Compagnia

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Sta quà, vicino al mio fianco, ha completamente nascosto la faccia nel mio collo. Non vedo altro se non le sue spalle. Mi fa piacere che si sia sentito a suo agio a mostrarmi tutto il suo corpo, nonostante sia cosí magro è un piacere stargli accanto. Ha una pelle cosí morbida, delicata, bianca come il latte.Gli ho appena proposto un uscita, non mi ha ancora risposto. Ho paura che si sia addormentato.

"Hey?" Sento un singhiozzo sommesso provenire da lui. Si nasconde ancora di piú contro di me. Mi stringe con il braccio. Provo ad allontanarmi per vedere cosa sta facendo, ma si nasconde ancora di piú. Inizio a preoccuparmi. Lo sento singhiozzare di nuovo. Sta piangendo? Il mio stomaco si chiude, si strizza proprio. Ho fatto qualcosa che non dovevo? Sembrava cosí sicuro.

"Jimin?" Lo richiamo, inizia a singhiozzare ancora piú forte. A questo punto mi giro su un fianco, mi puntello su un gomito e lo scopro. Si, sta piangendo. Porto via le sue lacrime appena scendono.

"Non vuoi rimanere? Se vuoi me ne vado?" Ho la tremenda paura di essere io ad aver fatto qualcosa di troppo.

"No..." Viene verso di me, contro ogni previsione. La mano che prima teneva libera, si appoggia sul mio affianco e li rimane, statica. Però, non smette di piangere. Mi volto per cercare un fazzoletto nel cassetto. Ne ho sempre qualcuno, da qualche parte. Ne trovo solo uno. Va piú che bene. Glielo porto. Lui si soffia il naso.

"Posso sapere cosa non va?" È tornato nuovamente rosso, questa volta è per il pianto. Lo accarezzo. Mi lascia fare.

"Ho fatto qualcosa che non dovevo?"

"No,n-non tu..." Mi attira ancora verso di lui. Si è fatto cosí piccolo ed è bellissimo. Potrei scottarmi con questo ragazzo, proprio male.

"Allora cosa?" Gli lascio un piccolo bacio sulla guancia. Jimin mi cattura, circondandomi con le gambe. Mi vuole accanto a lui, questo l'ho capito.

"Non sei tu...e chi è passato prima di t-te." Sono le parole piú tristi che qualcuno mi abbia mai detto. Lo sapevo. Non poteva essere altrimenti. Come tanti altri ragazzi, pure lui non è stato risparmiato dai soliti maniaci che pagherebbero oro pur di scopare chiunque. Non immagino cosa abbia passato. Ma sento tutto il suo dolore e non so cosa dire, non so come aiutarlo. Mi trovo in difficoltà.

"T-tu sei cosí divers-o." Singhiozza ancora. Cosa posso fare? Le parole non sono cosí efficaci. Ho solo tanta rabbia dentro.

"Anche tu." Ed è la verità. Fra tutti, è risultato il piú tenace. Ha carattere da vendere.

"Mi dispiace" Se solo avessimo avuto le informazioni prima. Avrei potuto salvarlo da altri giorni di agonia.

"No-n è colpa tua." Torno giú, per mischiarmi meglio nell'abbraccio. Mi fa venire voglia di prenderlo a baci.

"Sarei potuto arrivare prima." Sussurro sul suo collo. Si sta calmando. Piano piano. Il ragazzo ha un buon profumo. Non riesco a smettere di notarlo. Fosse solo quello. Non riesco a smettere di toccarlo, o guardarlo. È una calamita.

Dopo le mie ultime parole non dice piú nulla. Si lascia accudire sotto le mie mani. Lo accarezzo piano. Ogni tanto lascio un bacio piú o meno delicato vicino alle sue labbra. Prova anche lui ad accarezzarmi. Devo fare uno sforzo enorme per non pensare a nient'altro che possa attirare le mie parti basse. È impossibile con lui nel letto.

"Comunque si. Mi va." Si soffia di nuovo il naso.

"Cosa?" Il mio stomaco freme. Sono ancora carico dal punto di vista sessuale. Ho paura che si possa accorgere di qualcosa.

"Hai parlato di uscire?"

"Ah. Vuoi uscire?"

"Si." Socchiude gli occhi, poi gli scappa una mezza risatina, spinta dal sollievo del pianto. Io arrossisco. Sentendomi un porco. Ma cosa devo fare con uno come lui fra le braccia? Sarebbe strano il contrario. Forse dovrei allontanarmi. Mi scosto leggermente, non posso esagerare.

"Sempre se smette di piovere." Mi sorprende, accarezzandomi le labbra.

"Se smette di piovere." Rimarco le parole, leggermente rintontito dal torpore che si sta impadronendo di me. Continuiamo a fissarci, mentre le nostre mani navigano in lungo e in largo. La parte piú difficile da reggere, è la gamba vicino al mio fianco. Lo sento. Scommetto che pure lui non stia avendo vita facile.

"Dovremmo farci un bagno." Sussurro, con la paura di rovinare il silenzio. Ormai ho fatto piú docce adesso, che in tutta la mia vita.

"Ora?" Domanda, baciandomi il petto.

"Anche fra qualche minuto" Mi bacia di nuovo il petto ed io perdo la testa. L'unico problema è che si rannicchia nuovamente. Devo respirare piano, per mantenere il controllo e non far svettare nulla là sotto. Vorrei fare tante cose con lui, in questo momento, ma sembra che lui voglia solo le coccole. Torniamo come prima. Lui sotto di me, che si fa accarezzare e io che lo guardo. Mi farà impazzire. Prendo un cuscino, me lo metto sotto alla testa e aspetto. Quantomeno è una dolce agonia...questa.

Less Than Anybody [Omegaverse][Wattys2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora