Ritorno a scuola

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Per quanto Cassie Potter fosse orgogliosa doveva fare assolutamente pace con Regulus Black.

Sarebbe stata lei a fare il primo passo e avrebbe cercato di buttare alle spalle tutte le divergenze passate.

Il ritorno ad Hogwarts dopo le vacanze era sempre piacevole, le erano mancate i corridoi di notte e la stanza delle necessità.

Lei e i malandrini avevano però una grande faccenda in sospeso, dovevano ancora vendicarsi di Barty Crouch.

Questo era l'unico motivo per il quale Cassie avrebbe fatto pace con Regulus, essendo oramai coinvolto nel piano della veritaserum doveva anche esserne l'artefice per non incastrare Cassie.

La prima lezione di pozioni dell'anno fu la scusa migliore per parlare al ragazzo.

"Regulus senti" disse la ragazza avvicinandosi al calderone scoppiettante.

"Cosa vuoi" sbottò lui

"Intanto ti calmi, perché ero qui solo per chiarire e risolvere-"

"Va bene" replicò lui sbrigativo.

C'è qualcosa che non va.

La prima occasione per risolvere era andata, almeno lei ci aveva provato e non lo avrebbe rincorso per tanto, anche se era evidente che fosse turbato.

Benché nei corridoi avesse voluto fermarlo sembrava un fantasma, era come sparito, alle lezioni si presentava di rado e se conveneva era schiacciato contro le pareti sembrando trasparente, pure i professori tendevano ad ignorarlo.

Allora Cassie, dopo essersi messa in un luogo appartato, toccò la superficie opaca dell'anello ed apparvero le torri del campo da quidditch.

Certo sarebbe andata prenderlo davanti a tutti i suoi compagni e gliene avrebbe dette quattro, aveva la faccia tosta per farlo e certamente non avrebbe esitato un altro secondo.

Regulus la stava evitando da quando era riniziata la scuola, cioè circa due settimane, Cassie aveva sprecato tutto questo tempo per corrergli dietro cercando l'occasione giusta per parlargli ma lui evitava il problema chiudendosi in camera.

Questi pensieri fecero imbestialire ancora di più la corvonero.

Quando arrivò al campo non esitò ad entrare nell'arena.

Erano nel mezzo di un allenamento, sembrava che nessuno l'avesse notata.

"REGULUS ARCTURUS BLACK" strillò la ragazza a gran voce per farsi udire da qualcuno dei ragazzi in quota ma nessuno sembrò sentirla.

Regulus palesemente aveva sia visto che sentito la ragazza perché si era fermato per un brevissimo frangente di secondo ed era pure parso a Cassie che si fosse azzardato ad alzare gli occhi.

"So che siete nel mezzo di un allenamento ma ho bisogno del vostro cercatore per cinque minu-"non fece in tempo a finire la frase che un bolide stava sfrecciando nella sua direzione.

"Così chiudi quella boccaccia" urlò Barty con un ghigno dipinto sul volto.

Avrebbe voluto replicare con una frase del tipo 'ah quella bocca che ti sei baciato alla festa?' o un'altra frase ad effetto ma era troppo concentrata sulle sue gestualità.

Aveva già la bacchetta sguainata in direzione della palla ma non lanciò alcun incantesimo, una figura si era posta davanti a lei.

Regulus.

Il bolide colpì per metà il manico di scopa del ragazzo, che sprigionò una quantità esorbitante di schegge, e per l'altra metà il suo corpo che non era sufficientemente robusto per sopportare il calibro di una pallonata di quel tipo.

Regulus Comes DownWhere stories live. Discover now