Finale

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Dal diario di Paul Levesque
17 aprile 2022
Cara Jo,
Da quando te ne sei andata non ho mai smesso di scriverti. Mia sorella mi ha sempre detto da quando è morto suo marito che voi potete vedere ciò che combiniamo, non ho mai smesso di credere che tu possa guardare giù e leggere ciò che vorrei dirti. Lei mi è stata molto di aiuto quando ti ho persa, è l'unica persona che riesce a comprendere un tale dolore. Ogni anno in questo maledetto giorno lascio queste lettere nell'oceano dove riposa il tuo corpo sottoforma di cenere e aspetto che la barchetta di carta tutta scritta in ogni angolo si dissolva nell'acqua insieme a te. Non riesco a pensare ad altro se non al giorno in cui hai scoperto tutte le mie bugie, a quando ho lasciato casa nostra in preda alla rabbia verso me stesso e verso la mia ipocrisia. Mi sono guardato indietro tante volte prima di andare via, mi aspettavano per andare in ospedale e avevano insistito per portarmi via in carrozzina come un invalido. Se avessi potuto ti avrei rincorsa quel pomeriggio, anche se, io credo, è stato il destino a far si che tutto questo succedesse. Non potevo evitarlo, prima o poi avrei dovuto ammettere a te, a Steph e soprattutto a me stesso quello che avevo fatto. Non potevo continuare a vivere così, avevo paura di me stesso e di confessarti di aver sbagliato. Stephanie mi aveva sedotto, lei mi piaceva e non posso negare tutti i privilegi che mi ha dato il nostro legame sentimentale... Non le avevo mentito, mi ero preso una sbandata per lei e il fatto che fosse la figlia di Vince e per lo più una modella da copertina mi aveva fatto uscire pazzo e avevo iniziato a disprezzare ciò che avevamo: con lei era tutto facile, quando la vedevo facevamo solo sesso, ero innamorato di lei ed eravamo ancora in quella fase in cui tutto era rose e fiori. Viaggiavamo sempre, passavamo da una città all'altra e da una camera di hotel all'altra senza che ci fosse alcun tipo di impegno al di fuori del vedersi durante la notte, mi divertivo a scappare via di nascosto dalla sua camera con i vestiti in mano e durante il giorno pensavo soltanto a trovare qualche nascondiglio sicuro per poterla baciare di nascosto. Non so se mi piacesse più lei o l'adrenalina che mi dava la situazione ma io e Steph stavamo bene insieme e per la prima volta nella vita avevo iniziato ad essere egoista: dopo anni passati a recuperare Shawn stremato in qualche locale, a dire sempre di sì a tutte le stronzate proposte dai colleghi, a curarmi delle altre persone senza ricevere nulla in cambio, avevo deciso di cambiare. Pensavo che comportandomi da stronzo sarei stato meglio, che chiudermi in me stesso fosse la soluzione al dolore che provavo mentre ti guardavo fare la stessa cosa, credevo che trovandomi un'altra donna avrei trovato la soluzione alla nostra intimità ormai svanita e per un periodo era stato anche così, ma era tutto falso dettato dai miei sensi di colpa e dalla mia angoscia di essere scoperto se mai avessi smesso di cercarti sotto alle coperte. Avevo paura di affrontarti, la realtà era che vedendoti mi sentivo una merda per averti tradita e sentivo che ti stavo abbandonando a te stessa,  ma allo stesso tempo non riuscivo a smettere con Steph, più il tempo passava e più mettevo in dubbio una volta il mio amore per te e una volta ciò che stavo facendo con lei. Con Stephanie era tutto facile, bello, felice e spensierato: potevo sfogarmi, divertirmi e non pensare a nulla per qualche ora. Quando tornavo a casa nostra invece mi sentivo soffocare, appena varcavo la porta di ingresso vedevo i nostri problemi assalirmi alle spalle come degli spiriti maligni. Ti guardavo negli occhi e non ti riconoscevo più, tu stessa sembravi confusa dalla situazione tanto da dimenticare il tuo vero nome, l'esistenza della tua famiglia, ciò che avevi fatto qualche ora prima o che cosa ci facesse quel povero Eddie sempre in mezzo ai nostri discorsi. Ormai sono più di 15 anni che è volato in cielo, mi dispiace di averlo tanto odiato in quel periodo. Odiavo chiunque provasse a farmi capire che stavo sbagliando, anche Benoit avrebbe fatto meglio a colpirmi direttamente in faccia ma ha fatto ciò che nessuno aveva fatto: mi aveva detto la verità, mi aveva fatto capire che ormai la situazione mi era sfuggita di mano e che facevo davvero schifo. Solo tu puoi sapere che fine hanno fatto i tuoi amici, spero che non provino più rancore per come li ho trattati. Gli ho chiesto scusa, non so se sono stato abbastanza convincente ma spero di essere riuscito a fargli capire che ciò che provavo era soltanto odio nei confronti dei nostri problemi e non verso di loro. Sean mi aveva parlato per il mio bene, voleva solo che io mi curassi la gamba ma avevo pensato che fosse solo invidioso di ciò che Stephanie mi permetteva di fare. Ci sono state incomprensioni tra di noi, tu gli piacevi e non posso fargliene una colpa dal momento che sei la donna più bella e carismatica che io abbia mai conosciuto e, come se non bastasse, io ti disprezzavo. Ha creduto di poterti avere per sè forse, in ogni caso ci teneva a noi e voleva soltanto che io la smettessi con le bugie. Sapevo che aveva capito, gliel'ho letto nello sguardo quando mi ha visto con Stephanie la prima volta e non faceva altro che chiedermi come fossero le cose tra noi due. Sono felice di averlo come amico, credeva che a me non importasse più di te e che a te servisse sapere cosa stavo facendo. Non so se tu l'abbia mai amato, però ora è come un fratello per me e per fortuna abbiamo messo tutto questo da parte. Ho guardato casa nostra tante volte prima di andare via, sapevo che stavo vendendo anche tutti i nostri sogni insieme a quelle mura e che avevo distrutto tutto ciò di materiale che rimaneva di noi. Non so se tu sia mai andata a prendere le tue cose, non ne abbiamo mai parlato, ma spero che tu non abbia visto il disastro che avevo fatto spaccando tutto prima di uscire. Avevo distrutto tutto quello che mi ricordava noi,  i vetri delle cornici delle nostre foto che nascondevo nei cassetti prima che entrasse Steph mi avevano tagliato le mani ma avevo continuato a rompere i tuoi vasi, trascinandomi su una gamba sola e rischiando di rovinare i punti avevo riempito un cassonetto in giardino con tutti i tuoi centrini, quella valigetta maledetta in cui hai trovato la lettera di Steph, tutte le cose che mi aveva riportato lei piene di palline di cotone di quell'orso di peluche che aveva distrutto al posto di staccare la testa direttamente a me, i cuscini e le coperte di quel letto sul quale avevamo fatto sesso a tua insaputa, la copia delle chiavi di Steph e tutto ciò che potesse ricordarmi qualcosa di noi. Non volevo più vedere nessuno, tranne te. Ma tu non volevi vedere me. Ti ho chiamata diverse volte ma non mi hai mai risposto, avevi lasciato il tuo telefono nella casa in Connecticut e avevo capito che non ci saresti più tornata. Stare lontano da casa per qualche mese mi ha fatto riflettere, chiuso in una stanza di ospedale dopo mille operazioni affrontate in solitudine, senza che nessuno mi venisse a trovare: avevo rovinato i rapporti con tutti, la mia famiglia mi odiava dopo quel Natale in cui siamo scappati dal pranzo, mia madre era solo felice della nostra rottura ma non poteva uscire di casa per via dei paparazzi e giornalisti che volevano sapere di me e Stephanie, Sean aveva preso le tue difese e i miei amici... con loro non avevo più parlato nell'ultimo periodo, ero troppo preso a pensare a come nascondermi con lei che non mi ero nemmeno preso il tempo di fargli una telefonata nell'ultimo anno e mezzo. Capisco che non si siano interessati di me, io non sapevo nemmeno che cosa stessero facendo loro e poi dopo quello scandalo mi avranno soltanto odiato per quello che ti avevo fatto. Mark mi ha detto che avevo fatto un casino, come se non lo sapessi da me, e per non avere casini a sua volta con Vince aveva preferito non parlare a mio favore dal momento che era stato lui ad incoraggiarmi e a portare a Stephanie una mia lettera di scuse. Non mi mancava, imputavo a lei tutte le colpe mentre ero in quel letto a guardare fuori dalla finestra tutto il giorno, ma mi sono reso conto successivamente che non era stata colpa sua se io le avevo mentito. Mi mancava compagnia, in un momento di debolezza avevo rimpianto di non essere stato capace di chiederle scusa di persona in tutto questo tempo, ma lei si era sempre rifiutata di venirmi a trovare in Alabama da ciò che mi avevano riferito e speravo sempre che un giorno tornassi tu. Non sapevo più a chi apparteneva il mio cuore, con Steph avevo sbagliato e sapevo che chiederle scusa mi avrebbe aiutato a riavere il mio lavoro e forse un rapporto civile di amicizia o qualsiasi cosa potesse essere diversa da un odio profondo nei miei confronti. Ho provato a chiamarti ma non hai mai risposto, ho persino scritto delle lettere anche a te ma le avevo cestinate tutte prima di dartele perché ormai sapevo di aver perso la mia occasione per sempre. Che stupido che sono stato, se solo ci avessi almeno provato non avrei mai avuto tutti questi rimpianti. Ti avevo persa e solo lì avevo realizzato che mi mancavi. Tutto ciò che è successo dopo tutti lo sanno, ero perso, solo, avevo perso la mia anima gemella. Mi vergogno a dirlo di aver sposato la donna sbagliata, mi vergogno di me stesso e di ciò che ho fatto a te. Mi manchi, per quanto tu mi abbia perdonato in vita non mi sentirò mai perdonato veramente finché non ti rivedrò in un altro mondo, non se accadrà o quando ma io spero vivamente che tu mi aspetterai. Per ora posso solo aspettare la notte per sognarti, pagare le conseguenze a tutte le mie azioni e cercare di essere una persona migliore. Ricordo ancora quando Vince ha tirato fuori quella stronzata di The Game: quel soprannome mi rappresentava, credevo che tutto fosse un gioco e non mi rendevo conto che in realtà stavo perdendo tutto lentamente. Io non sono quel personaggio, a volte penso a te e a come eravamo prima di Chyna e Hunter. Jo era la persona di cui ero innamorato, e tu amavi Paul nonostante non ti sia mai piaciuto il mio vero nome perché troppo francese. Non ci rendevamo conto quando eravamo due novellini che ciò che avevamo era più che sufficiente, ci è sempre sembrato che ci mancasse qualcosa: quando i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta sapevo che tu eri fidanzata, credevo di non essere abbastanza bello per te con quei capelli biondi... poi quando sei entrata in WWF credevo di non essere abbastanza ricco per costruirci un futuro dignitoso, poi abbiamo pensato di non essere abbastanza perché non avremmo avuto figli con il nostro DNA e poi... poi c'erano molte altre cose che pensavamo, mentre quando eravamo in quel ring non pensavamo a niente. The Game e Chyna sono invincibili, non hanno nulla da temere. Fanculo quella vita, se potessi tornare indietro ti sposerei il giorno dopo averti conosciuta, prenderei tutti i nostri soldi e aprieri con te una scuola di wrestling per bambine, come dicevi all'epoca tra un allenamento e l'altro. Oggi io ho tutto quello che credevo di desiderare: sono famoso, ho tante case in giro per il mondo, un jet privato, tre figlie identiche a me, due cani e un garage pieno di macchine e moto che non uso mai. L'unica cosa di cui non mi pento in questa vita sono le mie figlie, i miei tre angeli per le quali ancora continuo ad alzarmi dal letto alla mattina e sperare in un futuro. Il mio lavoro non mi da più tanta gioia, non controllo più nemmeno se lo stipendio è salito sul conto alla fine del mese, tanto so che non farebbe la differenza dal momento che ho già tutto quello che potevo avere di materiale e c'è chi se ne occupa per me di gestire le mie finanze. Ho aperto tre conti di nascosto da Steph, lei non è molto d'accordo e vorrebbe che prendessero le redini della compagnia ma io vorrei solo che le nostre bambine stessero lontane da questo mondo. Ho già messo da parte abbastanza per garantirgli un futuro,  spero che un giorno scappino dal Connecticut e che non scelgano mai di diventare famose. Vince mi da filo da torcere ogni giorno, non vorrei mai che anche loro si sentano torchiate dalle decisioni di quel bastardo del nonno.  L'unico motivo per cui ancora lotto per questa compagnia è perché non voglio che questa muoia con te. Voglio che tu entri in Hall of fame, non riesco a lasciare andare i miei ricordi e mi rendo conto che ogni volta che percorro quei corridoi io rivedo me stesso quando ancora avevo i capelli scherzare con Shawn, ridere per le stronzate che pensavamo per la DX, rivedo il bacio che ti ho dato quando hai vinto il tuo primo titolo e riesco ancora a sentire il tuo profumo quando passo davanti alla tua cintura nel museo, come quando ti ho abbracciata subito dopo che hai battuto Jericho e i tuoi capelli mi hanno coperto il viso. Mi sono reso conto negli anni che ciò che mi mancava eri tu, che la persona giusta capita una volta sola nella vita e non importa quanti anni possano essere passati, prima o poi sempre ci si ritroverà e sarà come non essersi mai lasciati. Spero di ritrovarti un giorno.
Ti amo,
Il tuo Hunter.

She never recovered|Triple H & ChynaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora