Stagno

148 10 1
                                    

"Oh, eccoti quà. Lui è Sergios, sostituierà Pan per un pò." Un signore, alto poco meno di me, si dondola verso di noi come un pinguino un pò cicciotto. Affiancato a lui c'è un uomo caucasico, con un pizzetto nero e un sorriso giocoso. Il primo è vestito come se fosse uscito da un ufficio, l'altro ha una salopette verde e guantoni da giardino. Deduco sia quell'Oscar con il quale ha parlato al telefono.

"Scusami. Mi sono scordato di avvisare. Piacere Hoseok." Si presentano i due, stringendosi la mano. Segios borbotta qualcosa in spagnolo e sorride. Pare che Hoseok capisca. Io non ho studiato spagnolo, però afferro giusto il ciao.

"Perdonatelo, non sa ancora parlare molto bene la nostra lingua." Lo giustifica l'altro.

"Non ci sono problemi." Dice Hoseok tranquillo, sorride anche lui. Tutti felici. Invece l'uomo mi squadra da capo a piedi, facendomi sentire al quanto a disagio.

"Vedo che sei in buona compagnia." Mi indica con un cenno della testa. Si mette una mano in tasta e fa un sorrisetto di intesa a Hoseok. Lui pare confuso.

"Jimin, lui è Oscar, il direttore del parco." Me lo presenta. Io non mi sento di stringergli la mano, ma lo faccio per educazione. Lui non stringe molto, ha una presa blanda. Forse ha paura di farmi male. Anche col giacchetto si vede che sono un fantasma?

"Piacere di conoscerla. Il suo nome mi dice qualcosa sa?" Si infila tutte e due le mani in tasca.

"Può darsi." Non aggiungo altro e tiro un sorriso. Forse è il primo che incontro, che fa riferimenti del genere. In questa parte del paese non siamo cosí conosciuti, rispetto al nord.  Ho paura di come potrei sentirmi se nominassero la parola "principe" rendendosi conto di quello che sono veramente. Sarebbe come un pugno in pieno viso. Per adesso vorrei lasciare il passato dov'è.

"Ok, le tartarughe?"  Domanda giustamente Hoseok.

"Ah si, vieni. Stavano facendo dei controlli stamani mattina. Ci siamo accorti che erano veramente troppe per il nostro stagno." Il direttore fa segno di seguirlo, io mi accodo dietro a tutti. Ho paura che mi riconosca e tiri fuori qualcosa. Non sta a lui farlo nè ho voglia di tornare indietro adesso. Il gruppo comincia a parlare di rane, non seguo i loro ragionamenti, cammino e basta. Quell'uomo ha smosso la sabbia in fondo alla mia anima. Il giro per il parco mi ha distratto da tutto. Dal mio corpo, dal miei problemi e dal futuro. Solo il pronunciare il mio stesso nome, ha riesumato quella strana sensazione che mi prende ogni giorno. Questa volta non ho voglia di piangere, non è il posto, nè la maniera. Una volta fremevo quando dicevano il mio nome, quando mi riconoscevano, sopratutto gli alfa delle poche famiglie reali rimaste. Per me era una fonte d'orgoglio la mia famiglia. Ci credevo e credevo ad un futuro molto migliore di questo. Nessuno mi è venuto a cercare quando mi hanno spedito in quel posto. Nemmeno mia madre. È la cosa che fa piú male. Chissà come deve essere delusa di aver creato un figlio tanto inutile.

"Attento." Qualcuno mi allarma, ma io sbatto comunque addosso a qualcosa. È la schiena di Hoseok, il giubbotto attutisce il colpo. Lui si gira.

"Scusa." Dico, dileguandomi di lato. So che se non mi calmo, mi metterò a piangere.

"Tranquillo." Poi Hoseok viene verso di me, deciso, guarda ai miei piedi. Non capisco cosa voglia da me e arretro, per realizzare che doveva solamente prendere una scatola accanto a me. Ho completamente disconnesso il cervello per qualche istante. Non mi sono nemmeno accorto di essere davanti allo stagno. Mi strofino la faccia confuso.

"Ti piace lo stagno?" Mi domanda Hoseok, mentre armeggia con qualcosa. Annuisco, di getto. Anche se  devo dire essere che è molto carino. Nel mezzo c'è un piccolo ponticello che passa da sfonda a sfonda. Le ninfee dondolano tutte intorno, c'è dell'erba qua e là. È uno stagno a tutti gli effetti. Solo che non vedo tartarughe. Loro si stanno attrezzando con i retini. Sergios indica i suoi stivali alti fino al ginocchio, vuole entrare in acqua, ma Oscar glielo vieta. Hoseok si sta togliendo il giacchetto. Cerca un posto sicuro dove metterlo è si toglie pure la giacca. Rimane in camicia, tira su le maniche e afferra il primo retino che ha a tiro.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Where stories live. Discover now