Capitolo 70

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Pov. Triple H
Più tardi
"Arrivo,cazzo!" Mi sveglio di soprassalto, probabilmente Jo è tornata e ha dimenticato le chiavi. Il campanello continua a suonare ininterrottamente. "Basta!" Urlo, affacciandomi alla finestra del salotto sperando che la persona che si nasconde nel buio abbia la decenza di ascoltarmi. Non può essere Jo,lei conserva le chiavi di scorta nel cassettino della sua auto... Apro il portone ed esco in giardino a controllare: da ragazzino mi divertivo ad andare per le case a bloccare il pulsante del citofono,ora da adulto mi pento di essere stato così irritante. La domestica ha il giorno libero questa sera,prendo le chiavi del cancello e mi reco ad aprire personalmente pronto ad affrontare chiunque si nasconda nei dintorni quando improvvisamente sento un urlo: "Attento!" Stephanie... a casa mia! Mi blocco subito sull'uscio e la vedo sbucare da dietro la cancellata,stavo per aprirle tutto in faccia. "Ma tu... che cazzo ci fai qui? Come sai che questa è casa mia?" Domando irritato. Non ci posso credere che lei sia venuta fino a qui per cercarmi. Mi fermo davanti all'ingresso come per sbarrarle la strada, la luce del lampione vicino la illumina leggermente. "Ho solo sbirciato nel database, abbiamo tutti i tuoi dati anagrafici" risponde tranquillamente mentre si sposta dal viso un ciuffo di capelli spettinato. "Piuttosto,dimmi tu perché il tuo telefono risulta irraggiungibile. Il mio ha molto campo qui,ti ho chiamato poco fa. Temevo ti fosse successo qualcosa,non sapevo più come cercarti". Mi sposto leggermente per permetterle di entrare,Steph mi ha spinto da parte mettendomi entrambe le mani sul petto. "Che bel giardino! Me lo ricordavo diverso dall'ultima volta". "Che cosa vuoi? Perché dovresti essere preoccupata per me? Io non sono nessuno per te,anzi non ti sei preoccupata per me quando hai deciso di negarmi il permesso di essere un booker". "La sala riunioni è in ristrutturazione per colpa tua,direi che ho un motivo valido per preoccuparmi. Piuttosto, parlando di cose serie: Jo è in casa?" "Che ti importa? Non succederà più nulla tra di noi. Comunque sono solo". Le apro la porta e la faccio accomodare sul divano,ho capito dal suo sguardo che non se ne andrà molto presto se non le darò quello che vuole. Ormai credo di sapere come ragiona. Mi soffermo un attimo a guardare il suo outfit,è vestita piuttosto casual per il suo solito: una lunga maglia della squadra di baseball di Richard nasconde tutte le sue forme e oscilla come se fosse un vestito mentre saltella in casa con un paio di Converse ai piedi. Si siede sul divano sforzandosi di mantenere una faccia seria quando improvvisamente rompe il silenzio: "Sono venuta per parlarti. Mio padre non sa che sono qui,siamo appena tornati da una partita. Ti avevo scritto ma non eri raggiungibile,non credo tu abbia ricevuto il mio SMS". "No,non l'ho letto" rispondo serio. Non la voglio più vedere,il suo sorrisetto furbo mi innervosisce. "Non riesco a restare arrabbiata con te... insomma, abbiamo condiviso molto! Però mi hai ferita,non posso passarci sopra questa volta. Credevo che tu fossi diverso,invece anche tu volevi solo sfruttare i miei favori.  Mi hai spezzato il cuore,io pensavo di potermi fidare di te. Credevo ci fosse qualcosa di vero tra di noi. Non so,sentivo qualcosa di speciale con te. Abbiamo sbagliato entrambi,io con Richard e tu con Joan,però non posso negare di essere stata bene insieme a te. Non dovrei mettere i miei affari personali nel lavoro ma io non posso farti diventare booker dopo ciò che mi hai fatto. Sarebbe come se calpestassi con i miei stessi piedi la mia dignità". Mi siedo accanto a lei e la guardo dritto negli occhi,lo deve capire una volta per tutte: "Stephanie,io e te non stiamo insieme. Noi due non siamo niente-" mi interrompe bruscamente per poi esclamare: "Tu mi hai dato della zoccola! Mi hai detto esplicitamente che la mia relazione con Richard è fallita per via dei miei continui tradimenti! Pensi che io sia una poco di buono,mi hai accusata di darla a tutti! Quando tu sapevi la vera storia,mi sono aperta con te e ti ho raccontato cose che se circolassero in giro potrebbero rovinarmi la vita e tu ti permetti di insinuare che sono stata io a rovinare la mia storia? Mi hai ferita,mi sento umiliata come donna. Ma come ti permetti? È vero,ho tradito Richard,ma questo non significa che io sia una facile. Era uno sposato,ha famiglia... è stata un'avventura che abbiamo deciso di troncare quasi subito. Non mi andava di mettermi in mezzo a una coppia con dei figli per un paio di notti. Richard non mi considerava,stavo iniziando ad avere seri problemi di autostima e a non sentirmi desiderata. Non è mai stata una vera relazione la nostra,forse all'inizio c'era tanta attrazione fisica... ma poi sparita quella non c'è stato più nulla. Con te è stato diverso,anche se è sbagliato non rimpiango niente. Mi hai fatta stare bene. Non posso averti,lo so, non voglio questo. Però andava bene così tra di noi,avevamo un bel rapporto e saresti rimasto un bel ricordo. Non potrei mai dire niente a Joan,è stato sesso occasionale. Mi riferisco alla nostra amicizia,mi hai fatta sentire importante come nessun altro aveva fatto in quel momento. È stata dura scoprire che cosa davvero pensavi di me. Spero che tu ti renda conto di ciò che mi hai fatto". "E tu? Ti rendi conto di che cosa hai fatto alla mia carriera? Mi vuoi rovinare la gimmick!" Stephanie si ritrae con le ginocchia sul divano,spaventata dalle mie urla. "Io ho fatto solo ciò che mi hanno suggerito gli autori. Ho detto che non volevamo più puntare su di te e mi hanno suggerito questa soluzione". "Ma tu hai detto che non volete più puntare su di me! È tutto qui il problema, Stephanie,tu manipoli tuo padre per fargli fare quello che vuoi tu! Io che ho fatto di male,lavorativamente parlando? Nulla! Sono un heel,è normale che non piaccia a nessuno". "Appunto! Non piaci a nessuno! E io dovrei spendere una buona parola per te per farti diventare booker? Ero di fronte a un bivio: potevo seguire la proposta degli autori di farti prendere una pausa dal tuo regno e vedere come va oppure sentire cosa avevi da dire e convincere mio padre a seguire la tua storyline. E sì,per come mi hai trattata mi sono buttata subito sulla prima soluzione. Essere un booker è un privilegio enorme,puoi decidere chi verrà amato e chi verrà odiato,puoi cambiare gli stipendi in base alle presenze e potresti persino influenzare le scelte sui licenziamenti! Non è una decisione da predere a cuor leggero,prima di chiedere agli altri se tu puoi diventare un booker devo essere più che sicura che tu sia all'altezza di quel ruolo,altrimenti io che garantisco per te potrei passarmela brutta. Scrivere una storyline è una cosa ma decidere liberamente per il proprio personaggio è un'altra.  E per farlo dobbiamo collaborare,attualmente per come stanno le cose non posso collaborare con una persona che non è minimamente riconoscente per tutto quello che gli ho offerto". "Quindi tu potresti darmi il ruolo da booker se volessi?" Rimango un attimo spiazzato, Stephanie mi aveva sempre detto che non era una sua decisione... "Beh,sì. Ma poi dovrebbero votare tutti i soci di maggioranza. Lì non dipende da me". Mi ha sempre mentito... se io riuscissi ad essere di nuovo suo amico potrei tornare ad essere il Triple H che vorrei! In fondo anche lei mi ha sfruttato perchè si sentiva sola... povera Steph,io l'ho trattata malissimo. Dovrei esserle riconoscente per tutti i favori che mi ha fatto. Mi sento una merda,se ora non sono un booker è soltanto per via del mio comportamento. "Steph... mi dispiace. Hai ragione,hai fatto tanto per me. Non me la passo molto bene con Jo,mi ha appena detto di non voler più adottare. Ho distrutto il cellulare mentre ero in preda alla rabbia,sapevo che avevo appena perso la possibilità di realizzare entrambi i miei sogni. Uno era quello di diventare un autore e l'altro quello di essere un padre. Non so se avrò mai un'altra possibilità, non credo di meritarla. Vai a casa,non sono degno di essere tuo amico. Mi stavi offrendo quello che volevo e sono solo stato cattivo". La sua mano mi accarezza leggermente la schiena,coccolandomi come solo Jo sapeva fare. Stephanie mi sta perdonando,i suoi occhi cercano continuamente i miei... non mi merito di deluderla ancora. "Mi piace che tu te ne sia reso conto. Però non credo che tu non possa essere mio amico. Ho sbagliato anche io con te,ti ho illuso che ti avrei dato quel ruolo e poi mi sono tirata indietro. Avrei potuto metterci la firma ad occhi chiusi su un wrestler come te ma mi sono lasciata condizionare dalla rabbia...". Mi perdo ad osservare il suo sorriso,finalmente si è lasciata andare senza nascondere le sue emozioni. Mi siedo un po' piu vicino a lei,quella maglia a maniche corte è troppo leggera per il clima di Marzo: "Aspetta,prendi questo". Le poso sulle spalle il plaid che avevo usato per dormire e subito smette di tremare,ha la pelle d'oca sulle braccia... "Ma ti sembra il caso di uscire così?" Le domando con voce grossa,ogni settimana deve sempre portare in ufficio un malanno nuovo a forza di andare in giro scoperta. "Avevo un giubbino in denim sopra alla maglia ma l'ho dovuto togliere per fare delle foto. L'ho perso allo stadio,ma non avevo voglia di cercarlo. Duemila dollari di giacca e per di più collezione dell'anno scorso,non ne valeva la pena". "Aspetta". Corro velocemente al piano di sopra,non posso lasciarla andare via così. Prendo dal mio armadio la prima giacca che trovo e gliela porto. "Dai..." Stephanie sta ridendo per nascondere l'imbarazzo, è evidente che le faccia piacere il mio gesto. "Dieci dollari al mercatino dell'usato... riportamela". Affermo ironico. "Dieci dollari? Sembra un modello vintage... buon affare!" Esclama stupita mentre controlla minuziosamente le etichette. "Non posso garantirti che te la riporterò,se è originale oggi vale almeno dieci volte tanto quanto l'hai pagata". "Davvero vuoi rubarmi una giacca da cento dollari?" Domando ironico mentre Stephanie controlla ogni dettaglio. "Non se ne vedono molte in giro di questo colore. Non è il classico nero dei giubbini in pelle,è un grigio scuro. Stile anni '80. Anche mio padre usava il chiodo in pelle in quel periodo,tutti i miei compagni di classe lo prendevano in giro quando lo vedevano. Ovviamente il suo era beige". Scoppio a ridere immaginandomi la scena,il suo costume beige mi ha lasciato solo brutti ricordi. "I miei compagni invece mi invidiavano quando mettevo quella giacca al liceo. Mi sentivo un figo quando entravo a scuola al mattino,mia sorella mi aveva regalato un giubbotto nuovo perché i bulli avevano rotto il mio. Ci sono rimasto malissimo a vedere il mio vecchio denim in brandelli,così mi ha portato al negozio dell'usato del mio quartiere per sceglierne uno nuovo e ho trovato il giubbotto dei miei sogni. A sedici anni già ero grosso,ho vinto un concorso nel 1985,però mi stava un po' largo. Ora invece mi sta stretto". Stephanie ha messo da parte la giacca e ha iniziato a guardarmi di nuovo intensamente negli occhi. "Immagino che tu fossi davvero un figo così". "Beh... grazie. Le ragazze non pensavano lo stesso a quei tempi però lo apprezzo". Arrossisco completamente per il complimento insapettato,sento il suo sguardo addosso come se mi stesse spogliando con l'immaginazione.  "Sono sicura che ora si staranno mordendo le mani a pensare che avrebbero potuto averti". Accenno un sorriso come risposta,Stephanie è molto più carina in abiti normali... Osservo le sue dita laccate di rosso accarezzare il bordo della coperta che le copre le gambe,ora sembra non avere più freddo e si è liberata le spalle dalla giacca che le ho dato. I suoi occhi azzurri come il cielo guardano dritti nei miei senza paura,come se stesse puntando ad una preda. "Steph,io..." cerco di dirle qualcosa,non posso caderci un'altra volta nello stesso gioco. Le sue labbra carnose e morbide mi attirano come se fossero una caramella da assaggiare,lo sta facendo un'altra volta ancora. Scuoto la testa per non pensare al suo profumo ipnotico, Jo potrebbe tornare a casa... All'improvviso sento la coperta cadere dal divano,Stephanie si è alzata in piedi velocemente e sta camminando verso di me,spostando i capelli all'indietro in modo seducente. Vorrei fermarla ma non so cosa stia succedendo,forse sto capendo male...  mi volto dall'altra parte ma subito scorgo con la coda dell'occhio una scena che non avrei voluto vedere: una scia dello stesso profumo mi entra prepotentemente nelle narici, Steph lancia la sua maglia lontano nel salotto rimanendo soltanto con un reggiseno in pizzo trasparente. Riesco a scorgere interamente il suo seno sotto al sottile velo nero,avanza sempre più vicina a me con sicurezza,come una leonessa che si butta sulla sua preda. Vorrei dirle di no,io devo dirle di no... non teme un rifiuto,si siede con agilità sulle mie ginocchia come se sapesse che non le direi mai di no. Mi afferra decisa per il collo con entrambe le mani per poi incollarsi alle mie labbra: mi morde ripetutamente il labbro inferiore per poi riprendere a baciarmi con dolcezza,le nostre lingue si cercano e si trovano innumerevoli volte prima di convincermi a lasciarmi andare. La afferro per i fianchi e la prendo in braccio più comodamente,la passione mi ha travolto come un'onda improvvisa. Con le mani stringo i suoi glutei con forza mentre continua a baciarmi,sento il suo cuore battere nel petto sempre più velocemente.  Mi allontano un momento e la osservo per un istante,il suo sguardo sembra dirmi di averla avuta vinta, e le abbasso la spallina del completino prendendola con i denti. Le bacio il seno,scendendo sempre di più verso il capezzolo,mordendola piano per dispetto ogni volta che cerca di allontanarsi. Afferro uno dei suoi seni con entrambe le mani e mi diverto a lasciare il mio segno sulla sua pelle chiara, la sento respirare sempre più forte mentre chiude gli occhi. Le slaccio completamente il reggiseno per poi buttarlo lontano,le sue mani mi hanno già velocemente spogliato della maglietta e le sue unghie lunghe mi sfiorano il petto 1econ delicatezza. Si raccoglie i capelli in una coda disordinata mentre la vedo scendere sempre più in basso con i baci,partendo dal petto e finendo a ridosso dei pantaloni. Sprofondo tra i cuscini del divano chiudendo gli occhi, respirando sempre più profondamente per il piacere.  Mi sento profondamente in colpa ma non riesco a non pensare alla sensazione che sto provando, i capelli morbidi di Steph mi solleticano la pancia e decido di afferrarli con forza per muoverle la testa a mio piacimento. Finalmente farà quello che voglio io,voglio vendicarmi di lei... si accanisce sulla punta ma la obbligo quasi subito ad andare più a fondo,la sensazione di controllo che ho su di lei mi eccita ancora di più. Mi lascio scappare un gemito ma subito si allontana da me,costringendomi ad aprire gli occhi per l'interruzione. "Sei ancora convinto di non volerlo fare un'ultima volta?" La afferro per la vita senza esitazione abbassandole i leggins fino alle caviglie,lei si spoglia velocemente delle scarpe e riprende a baciarmi,spingendomi a sdraiarmi sul divano. Risale di nuovo su me,mi perdo a contemplare le sue forme per poi spostare le mutandine nere con una mano. Lascio che si metta comoda sul mio petto voltandomi le spalle per poi strappare via con forza il cordino del perizoma,mi addentro con la lingua dove più le era piaciuto la scorsa volta e la sento subito gemere ripetutamente. La bacio,facendole assaggiare il sapore dei suoi umori,so che vorrebbe che io finissi ma guido le sue mani verso i miei fianchi per farmi togliere il resto dei vestiti. La afferro forte dalla vita per aiutarla a muoversi a ritmo con me,andando subito alla massima profondità. La sento urlare immediatamente,vorrei tanto vedere la sua espressione ma lo spettacolo del suo lato b non è per nulla male. Il cuore mi batte all'impazzata mentre mi accanisco su di lei per farle capire chi comanda,Steph sta già avendo un orgasmo e ha cercato di trattenere le urla. "Non tornerà" sussurro a fatica mentre respiro pesantemente, mi sento tremare completamente dalla testa ai piedi mentre lei aumenta la velocità. La aiuto a sostenersi afferrandole entrambi i seni con le mani ma in un attimo si sdraia all'indietro sul mio petto. Continuo a muovermi come prima,lei sdraiata sul mio petto urla di nuovo dal piacere mentre le stringo con violenza il seno. "Non l'avevo mai provata!" Esclama tra un gemito e l'altro, avvolgendomi le braccia al collo per muoversi meglio. Mi aggrappo al bracciolo del divano per accontentarla e la seguo al suo ritmo senza trattenermi,un brivido di puro godimento mi attraversa la schiena prima di finire. "Però vedo che ti è piaciuta". Stephanie si è girata verso di me per guardarmi negli occhi, le sue manine curate mi spostano qualche ciuffo sudato dalla fronte. Si avvicina per baciarmi,come se volesse ringraziarmi per il piacere ricevuto,ma mi ritraggo immediatamente tra i cuscini del divano: "Prima voglio sentire che sono diventato un booker" rispondo ironicamente, ma Steph sembra non apprezzare. "Dopo una scopata mediocre?" Domanda a sua volta per provocarmi,odio quando fa così. "Scherzo!" Esclama,affondando il viso sul mio petto. "Ci penserai?" Le chiedo di nuovo,questa volta seriamente.  "Dipende da te questo... la giacca ti ha dato dei punti". La osservo rivestirsi in fretta e furia,il suo cellulare in vibrazione ha squillato per la seconda volta e sta tremando sul tavolino del soggiorno: "È papà! Mi starà cercando". Mi copro leggermente con il plaid mentre Steph si è già rivestita completamente: "Allora questa è mia?" Domanda indossando la mia giacca di pelle. "In prestito". Rispondo,l'uscio si richiude subito dietro di lei,come se un sogno erotico ad occhi aperti fosse appena finito.

She never recovered|Triple H & ChynaWhere stories live. Discover now