Trappola

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Sono passate più di due ore e il furgone non si è ancora fermato, se non per i semafori rossi. Non so dove ci stiano portando, ma non riesco a rilassare i muscoli. Ho questa sensazione di pericolo che mi batte sul petto, in continuazione. È un comportamento insolito e dai comportamenti insoliti non nasce mai niente di buono. Solitamente ciò porta solo a mentalità contorte. Siamo in troppi. Non capisco che bisogno sessuale possa avere una persona per portarsi dietro così tanti omega. Maledico il cielo e l'universo per tutte queste stronzate. Quando finiranno? Sicuramente quando qualcuno mi strozzerà o mi ucciderà, vantando di essere più forte di me. Che mondo spregevole.

"Siamo arrivati. Contenti?"

"Per una volta ce la fai a stare zitto?" Lo rimbecca l'altra guardia, quella che dovrebbe chiamarsi Seong. Di cosa dovremmo essere contenti effettivamente? L'unico spiffero di luce è il parabrezza, i vetri posteriori sono oscurati. Non so nemmeno dove siamo, l'unica certezza è che questo non è il mio paese. Mi hanno espulso.

"Su Andrew, non fare sempre il rompi scatole." Battibeccano scendendo dal furgone. Subito dopo il portellone si spalanca. Siamo davanti ad una casa enorme, su un vialetto di ghiaia. Ai lati vedo le siepi e i fiori curati. Ci hanno portato a casa del pazzo, immagino.

"Venite, niente paura. Seguite il nostro Minho, vi porterà nelle vostre stanze." I ragazzi escono uno dopo l'altro, si mettono in fila, tutti tranne me. Non so chi sia questo Minho e non ho voglia di seguirlo. La guardia senza giacca se ne accorge, alza gli occhi al cielo e manda l'altro a prendermi.

"Vieni bello, là dentro ci sono un letto caldo, dei vestiti nuovi e un bagno tutto vostro. Potrai fare quello che vuoi subito dopo." Mi porge la mano. Io sono indeciso. Gli sputo addosso o gli tiro un calcio. Il ragazzo, alto, con gli occhi azzurri, aspetta un po', poi si avvicina ancora di più.

"Anche io sono un omega. Fidati di me. Non ti faranno niente che vada contro la tua volontà. Vogliamo solo aiutarvi." Non so se credergli. Nessun omega sarebbe libero come lui. Nessuno ci lascerebbe agire così. Non siano solo feccia da riproduzione? Lo squadro male.

"Dai, ti prego. Vieni. Non voglio trascinarti come un sacco di patate." Gli altri ragazzi si avviano, qualcuno ci urla qualcosa, ma solo il presunto omega capisce il messaggio. Io mi volto, fisso il parabrezza davanti a me. Dovrà portarmi lui, io non mi consegnerò mai nelle mani di un pazzo.

"E va bene." Con una forza incredibile mi afferra il bacino e mi tira fuori dalla macchina. Dopo di che mi alza come ha fatto il suo collega.

"Mi dispiace. Forse capirai che non siamo noi i cattivi." Bofonchia portandomi dietro. Da quassù posso perfettamente calcolare il numero di sassi presenti sul terreno. Li guardo uno ad uno, bianchi, splendenti. Il pavimento cambia, entriamo e vedo il parquet. Faccio giusto in tempo ad alzare lo sguardo e vedere l'alfa che ha sfondato la porta, guardarmi e negare con la testa esasperato, prima di prendere a parlare con qualcuno.

"Perché non vieni tu a fare il lavoro sporco? Eh, bastardo?" Mi viene difficile urlare per bene in questa posizione, ma urlo abbastanza da farmi sentire. Si volta di nuovo, mi dona il suo sguardo più inespressivo, tornando a parlare.

"Lui ha già fatto il lavoro sporco. Già, direi proprio di sì." Parla la mia nuova guardia personale.

"Fanculo." Muovo le gambe di scatto, sorprendendolo.

"D'accordo. Adesso tu stai con loro. Minho ti porterà nella tua stanza e da lì in poi farai quello che vuoi della tua vita. Non sputare addosso a nessuno, grazie." Mi mette giù, in fila con gli altri. Un vecchio signore aspetta con le mani dietro la schiena. Ha lo sguardo di chi aspetterebbe tutta la vita pazientemente. Mi crea problemi perché non riesco a capire il suo probabile ruolo qua dentro. Sento i polsi venire liberati. Ho la tentazione di mettermi a correre, ma non lo faccio. La guardia è ancora dietro di me, ci metterebbe pochissimo ad acciuffarmi.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Where stories live. Discover now