Passa prima o poi?

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James tornò in dormitorio con un sorriso da idiota, quando aprì la porta vide che gli altri stavano discutendo animatamente, con Remus in piedi che gesticolava contro uno scettico Sirius. James si distese a letto e intrecciò le mani dietro la testa, guardando con sguardo sognante il soffitto.
-James! James tu che ne pensi?- lo spronò Remus, preso in una discussione contro Sirius di cui James non aveva idea cosa riguardasse.
-Vado ad Hogsmeade con Lily- disse con un sorriso da idiota e Remus si fermò con le mani a mezzaria.
-Davvero?- chiese Sirius confuso.
-Certo che è vero! Non vedi la faccia da deficiente che ha?- disse infastidito Remus indicandolo e James sorrise orgoglioso.
-Io questa cosa ancora non la capisco- disse Sirius confuso.
-Resta il fatto che non è educativo insegnare le Maledizioni senza Perdono ad un gruppo di adolescenti- sostenne Remus tornando a guardare Sirius.
-È un corso volontario! Se non ti va puoi non frequentarlo- disse Sirius con semplicità.
-Ma Silente non lo dovrebbe permettere! È contro la legge e contro le regole della scuola!- sostenne ancora Remus.
-Malocchio non mi sembra uno che segue molto le regole- convenne Frank.
-E ha ragione, perché dovremmo seguire le regole se quelli contro cui combattiamo non le seguono?- disse Sirius con ovvietà.
-Secondo voi come mi devo vestire?- chiese James in tono sognante.
-Non mi sembra comunque corretto- disse Remus con espressione poco convinta.
-Se metto lo stesso maglione secondo voi se ne accorge?- chiese James riflettendoci.
-Senti, Malocchio l'ha detto chiaramente: a lui non gliene frega niente del Ministero e per questo lo rispetto- disse Sirius incrociando le braccia.
-Non deve avere la tua stima solo perché fa un po' il ribelle- disse Remus guardandolo con superiorità.
-Malocchio è un grande auror, su questo non c'è dubbio- ribatté Sirius.
-Mia madre dice che è probabilmente l'auror più capace degli ultimi trent'anni- intervenne Frank.
-Metà delle celle di Azkaban sono piene grazie a lui- disse Peter piano.
-Grazie Peter, questo l'ha detto Frank 15 minuti fa- disse Sirius e Peter arrossì appena.
-Mi sta venendo l'ansia, dove andiamo a Hogsmeade? Non c'è molto da fare- continuò James perplesso, perso nei suoi pensieri.
-Okay Ramoso, siamo contenti che esci con Lily, ma stiamo discutendo di cose serie qui- disse Remus con una faccia che faceva chiaramente trasparire il fatto che non aveva voglia di parlare di lui e Lily ora. 
-Se vuoi discutere di moda Willow Anderson e da quella parte- disse Sirius facendo cennò ai dormitori femminili.
-Lily Evans è una cosa seria- ribatté James tirandosi a sedere.
-Avete notato che è giorni che non parla di Quidditch? Effettivamente Lily Evans è una cosa seria- disse Remus fingendo di rifletterci e James gli lanciò contro un cuscino.
-Comunque la partita di Quidditch è tra una settimana- disse James facendoli ridere.

 

Sabato alle due e mezza James era seduto nell'ingresso, con le gambe che non la smettevano di tamburellare sul pavimento. Era lì da ormai un quarto d'ora e aveva guardato l'orologio almeno trecento volte e quando scattarono le 14 e 31 cominciava a pensare che Lily non si sarebbe presentata. Stava già immaginando la sua entrata con fare di sconfitta in dormitorio e i commenti poco carini di Sirius quando la voce di Lily interruppe il filo dei suoi pensieri.
-Sei già qui?- disse invece la voce della rossa, che lo fece scattare in piedi. -Non sei sempre in ritardo di solito?- gli chiese lei mentre si sistemava il berretto sulla testa, fuori nevicava appena.
-Non nelle cose importanti- disse con un sorriso seducente e Lily alzò gli occhi al cielo.
-Andiamo, prima che mi penta di essere uscita con te- disse andando verso l'uscita e James la seguì a ruota, ficcandosi le mani nel cappotto. I loro passi scricchiolavano nella neve ghiacciata e tutt'intorno sembrava che il mondo si fosse fermato, avvolto da una cortina bianca.
-Avrei una proposta da farti...- disse James con un sorriso furbo e Lily lo guardò perplessa.
-Penso di dover avere paura ora- disse facendolo ridere.
-No insomma, se vuoi puoi declinarla- disse lui tranquillo.
-Sentiamo- disse lei curiosa e James sorrise appena.
-Beh ecco noi potremmo... smaterializzarci e...- cominciò.
-No, no, no. Non andremo via da Hogsmeade- tagliò corto lei e James alzò le mani in segno di resa.
-Chiedevo- disse con sguardo innocente.
-E dove avevi intenzione di andare?- chiese lei curiosa ma lui scosse la testa.
-Eh no Evans, ora non lo saprai mai- disse con fare di chi sa lunga.
-Dai- disse lei ridacchiando ma James scosse la testa.
-No, non lo saprai mai ora- disse in tono divertito.
-Come siamo caduti in basso- disse la voce bassa e piatta di Severus Piton. Erano quasi all'entrata del villaggio e lui era apparso davanti a loro da dietro l'angolo. Il sorriso sul volto di Lily scomparve immediatamente, scivolando in un'espressione mista di tristezza e di vergogna.
-Cosa vuoi Mocciosus?- chiese James alzando il mento e squadrandolo, ma Piton continuava a guardare Lily con disprezzo.
-Esci con lui adesso? Non hai trovato di peggio?- le chiese con il suo solito tono privo di emozioni e James strinse la mano intorno alla bacchetta.
-Non sono affari tuoi quello che faccio- disse lei debolmente.
-No, pensavo solo avessi la dignità di non uscire con un maiale- disse guardando James con disprezzo e quello fece un passo verso di lui con fare minaccioso, ma Piton non si mosse, guardando gli occhi tristi di Lily.
-Sev... se c'è qualcosa che vuoi dirmi possiamo parlarne in privato...- disse lei debolmente.
-No che non ci parli con questo!- intervenne James sulla difensiva.
-Ah ora Potter decide pure quello che puoi fare? Ammirevole- disse Piton con falso sguardo stupito.
-No. James stanne fuori!- disse lei secca verso James, che però alzò la bacchetta.
-No che non ne sto fuori! Mi ha insultato, non vorrai mica che faccia finta di nulla?- disse innervosendosi.
-Sì invece, voglio che tu faccia finta di niente- disse lei dura e James strinse i denti, senza però muoversi.
-Il famoso James Potter che si fa comandare da una sanguemarcio- disse Piton in tono basso, ma sufficiente perché entrambi lo sentissero, Lily non fece in tempo a dire niente che James aveva già agitato la bacchetta e Piton era volato tre metri più in là.
-TI AVEVO DETTO DI NON FARE NIENTE!- strillò Lily contro James.
-Ti ha chiamata...- fece per difendersi lui.
-LO SO COME MI HA CHIAMATA! MA TU NON DOVEVI FARE NIENTE! TI AVEVO DETTO DI NON FARE NIENTE- le urlò contro lei e lui rimase immobile leggermente confuso.
-L'ho fatto per difenderti!- si giustificò lui.
-NON HO BISOGNO DI ESSERE DIFESA DA NESSUNO!- disse lei che stava diventando rossa dalla rabbia. -E DEVI SMETTERLA DI AGGREDIRE LA GENTE IN QUESTO MODO! DEVI IMPARARE A COMPORTARTI DA PERSONA MATURA!- gli gridò contro, prima di allontanarsi verso il castello.
-Lily... no, fermati- disse James rincorrendola e lei si girò, facendo ondeggiare i lunghi capelli rossi.
-Pensavo fossi cresciuto, Potter, ma è evidente che mi stavo sbagliando.- disse in tono duro.
-Lily io... non è vero, non ti sbagliavi io...- cercò di difendersi James, ma sentiva un nodo in gola che gli impediva di parlare.
-Lascia stare, non seguirmi- disse girandosi e tornando al castello.
James rimase a guardarla sparire in lontananza, incapace di muoversi: aveva rovinato tutto. Ci aveva messo tre anni per convincere Lily ad uscire con lui, anni in cui aveva aspettato solo quel momento e ora ogni sua opportunità era scappata via tra la neve. Aveva bruciato anche la sua unica ed ultima opportunità con Lily, l'appuntamento di inizio gennaio non sarebbe più valso niente, non importava se si fossero divertiti, se lei sembrava contenta, non importava più nulla perché lei pensava che lui fosse solo un idiota immaturo e tutto per colpa di Mocciosus. Si girò istintivamente verso dove l'aveva visto l'ultima volta, ma Piton se l'era svignata, come era prevedibile e al suo posto c'era un grosso cane nero che lo guardava in mezzo alla neve.
-Eri venuto per spiarmi?- gli chiese James e il cane annuì appena. -Ho sbagliato tutto Felpato, ho mandato tutto a puttane- disse passandosi una mano fra i capelli.
-Andiamo dentro- disse Sirius affiancandolo, una volta ritrasformato.
-No, non voglio andare in sala comune, poi magari pensa che la sto inseguendo- disse James tristemente.
-È anche la tua sala comune- ribatté Sirius.
-Sì ma non ci voglio andare- sostenne James.
-Okay allora andiamo nelle cucine- disse allora Sirius prendendo a camminare accanto all'amico. -Tornerà sui suoi passi- disse Sirius dopo un paio di minuti.
-No- disse James serio, mentre entravano dentro il castello. -Avevo solo una chance con lei e l'ho sprecata.- disse con voce funerea.
-Lily è intelligente, capirà di aver sbagliato e tornerà indietro- disse Sirius mentre entravano nel corridoio che portava alle cucine.
-Perché dovrebbe tornare indietro? A quale vantaggio?- chiese James tristemente, sedendosi su uno dei tavoli delle cucine.
-Se le piaci perché non dovrebbe tornare indietro?- gli chiese Sirius con ovvietà.
-Perché non le piaccio, questo è il punto- disse James appoggiandosi alla propria mano, con fare sconfitto.
-Questo non lo puoi sapere- ribatté Sirius.
-Ah no? Perché me lo ripete da tre anni che non le piaccio! Che sono un immaturo, arrogante, pieno di me, sbruffone, bullo e tutto il resto, mi sembra sufficiente per capire che non le piaccio- disse lasciando cadere la testa sul tavolo.
-Stai facendo il melodrammatico peggio di Lunastorta- lo avvertì Sirius e James si tirò su a fatica.
-Forse Lunastorta ha ragione a fare il melodrammatico, la vita fa schifo- disse osservando annoiato i vari dolci che gli elfi avevano posizionato davanti a loro.
-Sì, la vita fa schifo, ma tu sei quello che vede sempre il lato positivo delle cose- gli disse l'altro addentando un pezzo di muffin.
-Quale sarebbe il lato positivo di perdere Lily Evans?- chiese James guardandolo e Sirius abbassò lo sguardo, concentrandosi sul muffin che aveva davanti.
-Per la verità non vi siete mai appartenuti...- disse lui debolmente.
-Già, è finita prima che potesse cominciare- disse in tono funereo tornando ad appoggiarsi con la mano alla guancia. -Passa prima o poi?- gli chiese interrompendo il corso dei pensieri di Sirius.
-Cosa?- chiese lui confuso.
-Passa prima o poi? A te è passato quello che provavi per Willow?- gli chiese senza guardarlo e Sirius fissò un punto indistinto alla sua sinistra, la verità era che lui aveva cercato di soffocare per così tanto i suoi sentimenti che ormai non capiva più nulla di quello che succedeva dentro di lui.
-Se mi stai chiedendo se lei mi sia indifferente la risposta è no, ma si può convivere con la cosa- disse lui guardando James, che sembrava perso nei suoi pensieri. 
-Non penso che mi riprenderò mai da Lily Evans- disse in tono febbrile.
-Ti riprenderai- disse Sirius alzandosi e James lo imitò.
-Io vado a farmi un giro per il castello, ho bisogno di schiarirmi le idee- gli disse e Sirius annuì, dandogli una pacca sulla spalla.
-Ti aspetto in sala comune- gli disse con un breve sorriso.

1978Where stories live. Discover now