La fuga

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Cassie si era avvicinata alla finestra con lo stesso sorriso che James aveva quando stava per fare uno dei suoi colpi, il sorriso malandrino era di famiglia Potter quanto Black poiché sul volto di Regulus si era dipinta la stessa espressione compiaciuta della ragazza, era in questo momento che si vedevano i loro tratti simili con i fratelli.

"Dai dimmi Potter, di tutto pur di uscire di qui" disse Regulus appoggiandosi al muro ed incrociando le braccia.

Cassie aprì la finestra cercando di fare poco rumore "acciò scopa" disse in tono deciso.

Qualche istante dopo la scopa era difianco alla finestra, il giardino brulicava di studenti ma la cosa principale era che nessun professore potesse vederli.

"Se siamo abbastanza veloci non ci vede nessuno, andiamo dritto alla foresta e poi ti lascio lì" disse Cassie con un filo di emozione nella sua voce.

"Certo e rimango due ore da solo nella foresta a contare quante foglie sono attaccate agli alberi" rispose lui secco.

"Preferisci stare in mezzo a questi libri polverosi oppure prendere un po' di aria fresca?" probabilmente Cassie si sarebbe divertita leggere tutti i libri ma quel pomeriggio aveva voglia di fare qualche follia e lasciare che l'adrenalina le scorresse nelle vene.

"Andiamo?" quindi Cassie salì sulla scopa che era al limite tra il davanzale e la finestra, Regulus esitó per un attimo poi salì dietro "tieniti stretto" quindi il ragazzo afferrò con forza il manico di scopa.

Cassie sfrecciò nel cielo azzurro dandosi la spinta con le gambe, andò su, molto in alto, fino a quando non furono solo un puntino per la gente sottostante, il freddo a quell'altezza era pungente quindi appena fu in linea d'aria sopra alla foresta decise di scendere ad impicchiata, sentiva il corpo di Regulus avvicinarsi al suo, poi, probabilmente involontariamente la braccia del ragazzo si ritrovarono tutte intorno alla vita della ragazza, la quale non aspettandoselo sbagliò l'atterraggio.

Invece che sulla foresta svió sul lago nero, fece un pelo all'acqua, i loro piedi toccavano la superficie del lago, Regulus seppure la velocità era diminuita era ancora stretta a lei.

Cassie si sentiva viva per una volta, come non lo era mai stata da tanto, sentiva gli schizzi di acqua sulla faccia, il cuore le batteva, il vento nei capelli e l'adrenalina nelle vene, in quel momento si era dimenticata del mondo, si era dimenticata che fosse su una scopa con Regulus Black, si era dimenticata di tutti i problemi, in quel momento il passato fu momentaneamente cancellato in quel momento Cassie si sentiva infinito.

{ovviamente 'sentirsi infinito' non è una mia invenzione però mi piace come espressione}

Dopo questa scarica di adrenalina Cassie decise di fermarsi su un'isola a molti metri dalla riva, intanto Regulus aveva rimesso le mani sulla scopa cercando di ignorare il contatto che era appena avvenuto tra lei e la ragazza però tutti e due sentivano che nessuno riuscisse a nascondere quella sensazione di imbarazzo reciproca.

Cassie aveva lasciato la scopa a terra e Regulus era davanti a lei, ora erano veramente soli, potevano parlare di quello che era successo tra loro, qualcuno doveva solo avere il coraggio di parlare.

Poi successe, i loro occhi si guardarono per un istante e fu quell'istante a fare scattare la scintilla a Cassie.

"Regulus" disse lei.

"È il mio nome" disse lui, ma sapeva che detto da lei aveva quella nota provocatoria e dolce allo stesso momento.

"Parliamone" sputò con tutto il coraggio che aveva la ragazza "non fare il vago sai quanto mi hai ferito"

Regulus Comes DownWhere stories live. Discover now