Silenzio

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"Lo sai come funzionano le cose. Mi pare di avertele spiegate un paio di volte."

Fuori continuano a susseguire i colpi, seguiti da schiamazzi e urla. Non capisco cosa stia accadendo, ma posso immaginare. Qua dentro non siamo altro che carne da gettare sul fuoco, non siamo altro che uno sfogo. Un desiderio momentaneo per quelle fottute bestie ingorde. Sono tutti dei pezzenti travestiti da uomini d'affari. Il loro accento signorile, i capelli pettinati e le cravatte ben tirate, conditi da vestiti firmati, scarpe fatte su misura. Belle maschere per nascondere la feccia del mondo. Belle maschere per i loro essere codardi. Questa razza meriterebbe l'estinzione solo per questo.

"Prova a rifarlo un'altra volta e giuro che ti ammazzo."

Un ringhio si avvicina alla nostra stanza. Io mi tiro in piedi. Sono pronto a sputare in faccia al prossimo pezzo di merda che metterà piede in questa stanza.

"Mettiti a sedere. Non serve a nulla." A parlare è il mio compagno di stanza. Siamo qua da mesi e non so ancora il suo nome, continua a dire che non ne ha più uno e che non se lo merita. Non lo sopporto. In quel corpo non è rimasto un singolo goccio di dignità. Se l'è fatta rubare botta dopo botta, ma io non diventerò come lui. Costi quel che costi.

"Apri questa fottuta stanza." Il ringhio proviene proprio da quá fuori. La porta viene sbattuta ripetutamente. Si sentono altre voci tutte assieme. In quanti sono? Stringo i pugni, le mani iniziano a sudare. Odio quando provo paura, odio sentirmi così viscido. Io non posso sentirmi così e non voglio farmi toccare da nessuno, non importa quanti siano.

"Aprila subito." Le ultime parole sono un urlo a pieni polmoni. Io tentenno, osservo la porta di legno scuro vibrare sotto le percussioni. Avanzo giusto quanto basta per sentire le catene tirarmi i polsi.

"Sei solo un idiota, prima o poi ti farai uccidere." Perché deve parlare proprio adesso. Se ne sta sempre zitto, arrotolato nel suo giaciglio di merda e panni sporchi. Lo guardo un'altra volta giusto per farmi salire la bile in bocca. È così che vorrebbero che diventassi, ma non lo sarò. Non diventerò il loro cagnolino da scopata, non prenderò il loro cazzo solo perché la natura glielo ha concesso. Non gli farò avere niente di me. Lascio cadere le sue parole e non sono le uniche cose. La porta si spalanca, un ragazzo, che poi riconosco essere il galoppino del padrone di questa assurda topaia, piomba a terra e scivola per giusto mezzo metro prima di arrestarsi. Sobbalzo, non mi aspettavo che le porte si sarebbero spalancate in questa maniera. Stringo ancora di più le mani, se solo non mi fossi mangiato le unghie fino all'anima, le sentirei scavarmi nei palmi. Invece sento solo il niente.

"Prova a fare un altro passo e giuro che ti rompo anche un braccio oltre al naso."

Adesso le voci arrivano forte e chiare. Sembra che un intero esercito si stia muovendo dentro e fuori dal bordello. È un vociare caotico. Cosa sta succedendo? Il ragazzo a terra si copre la faccia con una mano, solo dopo che se la guarda noto che è impregnata di sangue. Ingoio a vuoto.

"Bene, vedo che hai capito."

Due essere enormi entrano nella stanza e affiancano l'entrata. Mi guardano di sfuggita e poi abbassano gli occhi. Non è tanto difficile notarmi in questa stanza. I muri sono neri, così come il pavimento. Non ci sono mobili, né letti, solo i nostri stracci. Mancano le finestre, ma non manca la luce. Le uniche cose ad illuminare questo posto sono due lampadine attaccate al soffitto. Non c'è nulla, ci siamo solo noi ed è questo l'importante per quei figli di puttana.

"Bene, bene. Cosa abbiamo qua."

Eccolo è lui la testa di cazzo. Lo capisco subito da come entra nella stanza. È vestito con un completo elegante nero che lo fa sembrare un paletto tutto tirato. Si aggiusta i gemelli della camicia, sistema i capelli e passa in rassegna la stanza. Il ragazzo del bordello continua a tenersi la faccia, sembra aver iniziato a piangere, mentre il ragazzo con cui condivido questo tugurio si rannicchia su sé stesso. Io sto fermo, pianto i piedi a terra convinto di essere più forte, convinto di poterlo stendere. La convinzione è l'arma migliore quando sai di non essere nulla.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Where stories live. Discover now