Sveglia

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Si è fatto pomeriggio e di Hoseok non c'è la minima traccia. Finito di studiare, sono uscito in giardino, ho fatto un giro in torno alla serra. Hoseok ha lasciato la chiave sotto allo zerbino, ma non me la sono sentita di entrare nella serra e curiosare. Lui ha detto che non posso. Io non entro, anche se la curiosità resta sempre tanta. Per allontanarmi dalla tentazione sono andato in biblioteca, dove sono adesso. Ho sollevato qualche peso, con poca serietà, facendo grandi sforzi. Mi sono limitato con i pesetti da cinque chili. Sono ancora una foglia secca. Manca il tapiroulant, ma posso sempre andare fuori. Magari non oggi. Oggi mi sento sgonfio. Già. Non so che fare. Ora sto guardando la batteria di Hoseok, ma non riesco a capire cosa dovrei farci. È bella, ma il ritmo che mi ha insegnato Hoseok, me lo sono già scordato. Non so cos'altro io possa fare. Forse potrei provare ad interagire con un Omega. Prima, uscito dalla camera, ho aspettato qualche minuto, sperando che qualcuno uscisse, ma nessuno si è fatto presente. Capisco le loro paure. Magari chissà, questa volta avrò piú fortuna? Ho altro da fare? No. Saluto la biblioteca, esco. Guardo verso la stanza di Hoseok. Se la dorme pesantemente il ragazzo. Minho mi ha detto che sta sempre dormendo. Due coltellate non sono un gioco da ragazzi. Non capisco perchè rischi cosí tanto per noi. Non siamo nessuno per lui, eppure ci salva. È un matto. Faccio il solito tragitto, fischiettando, nel corridoio vuoto. Ormai, sto iniziando ad ambientarmi per bene. Non so se sia una cosa buona, ma per adesso e dove posso stare. Finchè non avrò un piano per uscire, posso farci ben poco. Girato l'angolo che da sul corridoio degli omega mi fermo. Davanti alla mia porta c'è hoseok, in maglietta bianca, appoggiato alla porta che guarda davanti a se. Anzi, sta guardando degli omega sull'uscio della porta. Hanno i borsoni, se ne stanno andando. Mi accosto lentamente al ragazzo.

"Oh, eccoti." Mi saluta toccandomi un fianco. Accetto questo contatto felicemente.

"Buongiorno." Annuncio. Lui sorride. Mi sento immediatamente piú leggero. Ha un accenno di barba sotto al naso e il mento. Questo dettaglio lo rende tremendamente piú umano e bello. Torna a guardare i ragazzi, se ne sono andati. Chissà come deve essere per lui, vederli andare e venire, senza un ciao, senza un grazie. Deve essere strano. Però lui sorride. Sempre.

"Non ti fa tristezza, che se ne vadano? Cosí. Senza salutare?" Incrocio le braccia. Anche io avrei fatto cosí, se avessi avuto un posto nel cui tornare. Il solo pensarlo mi rende ancora piú triste, forse non avrei conosciuto tante "cose". 

"Hanno paura e hanno la loro libertà. Gli abbiamo promesso che sono liberi, che siete liberi. Cosí sarà." Alza le spalle leggermente.

"Quanti?" Si volta confuso.

"Scusa. Quanti ne avete salvati?" Comincia a pensare.

"Non lo so. Molti. Ti va un thè?" Cambia discorso. Io mi avvicino a lui, mi intrufolo nella sua guardia, stando attento alle sue ferite. Mi lascia passare.

"Si. Scusa per prima. Non sarei dovuto entrare."

"Scuse accettate, la prossima volta aspetta un risposta. Ok?" Scende e mi bacia, sulla bocca. Talmente piano da farmi venire la pelle d'oca. Rabbridisco di piacere.

"Hai ragione. Ma mi sono preoccupato. Minho l'ha tirata sul misterioso. Pensavo ti fosse successo qualcosa di peggio, non che due pugnalate non siano nulla...ecco." Mi osserva, con quel suo sorriso pieno. Le guance gonfi e la tranquillità nei suoi occhi. Oggi non sono contaminati da nessuna traccia di tristezza. 

"Gliel'ho chiesto io di non dirti nulla e di non inventare scuse. Sto bene Jimin, fa solo un pò male, ma ne è valsa la pena." Continua a guardare il corridoio, ormai sgombro.

"Su questo non concordo. Fai caso ti avessero sparato?" Lui sbuffa.

"Pensi sia cosí tonto da essere un semplice bersaglio?"

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Where stories live. Discover now