I geni sono quelli

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La cena del Lumaclub era soporifera come tutte le altre, in più tutto il cibo non faceva altro che aumentare la sonnolenza degli alunni presenti, l'unico ad essere abbastanza in vena di chiacchiere sembrava essere un ragazzo di Serpeverde dell'ultimo anno, che stava ridacchiando con Lumacorno dell'Ananas candita. Willow si appoggiò annoiata al palmo della mano, mentre fissava distrattamente il gelato di Elektra ancora mezzo pieno.
-Non lo mangi più?- le chiese in un sussurro e Elektra appoggiò il cucchiaio sulla coppa.
-Credo che se ne mangio ancora starò male- le disse e Willow accennò una risata.
-Infatti io comincio a sentirmi male- le disse Willow prendendo il suo calice dove ormai era rimasto solo un goccio di vino. -Poteva almeno darci più vino- sussurrò ancora più a bassa voce facendo ridere appena Elektra.
-Cos'avete di divertente voi due?- chiese James in un sussurro, seduto accanto a Willow, che scosse la testa.
-Speravamo almeno di ubriacarci- disse la ragazza piano e lui sorrise.
-Anche io- disse appena facendo ridere le due.

Finita la cena si avviarono in sala Comune, tra gli sbadigli generali.
-Poteva essere più noioso?- chiese Remus sbagliando.
-E se l'ha detto Remus Lupin è grave- fece notare James mentre entravano attraverso il buco del ritratto.
-Dai non è stato così male- disse Lily incerta.
-No, è stato terribile- disse Willow invece sbadigliando.
-Potevate non andare a fare gli snob- intervenne Sirius dal divano della Sala Comune non appena li vide entrare, Peter, accanto a lui, aveva uno sguardo misto tra disperato e preoccupato sul libro di Incantesimi.
-Dici snob solo perché non sei più stato invitato- disse Willow lasciandosi cadere nel divano accanto a lui.
-Quasi quasi non mi faccio più invitare neanche io- disse James appoggiandosi sullo schienale del divano.
-Certo, a un mese dagli esami è un buon momento per litigare con Lumacorno- gli disse Lily e lui alzò gli occhi al cielo.
-Ha ragione- concordò Remus. -E un paio di cene noiose non ti uccideranno- continuò il ragazzo.
-Hai mai sentito il termine morire di noia, Lunastorta?- gli chiese James.
-Io non rischierei di verificare se è solo un modo di dire- concordò Sirius mentre Elektra scuoteva la testa.
-Io vado a letto- sentenziò la ragazza appoggiandosi alla spalla di Remus.
-E il programma che avevamo di ubriacarci?- le chiese speranzoso il fratello.
-Che programma, scusa?- chiese Sirius in tono offeso.
-Eve ha ragione: è tardi e domani c'è la partita- disse Willow alzandosi dal divano ma Sirius le prese un polso.
-Non vorrete mica concludere la serata così? Non è neanche mezzanotte- si lamentò lui.
-Wake se domani mi sveglio in tempo vengo anche io a vedere la partita- le disse James con un sorriso incoraggiante.
-Dubito che succederà- disse Lily ridacchiando e James l'attirò a sé tirandola per un fianco.
-Sottovaluti il potere del Quidditch, Evans- disse prima di stamparle un bacio sulle labbra.
-Io vado a letto- sentenziò Peter, dando inizio agli auguri di buona notta che si scambiarono, prima di salire nei rispettivi dormitori.
-Non così in fretta- disse Sirius afferrando Willow per entrambi i fianchi, mentre era sul primo gradino della scala a chiocciola. Elektra e Lily si girarono a guardarli ma gli ignorarono, procedendo verso i rispettivi dormitori. Willow si girò a guardarlo con sguardo di sufficienza.
-Sono stanca- si lamentò e lui storse il naso.
-Ti lamenti sempre che non riesci a dormire e proprio stasera hai sonno?- le chiese e lei accennò una risata.
-Abbiamo mangiato tantissimo e ho sonno- si giustificò lei con un sorriso, ma lui arricciò le labbra.
-Domani non vai veramente a vedere quella stupida partita, vero?- le chiese infastidito e lei alzò le spalle.
-Penso di sì invece- disse con un sorriso di circostanza e Sirius sbuffò.
-Va beh, come vuoi- disse allontanandosi da lei e facendo per salire in dormitorio.
-Eddai Sir, non ti arrabbiare- disse lei inseguendolo.
-Beh potevi anche evitare di dirmi che saresti venuta con me domani se invece vai a vedere la partita- disse con sguardo duro.
-Possiamo vederci nel pomeriggio, la partita è alle nove- propose lei e lui fece una smorfia.
-Vediamo se ho voglia, buonanotte- disse prima di salire le scale del suo dormitorio, senza aspettare il saluto di lei.
-Credevo che non saresti tornata a dormire- disse Elektra non appena sentì Willow infilarsi a letto.
-Sono stanca- si giustificò lei tirandosi le lenzuola fino al mento.
-Non pensavo si potesse essere stanchi per Sirius Black- disse in tono malizioso e Willow sbuffò.
-La smettete di mettermi tutta questa pressione?- si lamentò Willow in tono infastidito e il sorriso malizioso di Elektra sparì all'istante.
-Qualcosa non va?- le chiese con una sfumatura preoccupata nel tono di voce e sentì l'amica rigirarsi nel letto.
-Non lo so, forse sono solo stanca- disse in tono lieve. -Notte-
-Buonanotte- le rispose, anche se non troppo convinta.

La mattina dopo Sirius si alzò presto e scese a colazione con Remus, quando arrivarono al tavolo dei Grifondoro c'era solo Elektra che leggeva in tranquillità il giornale.
-La tua amica dorme ancora?- le chiese Sirius senza salutarla.
-No è dai Corvonero- disse indicando il tavolo con la testa, senza smettere di leggere il giornale. Sirius alzò lo sguardo e vide Willow di schiena, seduta tra Alex e Austin che ridacchiavano insieme.
-Stanno solo parlando- si affrettò a dire Remus, notando l'espressione furiosa di Sirius.
-Ah sì, stanno parlando di Quidditch, pare stiano scommettendo su cui sia il nuovo cacciatore dei Tassorosso visto che Luke Harrison se n'è andato- disse Elektra distrattamente, ma a Sirius non sembrava un motivo sufficiente perché Willow stesse seduta tra loro e non accanto a lui.
-Buongiorno!- esordì James dopo un paio di minuti, con il solito tono allegro.
-Buongiorno ragazzi- disse Lily dolcemente sedendosi accanto al ragazzo.
-Che hai?- chiese James notando lo sguardo fulminante dell'amico.
-Willow è con i Corvonero a scommettere su chi sostituirà un certo Harriston- spiegò Remus indifferente.
-Harrison- lo corresse Elektra.
-Cazzo!- esclamò James allegro alzandosi dalla panca. -Vado anche io- disse afferrando la tazza piena di caffè che si era appena versato.
-Perché tu non ci vai?- chiese Remus incuriosito alla sua ragazza e lei aggrottò la fronte.
-Ci ho già parlato prima, secondo me sarà Leroy Weaver, non ha senso continuare a discuterne- disse lei appoggiando il giornale e Remus sorrise appena.
-E io che pensavo che non avessi nulla in comune con tuo fratello- disse Lily ridacchiando.
-Purtroppo i geni sono quelli- disse Elektra divertita.

Regulus con la divisa da Quidditch addosso aveva i nervi a fior di pelle. Non aveva pensato molto al Quidditch ultimamente ma Kendrick gli stava ripetendo che erano terzi e la cosa non doveva rimanere tale: erano a solo 60 punti dai Gridondoro e 100 dai Corvonero, che erano i primi in classifica. I sensi di colpa gli strinsero lo stomaco assieme all'ansia: non aveva mai trascurato così il suo ruolo a Quidditch, fino all'anno scorso era il principale motivo per cui andava ad Hogwarts, ma ora tutto era cambiato. I suoi pensieri erano per la maggior parte occupati dai Mangiamorte e dal suo ruolo con il signore Oscuro e il Quidditch era passato in secondo piano anzi, al terzo piano, considerando che buona parte dei suoi pensieri era occupata da Anthea. Si maledisse da solo per aver pensato a lei e cercò di concentrarsi sulle parole di Kendric: il loro obiettivo non era solo battere i Tassorosso ma guadagnare abbastanza punti per arrivare almeno secondi nella classifica finale.
-Dobbiamo arrivare almeno 400 punti, Black ricordati: non prendere il boccino prima dei 250 punti, se puoi anche dopo- gli disse e lui annuì convinto, alzando appena il mento.
-A meno che l'altra non lo stia per prendere- precisò Regulus e Kendric accennò ad una risata di schermo.
-Chi, la ragazzina? Quella non sa neanche dove si trova- disse con una risata amara, che contagiò i compagni di squadra. -Mal che vada le arriverà un bel bolide dritto in testa- disse lanciando un'occhiata d'intesa a Brian Brickenden, l'altro battitore. Regulus annuì, anche se non era per niente convinto di quella politica. -Non fare di testa tua- lo rimproverò Kendric intuendo il suo sguardo e Regulus fece un sorriso, uno dei suoi sorrisi glaciali e terrificanti.
-Seguirò il tuo piano, non ti preoccupare- gli disse ed era vero, non gli fregava niente di vincere o perdere, nonostante pensasse che non fosse una grande idea sottovalutare così l'altra squadra la responsabilità non sarebbe stata tua, quindi avrebbe eseguito quello che gli aveva detto nonostante la consapevolezza che gli avrebbe portati a perdere.
-Andiamo- sentenziò Kendric e la squadra si alzò rumorosamente dalla panca. Tutti vestiti nelle loro t-shirt verde e argento, pronti a metterci sopra il maglioncino della squadra e il mantello. Regulus lanciò un'occhiata al tavolo dei Tassorosso, dove la squadra vestita in giallo sembrava allegra, li vide scambiarsi sorrisi e cinque d'intesa, loro al contrario erano seri e concentrati, ognuno guardava davanti a sé come se il mondo esterno non esistesse, immersi nella loro cappa di tensione. 

1978Where stories live. Discover now