Qualche anno dopo

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Gli anni ad Hogwarts erano trascorsi velocemente e Cassie non era più quella stessa bambina che era entrata ad Hogwarts, crescendo aveva imparato a capire quanto la vita fosse più complessa.

Cassie i primi anni ad Hogwarts era vivace, faceva continue domande in classe, sembrava che stesse vivendo al meglio la sua vita, poi in modo improvviso e repentino cambiò, diventando più scontrosa ed acida, aveva passato quasi tutto il suo quarto anno da sola, neanche la sua amica Penelope era riuscita ad avvicinarsi, neanche James era riuscito a risollevare il morale.

Poi il quinto anno era ripartita come se l'anno precedente non fosse mai esistito, qualcosa era successo durante quell'anno, o meglio qualcuno, era riuscita ad inciderla nel profondo lasciando un segno che forse solo il tempo sarebbe stato in grado di rimarginare.

La corvonero aveva partecipato, seppure quasi sempre dietro le quinte, ad innumerevoli scherzi del fratello, ogni tanto si limitava a dare qualche suggerimento per migliorarlo ma altre volte si ritrova ad essere la vera mente criminale dietro ad essi.

Era quindi nata anche una fantastica amicizia con i malandrini, li considerava come altri fratelli - come se James non fosse sufficiente -.

Lupin aiutava Cassie a studiare, non che lei ne avesse bisogno, però le dava spunti originali per i saggi e approfondimenti.

Sirius Black invece era letteralmente un fratello ogni tanto Cassie si domandava se sua mamma lo avesse adottato, ma come biasimarlo, tutti scapperebbero da una gabbia di matti come quella dei Black.

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Era finita un'altra lezione e Cassie era esausta, due ore di aritmanzia al pomeriggio ti distruggevano completamente ed inoltre la professoressa aveva assegnato una lista lunghissima di compiti.

"Non ne posso più Penny" sbuffò la ragazza gettandosi sul letto guardando l'amica che era intenta a scribacchiare qualcosa.

"Ti va bene Born to run?" domandò Cassie avvicinandosi ad una pila di vinili prendendo poi l'album di Bruce Springsteen infilando il disco nel giradischi.

"Dai spegni che non riesco a studiare" brontolò Penny sbattendo la penna sul tavolo.

"You can hide 'neath your covers and study your pain
Make crosses from your lovers, throw roses in the rain" iniziò a canticchiare Cassie mentre muoveva le spalle andando verso l'amica con un balletto stravagante.

"Ah e va bene" disse Penny alzandosi e provando a seguire il ritmo.

Le due amiche si presero per mano ed iniziarono a ballare seguendo il ritmo, che non era molto vivace, era un po' triste, ma forse era quello che serviva per sollevare un po' l'atmosfera.

Inutile dire che quando arrivò Backstreet , canzone preferita di Cassie in assoluto, disse con lo stesso entusiasmo che la canzone dava "aspetta che vado a suonarla al piano".

Quindi andò nella sala comune dei corvonero, che rispetto alle altre era molto spaziosa, c'erano statue in marmo, il soffitto sembrava non avere fine, vicino alla finestra c'era un grande pianoforte a coda che Cassie aveva imparato a suonare con il tempo.

"And hiding on the backstreets
Hiding on the backstreets
With a love so hard and filled with defeat
Running for our lives at night on them backstreets" Cassie cantava piano, anche se era piuttosto intonata, le sue dita si muovevano velocemente sul piano e come sempre era riuscita ad amaliare tutti i presenti.

Tutta la sala corvonero la stava fissando, in silenzio perché era così che a Cassie piaceva, non lo aveva fatto per esibire le sue doti quella strimpellata con il piano, lo faceva perché le piaceva, spesso però lanciava il muffliato affinché gli altri non la sentissero anche perché le piaceva suonare di notte, quando dalla finestra filtravano solo i raggi bianchi della luna e non quelli accecanti del sole.

"Penny ora vado in biblioteca con Remus ci vediamo dopo" disse lei dirigendosi verso la stanza e afferrando i libri.

Qualche istante dopo si trovava tra gli scaffali della biblioteca china su un rotolo di pergamena mentre Remus le raccontava tutti i suoi problemi.

La tanta confidenza tra Cassie e Remus era dovuta a quando al terzo anno aveva scoperto il suo piccolo segreto peloso.
La ragazza era ed é solita uscire sempre la notte ed una sera, per pura casualità, aveva visto Lupin entrare nel platano picchiatore, ed oltre ad aver scoperto il segreto di quell'albero infernale, scoprì anche che le successive notti di luna piena Lupin era costantemente all'interno dell'albero, per non parlare delle grida che provenivano dalla stamberga strillante e dalle cicatrici che i gironi seguenti Remus aveva su tutto il corpo.
Quindi un giorno Cassie gliene parlò e lui non poté che non negare l'evidenza, da quel momento divennero praticamente migliori amici.

"Remus senti io devo finire questo saggio mi dai una mano o vuoi continuare a parlare di Sirius?" sbuffó Cassie.

"Grazie Potter sei molto utile a consolare le persone" mugolò lui facendo il finito offeso.

Remus aveva capito, orami da due anni, di essere innamorato di Sirius, ma non volendo rovinare l'amicizia con i malandrini aveva optato per confidarsi solo con Cassie.

"Io vivo con quel ragazzo, te lo continuo a ripetere, lui è cotto di te, solo che è troppo orgoglioso per fare la prima mossa" disse la ragazza mettendo un punto alla fine della riga.

"Me lo dici ogni giorno Cassie" sbuffò lui.

"E tu continui a non ascoltarmi" continuò lei "comunque tra poco ho gli allenamenti di quidditch quindi ora lasciami concentrare".

Qualche ora più tardi Cassie era sopra alla scopa, con il vento tra i capelli e due bolidi alle calcagna.

"Potter se sabato giochi così i serpeverde li riduciamo in polvere" fece Daniel Davis capitano della squadra.

Cassie era indubbiamente la più forte nella squadra e se non avesse declinato il ruolo di capitano sarebbe lei, anche se Davis non era per niente male e tutti, anche Cassie, sapevano che aveva una cotta per lei.

"Ve bene per oggi è tutto, andate a cambiarvi" disse Davis scendendo dalla scopa.

Mentre Cassie si dirigeva verso gli spogliatoi la afferrò per un braccio "sei stata brava oggi, mi raccomando sabato devi giocare così" lei rispose solo con un sorriso e poi si fiondò a cambiarsi.

Regulus Comes DownWhere stories live. Discover now