Ho detto alle stelle di noi

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Regulus aveva imparato che nei magazzini di Oxford potevi trovare qualsiasi cosa, dai capi d'abbigliamento, al cibo e soprattutto mille aggeggi acchiappa turisti.

Che stupidi i babbani che si fanno incantare da palle con dentro la neve quando la magia può fare molto meglio.

Come finí di pensare questa cosa vide Cassie agitate uno di quegli aggeggi, la neve aveva riempito tutta la sfera ed in un primo momento non aveva capito cosa racchiudesse ma quando si decantò si accorse che rappresentava il quadro dei girasoli.

Forse non erano così male dopotutto.

Con i finti soldi babbani, che con un incantesimo di trasfigurazione alquanto complesso, Cassie era riuscita a trasformare gli aghi da cucito della madre in banconote, pagarono il commesso e poi uscirono.

Regulus pensò a quanto potesse essere divertente, una volta finito l'incantesimo, che i babbani si trovassero invece che i soldi degli aghi all'interno della cassa.

Avevano girato ormai tutti i piani, guardando solo in modo vago di qua e di là poi Cassie puntó il dito contro un negozio, molto piccolo rispetto agli altri, "quello".

Regulus era alquanto scettico, vendevano roba usata dei babbani, sembrava logora e per nulla di classe eppure la ragazza sembrava averci visto il negozio della vita.

"Posso aiutarvi?" aveva detto in tono carezzevole la commessa che sembrava essere esperta ad amaliare i turisti.

"Stiamo dando un'occhiata" aveva risposto prontamente Cassie mentre si aggirava tra la merce esposta.

Prese un paio di capi e poi ordinò a Regulus di provarseli, lui filò senza fiatare nei camerini ed iniziò a provarsi tutto.

Gli aveva preso dei jeans a sigaretta scoloriti, Sirius ne aveva l'armadio pieno, e poi un paio di camicie di flanella enormemente grandi, vista la sua struttura mingherlina e una maglietta altrettanto grande da provarci sotto.

Quando uscì Cassie era raggiante di gioia seppure lui non si sentisse a proprio agio vestito così "però non sono molto da festa, ora ti trovo qualcos'altro" e continuò a girovagare per gli scaffali.

Vide dei pantaloni di pelle nera larghi, un blazer dello stesso colore e materiale  e una camicia scura piombargli addosso qualche istante dopo: Cassie aveva scostato la tenda del camerino e lo aveva investito in pieno con altri vestiti.

Seppure fossero fuori dai suoi soliti target almeno i colori erano poco appariscenti e con tutta quella pelle addosso si sentiva tremendamente uguale a Sirius, e questo gli piaceva.

Forse fu per questo che decise di comprare tutto e lasciando più che soddisfatta Cassie.

"Sai" disse la ragazza "vista la tua prima reazione pensavo che uscissimo da lì a mani vuote".

"Ti ho stupito allora" replicò lui.

"Tu mi sorprendi sempre" sorrise lei.

Quella sera a casa Potter c'era un gran fermento, i primi invitati dei genitori di Cassie stavano arrivando mentre i ragazzi si preparavano per uscire.

L'odore del profumo di Lily aveva invaso tutta la casa tanto che Moony aveva esordito con "cavolo ma devi proprio esagerare così tanto?!".

E lei aveva risposto con uno dei suoi dolci sorrisi e se Regulus avesse potuto definire quell'odore vanigliato con un solo aggettivo lo avrebbe indicato con il sorriso di Lily.

Cassie come sempre era in ritardo, mentre tutti gli altri sembravano già essere pronti ed in procinto di uscire lei indossava ancora l'accappatoio.

Si affacciò dalla porta della sua camera e vedendo che tutti si infilavano le scarpe imprecò "perché sei sempre l'ulitma Cas" sbottò James che stava per infilarsi il cappotto ma visto lo stato della sorella si limitò ad appoggiarlo alla ringhiera delle scale.

Regulus Comes DownWhere stories live. Discover now