsi: "Cosa c'è?" Le domando preoccupato, ma subito capisco che lo ha fatto apposta per provocarmi: "Non sono abbastanza brava nel mio lavoro? Vorrei un po' di apprezzamento ogni tanto". "Vuoi un aumento per caso?". "Vorrei il doppio". "Per questo? Non te lo meriti affatto". La spingo sul letto sdraiata e inizio a farle io sesso orale, ma subito lei mi ferma: "Non credo di meritarmelo. Lei è troppo buono con me, Mr. Levesque" . Le sollevo le gambe posandole sulle mie spalle e decido di andare subito al punto, spero di non farle troppo male ma lei sembra chiedermelo con lo sguardo dopo aver fatto quei preliminari infiniti in doccia... "Io? Buono? Signorina McMahon,  non mi conosci abbastanza ". Cerco di essere un po' delicato con le spinte ma lei sembra apprezzare da subito, la vedo soffrire leggermente ma questo sembra eccitarla e la afferro per le braccia per andare subito più in profondità. Non voglio che soffra troppo, le accarezzo un po' la fronte per rassicurarla ma mi accorgo di essere uscito dal personaggio. Stavo per chiederle come si sentiva ma subito ricordo il mio ruolo, riprendo a spingere più forte e Stephanie sembra finalmente gradire. Mi chiede di andare più forte ancora, sentirla implorare di spingere di più mi stimola e mi fa sentire potente nei suoi confronti. Cosa penserebbero tutti a sapere che sto dominando il capo? "Solo questo sai fare?" Domanda provocandomi, stavo iniziando a sentire piacere ma decido di cambiare posizione: la giro con la faccia verso i cuscini, consentendole a malapena di respirare, e riprendo a farlo come piace a lei. Il mio respiro aumenta con il suo, Stephanie sta urlando di nuovo soddisfatta e vederla godere come se fosse la mia schiava mi manda fuori di testa: le tiro una sculacciata per poi andare al massimo della profondità, sento che sta bagnando e mi sfogo spingendo con il massimo della forza. Steph sta avendo un lungo orgasmo e sembra non riuscire più a sostenersi, continuo più che posso e sentirla urlare non fa altro che farmi desiderare di andare avanti. I miei gemiti vengono coperti dalle sue urla, sento un brivido attraversarmi tutto il corpo quando finalmente dopo il bruciore sento di aver terminato. Resisto gli ultimi secondi per farla finire e mi rilasso con lei, togliendolo piano piano per non farle male. "Ti amo, boss indiscussa".  "Non sei male a dare ordini". Le tolgo le manette dai polsi, tutto intorno le hanno lasciato il segno, per poi baciarla mentre cade stremata sul mio petto. Le sistemo la coperta fin sopra alla testa, non voglio che abbia freddo e la abbraccio forte a me mentre afferra i suoi orsi di peluche. "Anche qui te li sei portati?" "Li porto ovunque". "Allora ti piacerà anche questo ". Mi alzo velocemente dal letto per prendere una felpa e il secondo regalo che le ho preso. "La tua felpa? Davvero posso tenerla?" "Eh... si, se ti piace... ma non è questo il regalo. Rispondo, approfittando del fatto che non mi veda mentre la indossa per nasconderlo tra le coperte. "Guarda lì, sotto la coperta". Aspetto che si sia sistemata le maniche troppo lunghe, non trema più e sembra stare meglio per il freddo quando si accorge del suo regalo: "Che bello! Amore! Che carino! Grazie amore è un regalo stupendo!" Abbraccia subito il suo nuovo orsetto stringendolo al petto, lo sapevo che le sarebbe piaciuto. "Ti somiglia un po'... ha il musino tenero. E poi è del New Hampshire anche lui". Ridacchia osservando la magliettina cucita sul peluche: "L'ho preso al parco naturale tempo fa, mi piaceva... avrebbero salvato un orso con la mia offerta,mi sentivo troppa responsabilità addosso per lasciarlo lì". "Da quando sei così sensibile? Vorrei vedere l'orso che hai adottato!" "Non penso che tu abbia mai visto un orso... meglio stargli alla larga, qui ce ne sono tanti ma sono pericolosi. Stanno scomparendo con la deforestazione. Ma non penso te ne freghi qualcosa, ho solo pensato che potessi coccolarlo più di me povero orsetto". "Anche tu hai bisogno di coccole!" Esclama per poi abbracciarmi forte sotto le coperte. "Grazie amore". "Spero che così non ti senta più sola di notte. Puoi sentire il mio profumo e pensare che io sia lì con te". "Spero che un giorno tu possa davvero stare sempre con me".

She never recovered|Triple H & ChynaWhere stories live. Discover now